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In evidenza

Ipocrisie italiane. La politica ferma gli ingressi, Confindustria costretta a importare immigrati

Moda, dopo i grandi marchi anche le filiere entrano nell’orbita dei big del lusso

Il rebus 2023. Dopo il boom, la crescita rallenta (ma si resta sopra i livelli 2019)

Economia

Superbonus, Riva (Confartigianato Lecco): “Lo stop è una mazzata per piccole imprese e famiglie”

La Copertina

  • “Transizione, è l’ora del realismo”. A Parma soluzioni e sfide oltre l’ideologia green

    di Alessandro Macciò
    In un periodo in cui il "green" perde terreno fra le priorità globali, e molte imprese chiedono l'abbandono delle ideologie e l'approdo a soluzioni realistiche, il Green Economy Festival di Parma dal 27 al 30 marzo punterà la lente proprio su cosa si può fare per salvare l'obiettivo ambientale senza mettere a rischio la competitività industriale. Seguendo il pragmatismo di manager come De Meo: "Elettrico bene in città, per medie e lunghe percorrenze soluzioni diverse"
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L'Analisi

    Le resistenze politiche non frenano la transizione. Nell’economia green investito il doppio che nel fossile

    di Luca Pagni
    La transizione energetica avanza a livello globale con investimenti che hanno raggiunto 2,1 mld di dollari nel 2024, il doppio rispetto ai combustibili fossili. Il settore trainante è la mobilità elettrica (747 mld), seguito dalle rinnovabili (728 mld) e dalle infrastrutture di rete (390 mld). La Cina domina con 818 mld investiti, ma paradossalmente resta il maggior consumatore di carbone. Per raggiungere la neutralità entro il 2050 servirebbero 5,6 mld annui fino al 2030. L'Italia si apre alle tecnologie della transizione, ma resta indietro nella crescita delle rinnovabili rispetto Paesi con Germanie e Spagna e la quota di auto elettriche è tra le più basse della Ue
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Approfondimenti

    Parma capitale del “realismo verde”, il Festival parla la lingua delle imprese

    di G.B.
    Sassi (Confindustria), Gianluca Bufo (Iren), Besseghini (Arera), Colaninno (Piaggio), Pontremoli (Dallara e Presidente Motor Valley), Mutti e non solo: nella città emiliana la sostenibilità scende dal palco degli slogan per confrontarsi con la realtà delle imprese. Settori come i motori, l’agroalimentare o il mondo dell’energia raccontano una transizione fatta di scelte complesse, tra innovazione, competitività e attenzione ai territori
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    Thun, Mancuso, Giovanni Storti e Mercalli. Tutti i big in città nel weekend

    di G.B.
    Climatologi e attivisti, designer e comici, ciclisti e scienziati: Luca Mercalli, Elisa Nicoli, Matteo Thun, Carlo Ratti, Stefano Mancuso, Giovanni Storti e Vincenzo Nibali intrecciano visioni divergenti sul tema della sostenibilità. Saranno tutti protagonisti nei giorni del Festival tra evidenze climatiche, architetture che rispettano i boschi e ironie sulle eco-convenzioni
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    Dai finalisti del Premio Green Book cinque libri per ripensare la Terra

    di Redazione
    C’è Liberti che racconta un Mediterraneo sempre più caldo, Caraveo che scruta un cielo ormai ingombro di rottami spaziali, Cottino che ci porta a tavola tra insetti e alghe, Volpi che svela come la natura ci abbia anticipati su tutto, e Pileri che ci ricorda che il suolo non è solo terra. Cinque libri per rileggere la sostenibilità e immaginare il nostro domani, in attesa del voto finale sabato 29 marzo alle 15
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Economia in breve

  • 21 Novembre 2025

    Trieste, Ryanair amplia l’operativo invernale. Stanziati 200 mln

  • 21 Novembre 2025

    Igd Siiq, nuova cessione in Romania per ottimizzare il portafoglio estero

  • 21 Novembre 2025

    Manifattura, crescita dell’1,2% ma domanda estera ancora negativa (-0,5%)

  • 21 Novembre 2025

    Manovra regionale da 14,3 mld. Tagli statali, ma più risorse ai servizi essenziali

  • 21 Novembre 2025

    Marsh investe nel welfare digitale. Siglato accordo con la milanese Jointly

  • 21 Novembre 2025

    A2A investe 3,5 mln nel progetto per recuperare fosforo dai fanghi di depurazione

  • 21 Novembre 2025

    Milano, al via piano per acquistare stabili vuoti e affittarli a canone calmierato

  • 21 Novembre 2025

    Dhh cresce nei nove mesi, ricavi a 30,7 mln (+12%) e utile a 3,8 mln

  • 21 Novembre 2025

    Domenica su Monitor, sfide e opportunità dell’impresa rigenerativa

  • 21 Novembre 2025

    Startup, Lombardia prima per finanziamenti negli ultimi tre anni

  • 21 Novembre 2025

    Combustibili fossili, i venti di pace fanno scendere ancora i prezzi. Gas ai minimi da febbraio ’24

  • 21 Novembre 2025

    Confindustria, a novembre crescono gli investimenti ma il Pil è fermo

  • 21 Novembre 2025

    Golden power sulle banche. L’Ue apre la procedura d’infrazione contro l’Italia

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  • 21 Novembre 2025

    Golden power sulle banche. L’Ue apre la procedura d’infrazione contro l’Italia

I focus di Monitor

Dentro la crisi. «Schiacciati dalla convenienza della plastica vergine dall’estero»

Da cinque giorni l'industria italiana del riciclo della plastica ha fermato gli impianti a causa della concorrenza delle materie vergini importate da paesi terzi (Asia e Usa in primis). «Rispetto al 2022 ormai costano meno del prodotto riciclato», commenta Tomasin (Inn-Flex). Zuppichin (Piovan): «Pesano il prezzo del petrolio basso e il rallentamento europeo, mentre Cina e India continuano ad acquistare nuovi impianti di riciclo»

Riciclo, record nei numeri. Ma la plastica resta debole e ora blocca gli impianti

Negli ultimi due anni, l’Italia ha riciclato oltre il 75% degli imballaggi. Ma se eccelle in carta, vetro, metalli e legno, fatica su plastica, Raee e sui rifiuti speciali ancora esportati a milioni di tonnellate. Ma mentre multiutility e fondi avviano il consolidamento di un settore in cui il 35% delle imprese lavora con margini sotto il 5%, si fermano gli stabilimenti per il riciclo della plastica

Dal riciclo al riuso. La svolta Ue che ridisegna la gestione dei rifiuti

Dentro i consorzi. Regole, potere e sfide della circolarità

Leggi tutta l'edizione

Moltrasio: «Abbiamo disgregato le filiere e perso know-how. Ora serve fare rete»

Tra la spinta del nazionalismo economico – che rischia di frammentare mercati e indebolire ulteriormente le filiere – e la corsa tecnologica globale, le aziende italiane devono trovare un equilibrio tra chiusura e cooperazione. Dal Festival Città Impresa emerge un messaggio chiaro: solo ricostruendo reti industriali solide, dentro un’Europa più unita e con una visione condivisa, l’Italia potrà restare competitiva

L’Europa che vorremmo. «Più unita sulla difesa, più pragmatica sul Green Deal»

Dal fronte comune sull’Ucraina al diritto di veto da rimuovere, fino al mantenimento della rotta sul Green Deal, seppur in modo più pragmatico. Al Festival Città Impresa di Bergamo, imprese e istituzioni hanno delineato l’Europa che vorrebbero: competitiva e meno ideologica. «Manca una vera spinta politica comunitaria», avverte Gentiloni. E Anaïs Voy-Gillis ricorda: «Senza una strategia produttiva comune, l’Europa rischia di delegare ad altri la propria sovranità»

La Germania arranca, ma l’Ue non può fare a meno dell’«europeista» Merz

La Spagna corre. Sprint sulla crescita grazie a riforme e rinnovabili

Leggi tutta l'edizione

Vacondio: «La compressione dei margini interessa tutti gli attori della filiera, dagli agricoltori alla Gdo»

L’industria di trasformazione traina il settore, che però dipende troppo dalle importazioni di materia prima. E mentre la logistica - carente su ferro e rotaia - fa lievitare i costi, i margini si assottigliano lungo l’intera filiera. Vacondio, Ad di Molini Industriali Modena ed ex presidente di Federalimentare: «Oggi la sfida è coniugare competitività e sostenibilità»

L’agroalimentare tra clima e mercato. Serve una governance di filiera per restare competitivi

Cambiamento climatico, prezzi delle materie prime e richieste del mercato riscrivono le regole anche per l’agroalimentare Made in Italy. Mutti: «La qualità resta il nostro tratto distintivo, ma serve una governance di filiera che integri sostenibilità, innovazione e competitività». E intanto prodotti e territori si reinventano: dal Chianti rosé all’avocado hi-tech in Sicilia

Rota: «L’agricoltura 4.0 in Italia vale 2,3 mld. Ma resistenze culturali ed economiche frenano l’innovazione»

Nuovo regolamento Ue sugli imballaggi. Entro il 2030 tutti dovranno essere riciclabili

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L’Europa alla prova. E se non la supera, toccherà alla Germania

Un anno dopo Trump, l’Europa è stretta tra Usa e Cina. La debolezza politica e industriale minaccia il futuro manifatturiero, mentre il rischio di un'Europa a sola trazione tedesca è sempre più vicino. Al Festival Città Impresa di Bergamo si cerca una strategia comune per reindustrializzare e rafforzare l’Ue

Europa, è il momento delle scelte. A Bergamo il confronto sulle sfide comunitarie

In un periodo in cui le divergenze tra i Paesi Ue si fanno sentire su più fronti – dall’auto al Green Deal fino al nuovo bilancio pluriennale al 2034 –, dal 7 al 9 novembre il Festival Città Impresa di Bergamo si interrogherà proprio sull’Europa che verrà. Le imprese chiedono risposte chiare e decisioni comuni per salvaguardare la competitività

La sfida delle imprese italiane? «Ripensarsi integrando persone, strategia e digitale»

I libri raccontano l’industria. L’Italia secondo i finalisti del Premio Letteratura d’Impresa

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