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01 nov 2025
1 novembre 2025
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In evidenza

Ipocrisie italiane. La politica ferma gli ingressi, Confindustria costretta a importare immigrati

Moda, dopo i grandi marchi anche le filiere entrano nell’orbita dei big del lusso

Il rebus 2023. Dopo il boom, la crescita rallenta (ma si resta sopra i livelli 2019)

Economia

Superbonus, Riva (Confartigianato Lecco): “Lo stop è una mazzata per piccole imprese e famiglie”

La copertina

  • I premi letterari? “Fanno da guida in un mare magnum di libri”. Ma “col rischio che parlino a loro stessi”

    di Selene Seliziato
    Nel nostro Paese i premi letterari sono centinaia ogni anno. Ognuno con la sua storia, ognuno con un legame peculiare con il territorio in cui è nato. Dal Campiello, ‘quello della Confindustria Veneto’, allo Strega, dal Bagutta di Milano, nato sui tavoli di una trattoria, agli stand dei venditori ambulanti che hanno dato vita al Bancarella di Massa Carrara. Per Zinato (giuria Campiello) "bisogna raccogliere le istanze di più lettori possibile". Landi (Fondazione Città del Libro): "La fascetta con la scritta Vincitore guida gli indecisi e dà indicazioni al libraio che organizza l'offerta"
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L'intervista

    Pivato (Gestire Cultura): “L’utilità è soprattutto per gli editori. Un progetto serio può diventare risorsa per il territorio”

    di K.F.
    I premi letterari più blasonati garantiscono visibilità all’autore e un reale incremento delle vendite. Ma nel mare magnum dei concorsi, alcune caratteristiche sono indicative della serietà del progetto, ad esempio un’identità forte espressa dal regolamento e il coinvolgimento degli attori radicati nel territorio di riferimento. Pivato, per undici anni presidente del comitato di gestione del Campiello, che si occupa di gestione dei patrimoni culturali: “I premi sono per l’editoria un osservatorio sul cambiamento sociale in atto”
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Approfondimenti

    Lo scrittore Missiroli: “I premi letterari mi hanno incoraggiato a scrivere, ma solo alcuni incidono sulle vendite dei libri”

    di Chiara Andreola
    Il premio Bagutta, il più antico premio italiano istituito a Milano nel 1926, ogni 14 gennaio incorona il miglior titolo dell’anno appena trascorso. Nel 2023 ad aggiudicarsi il primo posto “Avere tutto” di Marco Missiroli (Einaudi), autore riminese noto al circuito dei premi letterari, che aveva già vinto il Campiello Opera Prima, il Comisso, lo Strega Giovani. “Il Bagutta testimonia che Milano dopo 17 anni mi ha accolto, ma non si deve scrivere solo per i premi”
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    La Letteratura d’Impresa torna sotto ai riflettori. Nella terza edizione del Premio in gara anche Ebhardt, Illy e Bricco

    di Irene Zatti
    Dietro le mura delle imprese non ci sono solo macchine, prodotti o capitali. Vi è un mondo fatto di storie, di persone e di racconti che meritano di essere ascoltati. È in questo quadro che si inserisce il Premio Letteratura d’Impresa. Come nelle due precedenti edizioni, la cinquina finalista verrà selezionata in primavera, in occasione del Vicenza Città Impresa. Appuntamento a novembre a Bergamo per decretare il vincitore
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    Il Premio Estense monitora il giornalismo che cambia. E con le scuole punta ad uscire dalle mura ferraresi: “Sarà nazionale”

    di Elia Coccimiglio
    Il riconoscimento ferrarese è sostenuto da Confindustria Emilia Area Centro e fa da osservatorio privilegiato sull'attività giornalistica. Raccontando un settore in cui “si parla sempre meno di affari pubblici e sempre più di mafia e di storia politica”. Aperto sempre più anche alle scuole, il Premio ambisce a raggiungere dimensioni più nazionali. Magnani, responsabile eventi dell'associazione: “L'operazione non ha fini commerciali, l’intenzione è quella di promuovere l’eccellenza della cultura”
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Cultura in breve

  • 31 Ottobre 2025

    Domani su Cult, la musica dal vivo che cresce (solo) sui grandi palchi

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    Milano e Lombardia a Tavola 2026. Premiate le eccellenze gastronomiche

  • 28 Ottobre 2025

    Castello Malvezzi, delizie ed eleganza senza tempo

  • 28 Ottobre 2025

    A Torino presentata la guida “Piemonte a Tavola 2026”

  • 27 Ottobre 2025

    Gaudio, il ristorante dei fratelli Papa è un inno elegante a una semplicità raffinata

Milano e Lombardia a Tavola

Il Ristorante

A’ Riccione

Il Vino

Annamaria Clementi Franciacorta Riserva 2015 Docg

Pizzeria

Da Sobb

Il Prodotto

Cotognata

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I focus di Cult

Il design italiano evolve per sfuggire alle crisi. «Ma restiamo ancorati alle radici»

di Nicolò Guelfi
Un settore difficile da quantificare. Tra arte, ingegneria e industria, per il report Design Economy di Symbola dovrebbe valere oltre 6 miliardi. E mentre sostenibilità e digitalizzazione cambiano le regole del gioco e crescono le necessità di settori 'nuovi' come l'healthcare, storiche eccellenze e piccole realtà fanno i conti con la vera sfida: proteggere ciò che ci rende unici
Approfondimenti

Il ‘copiare creativo’ del distretto dello scarpone. Bettiol: «Oggi il design porta lo stile sportivo nella vita quotidiana»

Approfondimenti

Garcia: «Anticipare le tendenze, non seguirle. L’ispirazione per le auto la cerchiamo in altri settori»

Approfondimenti

Crosetta: «20 anni fa vincemmo il Compasso d’Oro con il Tubone. Oggi puntiamo sull’efficienza»

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Fumetti, dopo il boom il settore frena. Il futuro? Passa per la crossmedialità

di Camilla Consonni & Nicolò Guelfi
Dal 2019 il settore è cresciuto del 213%. Ma tra '23 e '24 le vendite hanno iniziato a rallentare. Mentre le edicole spariscono, il digitale si afferma come canale distributivo essenziale e i colossi globali investono sempre più sul talento italiano. La sfida più grande? Per Marco B. Bucci: «Catturare l’interesse della Gen Z, diversificando le modalità con cui il fumetto prende vita»
Approfondimenti

Masiero (Bonelli): «Il fumetto ‘popolare’ ad alta tiratura scomparirà. Ma il settore si sta già reinventando»

Approfondimenti

Bucci: «Il mercato è saturo, le scuole di Comics devono formare professionisti più versatili»

Approfondimenti

Al Palazzo del Fumetto di Pordenone, la tradizione italiana si valorizza «contaminando i linguaggi»

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Editoria scolastica, è sfida tra (pochi) big. Ma bisogna fare i conti con il calo demografico

di Camilla Consonni & Nicolò Guelfi
Il mercato dei libri scolastici in Italia vale 794 milioni di euro l’anno ed è dominato da pochi grandi gruppi. Ora anche colossi come Feltrinelli e Treccani si alleano per entrare nel settore, mentre l’intera filiera affronta costi energetici in aumento. Fontanari (Grafica Veneta) avverte: «Stiamo assistendo a una continua erosione dei nostri potenziali clienti»
Approfondimenti

Riva (Aie) lancia l’allarme: «Il settore va verso la contrazione. In 20 anni un quarto degli studenti in meno»

Approfondimenti

Furi: «Anacronistico il tetto dei prezzi. Il digitale? Per ora non è una minaccia»

Approfondimenti

Ambrosio (Holden): «Un manuale può essere anche appassionante. Se si usano strumenti nuovi»

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Discoteche italiane più che dimezzate in 15 anni. Ma la provincia continua a ballare

di Nicolò Guelfi
Sono oltre 2100 le attività che hanno chiuso dal 2010, tra costi di mantenimento sempre più alti, il calo demografico dei giovani italiani e una pressione fiscale altissima. Ma le difficoltà non sono solo economiche: a cambiare è stato innanzitutto il modo in cui si socializza (e si ascolta la musica). Resistono, tuttavia, le realtà provinciali: «Costi più contenuti»
Approfondimenti

Gli imprenditori: «Noi come i cinema. Il pubblico cambia e la concorrenza digitale pesa»

Approfondimenti

Botteghi: «Non basta più mettere dischi. Oggi un deejay deve avere altre competenze»

Approfondimenti

Rudeejay: «Spesso siamo dopolavoristi. E vediamo che lo smartphone ha vinto sulla pista»

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LOMBARDIAPOST – RACCONTIAMO IL FUTURO DELLA LOMBARDIA

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