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Il rebus 2023. Dopo il boom, la crescita rallenta (ma si resta sopra i livelli 2019)

Economia

Superbonus, Riva (Confartigianato Lecco): “Lo stop è una mazzata per piccole imprese e famiglie”

La copertina

  • I vertiporti rivoluzioneranno la mobilità “entro il 2050”. Save già al lavoro: “Saranno in aeroporto ma anche in città”

    di Maria Gaia Fusilli
    L’appuntamento con il futuro della mobilità è fissato al 2026, anno delle Olimpiadi Milano-Cortina. “Ma è solo un punto di partenza”, specifica il presidente del Distretto aerospaziale della Lombardia, Vallerani. “Sarà un servizio effettivo nel 2050”. Il direttore operativo di Save, Fisher: “I vertiporti sono nel nostro Masterplan al 2027. Dovranno essere anche intra-urbani. Abbiamo creato una società per pianificarli e investire nella loro costruzione. È un business ampio”
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L'intervista

    Vallerani (Distretto aerospaziale Lombardia): “Per le Olimpiadi avremo dimostratori. Su tecnologie e conciliazione delle rotte bisogna lavorare”

    di D.M.
    Droni, Vtol (Vertical Take off and Landing) e convertiplani: il primo assaggio di questa nuova forma di mobilità aerea sarà alle Olimpiadi Invernali nel 2026. Vallerani: "Sono una tappa intermedia per sperimentare un'infrastruttura che poi rimarrà nei territori. Permetteranno di ridurre il traffico e inquinare di meno". A livello di alimentazione "si lavora molto con l'elettrico, tecnologia ad oggi più matura di idrogeno e biocarburanti". Saranno sostenibili anche i costi: "All'inizio non saranno distanti dalle vetture con autista, ma faranno risparmiare molto tempo"
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Approfondimenti

    Le competenze per la mobilità aerea urbana ci sono. “Ora c’è bisogno della sinergia dei diversi player”

    di Selene Seliziato
    A dirlo è Linda Facco, ceo e co-founder insieme a Mattia Sartor della start up padovana Airall. L’obiettivo è quello di proporsi come Flight Operator “focalizzati sull’analisi e la reale fattibilità dell’utilizzo di velivoli elettrici a decollo e atterraggio verticale. E creare una nuova mobilità, rendendola commercializzabile nel nostro territorio”. Il mercato, secondo le previsioni, a livello globale dovrebbe superare i 28 miliardi di dollari nel 2030
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    Logistica, energia e telecomunicazioni guardano ai droni cargo di FlyingBasket. “Sono più veloci e costano meno”

    di Damiano Manfrin
    Dal 2015 la startup altoatesina fondata dai fratelli Moroder è specializzata nello sviluppo di droni per il trasporto con capacità di carico di 100 chili e un’autonomia tra i 10 e i 30 minuti. Il ceo Moritz Moroder: “Nella logistica i droni saranno sempre più diffusi perché garantiscono consegne rapide”. I costi? “Tre volte meno degli elicotteri”. Altre applicazioni sono “nel sollevamento verticale di materiali e macchinari in interventi di installazione o manutenzione di pale eoliche o linee elettriche”
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Rubriche

Il radar di Bonini

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I focus di Monitor

Vineis: «Oggi il non-fare pesa più del fare, sulle imprese e sulle persone»

Per Paolo Vineis, epidemiologo e direttore scientifico di Regenerative Society Foundation, l’impresa rigenerativa va oltre la semplice sostenibilità. E con un approccio sistemico, pratiche agricole, produzione e cultura aziendale possono generare un «circolo virtuoso» tra ambiente, economia e benessere. «Le ricerche parlano chiaro: le imprese che hanno più investito in sostenibilità negli ultimi decenni sono anche quelle che vanno meglio sul mercato»

Impresa rigenerativa. Andrea Illy: «Chi non va oltre il modello estrattivo perderà mercato e credibilità»

Al Regeneration Forum 20|30 di Milano (27-28 novembre) si parlerà di modelli d’impresa capaci di restituire valore agli ecosistemi da cui dipendono. Per Andrea Illy, co-presidente della Regenerative Society Foundation, la chiave sarà l’‘effetto cascata’ lungo le filiere. Il greenwashing? «Prima o poi ti scoprono. A quel punto devi diventare concreto, per non perdere la faccia»

Fonseca: «La finanza ha sbagliato narrazione sull’Esg. Ma ‘rigenerare’ conviene anche agli investitori»

I crediti di biodiversità. Un asset economico, ma (ancora) senza regole

Leggi tutta l'edizione

Dentro la crisi. «Schiacciati dalla convenienza della plastica vergine dall’estero»

Da cinque giorni l'industria italiana del riciclo della plastica ha fermato gli impianti a causa della concorrenza delle materie vergini importate da paesi terzi (Asia e Usa in primis). «Rispetto al 2022 ormai costano meno del prodotto riciclato», commenta Tomasin (Inn-Flex). Zuppichin (Piovan): «Pesano il prezzo del petrolio basso e il rallentamento europeo, mentre Cina e India continuano ad acquistare nuovi impianti di riciclo»

Riciclo, record nei numeri. Ma la plastica resta debole e ora blocca gli impianti

Negli ultimi due anni, l’Italia ha riciclato oltre il 75% degli imballaggi. Ma se eccelle in carta, vetro, metalli e legno, fatica su plastica, Raee e sui rifiuti speciali ancora esportati a milioni di tonnellate. Ma mentre multiutility e fondi avviano il consolidamento di un settore in cui il 35% delle imprese lavora con margini sotto il 5%, si fermano gli stabilimenti per il riciclo della plastica

Dal riciclo al riuso. La svolta Ue che ridisegna la gestione dei rifiuti

Dentro i consorzi. Regole, potere e sfide della circolarità

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Moltrasio: «Abbiamo disgregato le filiere e perso know-how. Ora serve fare rete»

Tra la spinta del nazionalismo economico – che rischia di frammentare mercati e indebolire ulteriormente le filiere – e la corsa tecnologica globale, le aziende italiane devono trovare un equilibrio tra chiusura e cooperazione. Dal Festival Città Impresa emerge un messaggio chiaro: solo ricostruendo reti industriali solide, dentro un’Europa più unita e con una visione condivisa, l’Italia potrà restare competitiva

L’Europa che vorremmo. «Più unita sulla difesa, più pragmatica sul Green Deal»

Dal fronte comune sull’Ucraina al diritto di veto da rimuovere, fino al mantenimento della rotta sul Green Deal, seppur in modo più pragmatico. Al Festival Città Impresa di Bergamo, imprese e istituzioni hanno delineato l’Europa che vorrebbero: competitiva e meno ideologica. «Manca una vera spinta politica comunitaria», avverte Gentiloni. E Anaïs Voy-Gillis ricorda: «Senza una strategia produttiva comune, l’Europa rischia di delegare ad altri la propria sovranità»

La Germania arranca, ma l’Ue non può fare a meno dell’«europeista» Merz

La Spagna corre. Sprint sulla crescita grazie a riforme e rinnovabili

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Vacondio: «La compressione dei margini interessa tutti gli attori della filiera, dagli agricoltori alla Gdo»

L’industria di trasformazione traina il settore, che però dipende troppo dalle importazioni di materia prima. E mentre la logistica - carente su ferro e rotaia - fa lievitare i costi, i margini si assottigliano lungo l’intera filiera. Vacondio, Ad di Molini Industriali Modena ed ex presidente di Federalimentare: «Oggi la sfida è coniugare competitività e sostenibilità»

L’agroalimentare tra clima e mercato. Serve una governance di filiera per restare competitivi

Cambiamento climatico, prezzi delle materie prime e richieste del mercato riscrivono le regole anche per l’agroalimentare Made in Italy. Mutti: «La qualità resta il nostro tratto distintivo, ma serve una governance di filiera che integri sostenibilità, innovazione e competitività». E intanto prodotti e territori si reinventano: dal Chianti rosé all’avocado hi-tech in Sicilia

Rota: «L’agricoltura 4.0 in Italia vale 2,3 mld. Ma resistenze culturali ed economiche frenano l’innovazione»

Nuovo regolamento Ue sugli imballaggi. Entro il 2030 tutti dovranno essere riciclabili

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