LombardiaPost
08 nov 2025
8 novembre 2025
Shop Accedi
  • Carrello
  • Chi Siamo
  • Content restricted
  • Contributors
  • Frontpage Cult
  • Frontpage Monitor
  • Frontpage Rassegna Stampa
  • Frontpage Venezie a tavola
  • Home LombardiaPost
  • Il mio account
  • Il tuo ordine
  • Landing Page
  • Newsletter – Breaking News
  • Newsletter – Cult
  • Newsletter – Monitor
  • Newsletter – Rassegna
  • Newsletter – VP
  • Pagina di esempio.
  • Privacy
  • Pubblicità
  • Servizio Clienti
  • Shop
Accedi

LombardiaPost

0

In evidenza

Ipocrisie italiane. La politica ferma gli ingressi, Confindustria costretta a importare immigrati

Moda, dopo i grandi marchi anche le filiere entrano nell’orbita dei big del lusso

Il rebus 2023. Dopo il boom, la crescita rallenta (ma si resta sopra i livelli 2019)

Economia

Superbonus, Riva (Confartigianato Lecco): “Lo stop è una mazzata per piccole imprese e famiglie”

La copertina

  • Ipocrisie italiane. La politica ferma gli ingressi, Confindustria costretta a importare immigrati

    di Maria Gaia Fusilli
    Confindustria Alto Adriatico e l’agenzia per il lavoro di Brugnaro trovano la soluzione per rimediare alle tante ipocrisie della politica italiana. Di fronte alla mancanza ormai epidemica di lavoratori, l’associazione di categoria li forma direttamente in Ghana, e poi li fa arrivare grazie a contratti di lavoro già stipulati. Agrusti: “Altre Confindustrie faranno come noi”
    Facebook Twitter Linkedin Email

L'intervista

    Marcato (Lega?)*: “Il decreto flussi va cambiato. Eliminare le barriere per i lavoratori stranieri”

    di Selene Seliziato
    L’assessore veneto allo Sviluppo Economico Roberto Marcato si dice “favorevole a eliminare le barriere per i lavoratori non comunitari, soprattutto specializzati e qualificati: possono risolvere la carenza di manodopera”. E plaude all’iniziativa di Confindustria Alto Adriatico: “Formare le risorse straniere nel loro Paese e poi portarle qui rappresenta un modello innovativo e potenzialmente efficace”. Aggiungendo però: "La vera integrazione passa attraverso il lavoro, la casa e la scuola: altrimenti stiamo parlando di finta accoglienza"
    Facebook Twitter Linkedin Email

Approfondimenti

    C’è chi forma imprenditori in Africa e chi apre lì stabilimenti. I casi di Carvico e E4Impact

    di D.M.
    Accanto a chi punta a sopperire alla carenza di lavoratori in Italia attraendo manodopera dall’Africa, la bergamasca Carvico e la Fondazione E4Impact, nata su iniziativa dell’Università Cattolica di Milano, investono per creare una cultura imprenditoriale e industriale in loco. L’azienda dei tessuti tecnici elasticizzati è presente in Etiopia già dal 2017 con un impianto produttivo da 400 dipendenti, a cui fornisce training interni per elevarne le competenze. Dal 2022 ha anche aderito alla Fondazione presieduta da Letizia Moratti che dal 2010 ha formato 40mila lavoratori in 20 Paesi
    Facebook Twitter Linkedin Email

    L’Emilia-Romagna cerca manodopera in Marocco. In arrivo 500 nuovi operai per la filiera della meccatronica

    di K.F.
    La Regione ha aderito al progetto Thamm, finanziato dall’Ue con 8,6 mln destinati ad attività di formazione in Tunisia e Marocco col fine di portare nuovi lavoratori qualificati alle imprese nazionali. In partenza da gennaio 2024, il programma porterà nel distretto della meccatronica emiliana 500 dipendenti qualificati in tre anni. L’assessore Colla: “È giunto il momento di affrontare l’inverno demografico della nostra regione guardando fuori dai nostri confini e cercando di attrarre giovani lavoratori anche dal continente africano”
    Facebook Twitter Linkedin Email

Rubriche

Il radar di Bonini

La protezione del design dei propri prodotti

In evidenza

Ipocrisie italiane. La politica ferma gli ingressi, Confindustria costretta a importare immigrati

Moda, dopo i grandi marchi anche le filiere entrano nell’orbita dei big del lusso

Il rebus 2023. Dopo il boom, la crescita rallenta (ma si resta sopra i livelli 2019)

Economia

Superbonus, Riva (Confartigianato Lecco): “Lo stop è una mazzata per piccole imprese e famiglie”

Economia in breve

I focus di Monitor

L’Europa alla prova. E se non la supera, toccherà alla Germania

Un anno dopo Trump, l’Europa è stretta tra Usa e Cina. La debolezza politica e industriale minaccia il futuro manifatturiero, mentre il rischio di un'Europa a sola trazione tedesca è sempre più vicino. Al Festival Città Impresa di Bergamo si cerca una strategia comune per reindustrializzare e rafforzare l’Ue

Europa, è il momento delle scelte. A Bergamo il confronto sulle sfide comunitarie

In un periodo in cui le divergenze tra i Paesi Ue si fanno sentire su più fronti – dall’auto al Green Deal fino al nuovo bilancio pluriennale al 2034 –, dal 7 al 9 novembre il Festival Città Impresa di Bergamo si interrogherà proprio sull’Europa che verrà. Le imprese chiedono risposte chiare e decisioni comuni per salvaguardare la competitività

La sfida delle imprese italiane? «Ripensarsi integrando persone, strategia e digitale»

I libri raccontano l’industria. L’Italia secondo i finalisti del Premio Letteratura d’Impresa

Leggi tutta l'edizione

Pasini (Feralpi): «L’Europa perde terreno. Serve una difesa vera della nostra siderurgia»

Il presidente di Feralpi e Confindustria Lombardia analizza lo stato del comparto siderurgico europeo che «ha perso 30 milioni di tonnellate in dieci anni». E chiede misure rapide e strutturali per «fermare l’export extra Ue di rottame ferroso, cruciale per le nostre produzioni» e per rafforzare la competitività e l’autonomia strategica europea

Acciaio, l’Ue si protegge dal dumping. «Bene, ma ora agire su energia e rottame»

La siderurgia italiana mostra timidi segnali di ripresa nel ‘25 (produzione a +3,2% tra gennaio e settembre rispetto al -5,6% dello stesso periodo ‘24), ma resta fragile. Pesano costi energetici doppi rispetto ai competitor europei, export della materia prima in crescita, concorrenza extra-Ue e incertezza. Marcegaglia: «Difendere chi investe in un’ottica di autonomia strategica»

Ferrazzi: «Competitività e sostenibilità devono andare di pari passo. Servono politiche trasformative»

Acciaio green. Al di là dei ‘premi’, produrre verde sarà essenziale per rimanere nel mercato

Leggi tutta l'edizione

Marcegaglia: «Spingere sulla competitività contro la desertificazione industriale»

La presidente di Marcegaglia Holding detta la ricetta per tornare competitivi in Italia e in Europa, smantellando misure come il Green Deal che rallentano la crescita e finiscono per risultare più dannose che utili per imprese e ambiente. Ma, avverte, «occorre agire in fretta» per tenere il passo dei giganti globali

Sveglia, Europa! L’appello delle imprese d’eccellenza: «Servono velocità e pragmatismo»

Da Casa Marcegaglia, le Top Italian Companies lanciano un messaggio chiaro a Bruxelles: «Meno ideologia, più competitività». Dall’acciaio alla chimica, dall’agroalimentare alla logistica, la richiesta è chiara: regole più snelle, decisioni più rapide e confronto su energia, sostenibilità e internazionalizzazione

Bonometti: «La Cina ormai domina anche nella componentistica. L’Europa si muova o ucciderà l’auto»

Nocivelli (Epta): «Così l’Europa finirà per esportare industrie e importare emissioni»

Leggi tutta l'edizione

Patagonia, l’eredità del ‘miliardario pezzente’ che sogna un capitalismo diverso

In Dirtbag Billionaire, David Gelles racconta Yvon Chouinard, il fondatore di Patagonia: dal clean climbing alla moda outdoor, fino alla cessione a un trust per l’ambiente di un gruppo da 6 miliardi di dollari. Un modello che vuole rifondare l’idea del fare impresa, ma che sconta inevitabili contraddizioni

Da Del Vecchio a Mr. Patagonia. Vecchi vizi e nuovi modelli per la continuità delle imprese

Come si gestisce un’impresa quando il fondatore non c’è più? È il nodo più complicato anche per gli imprenditori più di successo. Ma al di là dei turbolenti casi di Agnelli o Del Vecchio c'è chi pianifica con accuratezza come Armani, e chi inventa nuovi modelli come Chouinard. E sempre più piccoli imprenditori lasciano ai manager

Il modello Armani. La successione cucita su misura di un impero

Milan: «Aprire il capitale ai dipendenti può aiutare ad affrontare il passaggio generazionale»

Leggi tutta l'edizione

LOMBARDIAPOST – RACCONTIAMO IL FUTURO DELLA LOMBARDIA

LombardiaPost è una testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Padova n. 2510
Direttore Responsabile: Filiberto Zovico
LombardiaPost è edito da Post Media Srl - Community Corporation
Sede legale: Viale Codalunga 4L, 35138 Padova
info (at) italypost.it
Ufficio del Registro delle Imprese di Padova, Numero di iscrizione PD 466652; Partita Iva: 05425410288
Questo sito utilizza cookie per migliorare la tua esperienza e i nostri servizi. Continuando a navigare acconsenti al loro utilizzo.Ok Maggiori informazioni
Privacy & Cookies Policy

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary
Sempre abilitato
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Non-necessary
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
ACCETTA E SALVA