La matematica si fonda su un sistema di regole e lavora sulle relazioni, ampliandosi senza negare: è un vero e proprio esercizio alla democrazia. Studiandola si capisce che i principi di autorità non esistono e che le verità sono tutte assolute ma anche tutte transitorie, perché la scienza è in un perenne stato di metamorfosi. Chi non accetta l’errore e non si esercita nella comprensione del mondo, non riuscirà né a cambiarlo né a governarlo: e in questo la matematica è rivoluzionaria
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