Nell’epoca in cui lo storytelling e l’identificazione valoriale sono il cuore delle strategie di marketing, gli atleti diventano molto più che semplici testimonial: diventano asset industriali. È attorno a questo assunto che ruota il prossimo numero di Monitor, in uscita domenica 3 agosto, che dedica la copertina al rapporto sempre più stretto tra sport e industria. L’icona Jannik Sinner ne è l’emblema: il suo trionfo a Wimbledon non ha solo fatto impennare le iscrizioni ai circoli di tennis, ma ha rappresentato un volano per i brand che lo affiancano – da Enervit a Armani, da Rolex a Lavazza – con risultati concreti sulle vendite e sulla reputazione.
Ma Sinner non è un caso isolato. La pallavolo vive un’ondata di popolarità anche grazie alla figura di Paola Egonu, il ciclismo internazionale celebra Pogacar e rilancia le fortune di Colnago, mentre il nuoto olimpico vede Arena consolidare la propria leadership grazie ai successi di Paltrinieri e della nuova generazione azzurra. Lo sport si conferma terreno fertile per la crescita delle aziende italiane, che oggi competono globalmente anche grazie alla forza evocativa dei propri ambassador. Il numero approfondisce anche i modelli industriali di imprese che vedono nei Giochi Olimpici di Parigi e Milano-Cortina una vetrina cruciale per posizionarsi nel mondo. I numeri parlano chiaro: lo sportsystem italiano vale oltre 11,7 miliardi di euro, con una quota del 22% del fatturato europeo. E le prospettive per il 2025 puntano a superare i 12 miliardi.
che spiega come la scelta del testimonial sia diventata una decisione strategica. Per Mancin, i grandi campioni permettono alle aziende di posizionarsi su fasce di prezzo più alte, generano riconoscibilità duratura (basti pensare a Valentino Rossi o Alberto Tomba) e possono portare benefici anche a chi investe su discipline meno mediatiche. L’importante, sottolinea, è che vi sia coerenza valoriale e una narrazione autentica, pena il rischio di ritorni negativi.
Oltre allo speciale dedicato allo sport, Monitor propone un focus sul crollo del comparto fotovoltaico dopo il Superbonus, un’analisi sul ritorno del nucleare tra Asia ed Europa, l’impatto dell’obbligo assicurativo sulle polizze catastrofali per le imprese e un’indagine sul mondo della moda in crisi d’identità. Un numero ricco che intreccia performance sportive e risultati economici, dimostrando come, oggi più che mai, dietro un grande atleta ci sia anche una grande industria.
A chiudere il numero, due approfondimenti che mostrano il lato industriale dello sport in azione. Il primo è dedicato al ciclismo, dove l’effetto Pogacar ha spinto Colnago a triplicare il fatturato e dove Wilier, sull’onda del record di Cavendish, si è rafforzata all’estero. Il secondo focus entra nel mondo degli sport invernali, dove aziende come Tecnica, Rossignol, Nordica e Dainese puntano su scouting, personalizzazione e visibilità olimpica per restare competitive. Un sistema interconnesso in cui, come mostra Monitor, i successi sportivi non restano confinati ai podi, ma si traducono in strategie industriali, occupazione e crescita economica.

