L’exploit dell’utile dell’istituto milanese è legato soprattutto agli interessi di mora su 61 mln di crediti riconosciuti dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, che ha condannato lo Stato italiano al risarcimento. Al netto, la crescita è del 13%, il margine di intermediazione sale del 60% a 42,8 mln, i crediti deteriorati a 581 mln (+75%)
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