Il direttore centro studi e ricerche dell’ente emiliano commenta i dati sull’area Lover (il nuovo triangolo industriale fra Milano-Bologna-Venezia): “Senza il contributo di Milano, la Lombardia sarebbe cresciuta dell'8%: più del Veneto, meno dell'Emilia”. La performance emiliana “è invece omogenea sul territorio, rimane indietro solo Ferrara”. E sul recupero del Veneto nel 2023 (enfatizzato da politica e media): “Il Pil delle tre regioni correrà alla stessa velocità: le differenze si notano solo scendendo alla seconda cifra decimale”. Per i prossimi mesi la minaccia è che la congiuntura penalizzi l'industria e così le regioni che più ne sono trainate
Nella città berica, una delle principali città italiane al voto, le due leader nazionali non si sono viste. E così Vicenza torna ad essere un laboratorio politico che permetterà di capire se un Pd senza Schlein ha ancora qualche possibilità di tornare a parlare al Nord
Con la vittoria alle primarie di Elly Schlein il Pd si è asserragliato all’interno delle mura cittadine, rivolgendosi alla piccola borghesia intellettualoide. Allontanandosi da quel Pci di cui è figlio, che rappresentava la classe operaia. I riformisti, rimasti senza rappresentanza, in gran parte abbandoneranno il campo. Servirebbe ricostruire una politica dal forte radicamento, ma non si vede nessuno pronto a farlo
Presentato oggi il rapporto dell’università milanese che analizza il Digital Economy and Society Index (Desi) per il nostro Paese nel secondo semestre del 2021: l’Italia guadagna due posizioni, ma continua a stare nella parte bassa del ranking. Per diffusione delle competenze digitali siamo al 25esimo posto su 27. Meglio le imprese, all’ottavo posto in Ue per digitalizzazione
Roberto Antonione, triestino, ex senatore e sottosegretario agli Esteri, è dal 2019 segretario generale dell’Iniziativa centroeuropea. Ci offre la sua lettura delle complesse dinamiche nei Balcani. “La Russia potrebbe appoggiare le rivendicazioni della Serbia sul Kosovo, per mantenere un’alleanza già conclamata. La mancanza dell’Ue lascerebbe spazio anche alla Cina”. A frenare i processi di integrazione “sono la Francia e le nazioni del Nord. Mentre la nostra economia ne beneficerebbe”. Il 24 a Trieste una conferenza sul tema col ministro Tajani
Confindustria Veneto Est lancia una sfida alla politica: far diventare l’area fra Padova, Venezia e Treviso il baricentro del sistema veneto e dar vita a nuovi processi di governance funzionale dell'area. Per colmare, oltretutto, il ritardo con un'Emilia-Romagna che ha fatto queste scelte per tempo, gerarchizzando le funzioni e le città in modo cooperativo. È qui che si mette in gioco la vera capacità di esercitare l’autonomia, sostiene Ivo Rossi nell'editoriale che pubblichiamo
Esce domani, martedì 4 ottobre, la nuova edizione aggiornata de Il cinema e le arti visive. Dopo otto ristampe, il saggista e storico del cinema Costa, porta nelle librerie un’opera che esplora i rapporti tra cinema e arti visive. "L’idea di collegare la programmazione a un grande evento espositivo permette di trarre profitto dal battage pubblicitario e dalla risonanza mediatica come una grande mostra"
La notizia arrivata oggi della decisione di insediare Intel al centro dell’area Lover è bellissima. Sia per Verona che vive da anni un declino che sembrava inarrestabile, sia per l’area Lover che avrà un asso in più da giocare per rimanere una delle aree industriali più importanti a livello europeo e mondiale
Un evento fondante, soprattutto all’epoca del Carroccio secessionista. Ritrovo dei druidi leghisti, con fusti di birra e salamelle arrostite. Ma Pontida (che torna il 18 settembre) non è stato solo questo: il pratone è stato terreno di scontro tra gli esponenti di spicco del partito, e le correnti che formavano. Bossi vs Maroni prima, Salvini vs la base del partito ora. La domanda che aleggierà sulla cittadina bergamasca è sempre la stessa: che identità deve avere la Lega?
La metropoli che dopo il decennio d’oro dell’Expo perde abitanti e non riesce più a progettarsi, si sta entusiasmando – Albertini escluso - per la proposta di un leader come Salvini a fine corsa che le promette di portare un ministero. Un atteggiamento che evidenzia un declino progettuale simile a quello del Veneto che insegue inutilmente da anni il miraggio dell’Autonomia e che contrasta con il pragmatismo emiliano
Sta venendo a mancare un progetto che non sia il trasformare start - up in unicorni e l'innovazione è stata sostituita dalla ricerca di facili profitti. La ricchezza è concentrata nelle mani di pochissimi e ai lauti stipendi fa da contraltare un costo della vita elevatissimo Un libro che è un monito per evitare facili scimmiottamenti e per riflettere in modo più approfondito sul tipo di lavoro e società che vogliamo promuovere
Il provvedimento non fissa soglie di accoglienza massima, e così l’overturismo sarà sempre comunque legittimato. Le entrate nette saranno peraltro insignificanti. L’alternativa? Un sistema di prenotazione/previsione dei flussi secondo un modello flessibile di capacità di accoglienza articolata per mesi, settimane e giorni dell’anno, sostenuto da una serie di appetibili pacchetti di incentivo alla visita, a vantaggio sia dei visitatori che della città
In Veneto e Lombardia si consumerà lo scontro tutto interno ad un forza-leghismo diventato forza-putinismo. E i due governatori regionali, dopo la scelta di Salvini e Berlusconi di affossare Draghi, comunque vada, ne usciranno indeboliti. Discorso inverso per Bonaccini che ne uscirà più forte sia che Letta vinca sia che perda. Ma in gioco non c’è tanto e solo il destino dei governatori, quanto la vocazione europea del Nord produttivo
In un pamphlet dal titolo “Manifesto del Libero Pensiero” Paola Mastrocola e Luca Ricolfi si interrogano sulle nuove forme di censura imposte dai “progressisti” attraverso il “politicamente corretto” o addirittura alla pretesa della “cancel culture” di eliminare i libri del passato non allineati con le “parole giuste”. Forse aveva ragione Massimo Troisi quando affermava che “io sono responsabile di quello che dico, non di quello che capisci tu”
Lo scontro Salvini – Zaia massacra la Lega e il centrodestra in Veneto che, dopo Padova, perde pure a Verona. L’unico leghista a salvarsi è Fedriga. Bonaccini stravince invece in Emilia diventando l’uomo capace di parlare ai territori del Nord. In Lombardia il centrosinistra avanza vincendo di misura anche a Monza, ma pesa la sconfitta di Como
In questi anni l’economia e la società sono cambiate. Le imprese non hanno più bisogno di sentirsi dire che “piccolo è bello” ma che “si nasce piccoli per crescere”. E se il referendum per l’autonomia non ha portato a nulla, forse le esigenze del Nord devono tornare ad esprimersi attraverso un federalismo fattuale costruito su collaborazioni tra Lombardia, Veneto ed Emilia. I nuovi leghisti, se vogliono tornare a vincere, devono sforzarsi di andare oltre i populismi di Salvini e Zaia
A Parma il meglio dell’imprenditoria italiana. Già 50 aziende hanno scelto di sottoscrivere il Manifesto delle 1000 imprese green. Perché “i grandi temi del cambiamento climatico sono ancora una prerogativa, e bisogna lavorarci per cercare un rimedio”. Al Festival della green economy verranno snocciolati i grandi temi della sostenibilità, energia e attualità
Minali defenestrato dalla cooperativa di assicurazioni veronese finita poi sotto l’orbita di Generali. Pugliese contestato da alcuni soci dopo aver trasformato Conad in un gigante della Gdo . Cimbri “costretto” a deludere i mercati a causa dei ricchi dividendi reclamati dalle Coop. Alla base il difficile rapporto tra le logiche e gli interessi delle cooperative e quelle dei manager vocati al mercato. Forse è giunto il momento di andare “oltre le mura delle coop”
Sono velocissime a cambiare gli assetti produttivi, vogliono crescere, investono o nei momenti di crisi, multilocalizzano ma, soprattutto, guardano alle crisi come opportunità. Sono imprese pragmatiche con i piedi ben piantati per terra che sanno però volare. La sfida ora è però quella di saper guardare oltre le mura della loro impresa. Come fanno a Parma
La difficoltà della domanda di lavoro è sempre più ricondotta ad un problema di competenze che mancano e di cambiamento delle aspettative. A parere degli autori un primo fattore da considerare è tuttavia la transizione demografica, che ha portato ad un invecchiamento della forza lavoro e sempre più ad una vera e propria mancanza di offerta. L’analisi evidenzia l'intensità del problema tra Nord e Sud e, in modo inedito, la perdita nel Meridione di una intera generazione di giovani a fronte del perdurare di un problema di qualità della domanda
Federico Fubini con "Sul vulcano. Come riprenderci il futuro in questa globalizzazione fragile" (Longanesi) aprirà “i lunedì dell’economia” alla Libreria Italy Post di Padova. Il libro, uscito in piena pandemia, mantiene intatta la sua attualità, caratterizzata oggi dall'accentuarsi delle fragilità delle catene globali e dai bagliori della guerra che si aggiungono agli effetti della pandemia. Ripubblichiamo, con qualche aggiornamento, alcuni passi dell’editoriale firmato da Giovanni Costa pubblicato dal Corriere del Veneto nel novembre 2020
L’evoluzione dell’occupazione nel territorio bresciano risulta più intensa di quanto rilevato in Lombardia (+0,4%) e in Italia (+0,8%) ma mancano all’appello circa 11 mila occupati (erano 553 nel 2019), di cui 4 mila maschi e 7 mila femmine. Cresce il fenomeno del "big quit", cioè le dimissioni volontarie. Il tasso di disoccupazione complessivo si è attestato al 4,9%, in aumento rispetto al 4,4% del 2020 e al 4,7% nel 2019
"Il Mattino di Padova" lancia l'allarme sul possibile stop dell'Alta Velocità a Vicenza. Così l'opera strategica per collegare Milano e Venezia rischia per l'ennesima volta di lasciare il Veneto privo di una infrastruttura che lo renda competitivo. La politica e le categorie economiche devono però questa volta battersi unite contro gli interessi localistici
Una lettera aperta ai territori che parte dalle ultime vicende che hanno coinvolto l'azienda di Santa Maria di Sala (Ve), ma che vuole riflettere sulla storia del territorio. Perchè la crisi di questa azienda non rappresenta una ferita solo per i suoi dipendenti e per la comunità, ma coinvolge un’area ben più vasta. È un'occasione per pensare e intuire il futuro, non solo della Speedline, ma del significato nel nostro tempo di due parole fondamentali: lavoro e territorio
Una "lettera aperta ai territori", che parte dalle ultime vicende che hanno coinvolto l'azienda di Santa Maria di Sala (Ve), ma che offre la possibilità di riflettere sulla storia del territorio. Perchè la crisi di questa azienda non rappresenta una ferita solo per i suoi dipendenti e per la comunità, ma coinvolge un’area ben più vasta. È un'occasione per pensare e intuire il futuro, non solo della Speedline, ma "del significato nel nostro tempo di due parole fondamentali: lavoro e territorio"
Brescia e Bergamo, che diventeranno la capitale italiana della cultura nel 2023, come tutta la Lombardia si appoggiano su un trasporto locale da terzo mondo. Il Veneto, dove Zaia ha annunciato un treno da 1.200 km/h tra Verona e Venezia, è ancora completamente scollegato dall’Alta Velocità sia verso Milano che in direzione Bologna. Il triangolo industriale leader in Europa perde così di capacità attrattiva e di competitività. E le classi dirigenti diffuse restano silenti
I finanziamenti per coprire le perdite del 2020 sono arrivati copiosi e il processo di aggregazioni e fusioni è stato bloccato dai cacicchi locali. Con le nuove difficoltà le fiere tornano a chiedere ristori, ma, forse, i limiti di spesa pubblica, le costringeranno a fondersi per competere secondo una logica internazionali. Il piano di Milano, la svolta di Verona, le ambizioni di Bologna e il modello Cagnoni-centrico alla prova
Nell’anno della prima grande crisi energetica si sperimentò il primo “lockdown economico”. Torna alla memoria in un periodo in cui schizzano i prezzi dell'energia e delle materie prime: un fermo da qui a fine gennaio permetterebbe di mettere un freno all'inflazione riportando in equilibrio i mercati impazziti. La convergenza di interessi con i teorici dei discutibili "lockdown sanitari” e le misure per evitare contraccolpi sulla formazione e sugli equilibri psicologici delle persone
La Storia ci insegna come, dopo fasi di sviluppo figlie di intraprendenza e libertà, seguano spesso quelle di un declino dettato da irrigidimenti istituzionali, creazione di privilegi per le fasce sociali un tempo protagoniste della crescita e illusione che i consumi possano sostituire la creazione di ricchezza. Dal declino della Serenissima a quello dell’Argentina sono tante le lezioni che sarebbe bene tenere presente per evitare di ripetere gli stessi errori
L’allarme lanciato dal presidente di Confindustria Brescia tocca uno di quattro punti che rischiano di far scoppiare una crisi peggiore di quella del 2008. Costi delle materie prime, transizione ecologica, riemergere della pandemia oltre che instabilità politica, geopolitica e finanziaria possono mandare ko il tessuto produttivo del Paese
Grazie a qualche buon consiglio e rovistando tra gli scaffali delle mie librerie preferite ho stilato un elenco delle mie letture divise in argomento: dalla filosofia al marketing fino alla storia dell’occidente, per passare all’economia e al management. Letture che sono spazio dove vivere, immaginare, pensare
La crisi di Milano, un Veneto senza capitale, l’Emilia che diventa modello. Un libro di Aldo Bonomi invita ad andare oltre le mura dell’impresa. Per ricostruire un tessuto sociale a rischio e per sollecitare le classi dirigenti a tornare a progettare futuro. Missione non impossibile, come dimostra il caso Trieste
Selezionate le aziende dai 4 milioni di fatturato in su con rating equilibrato o ottimo, il 2019 chiuso in attivo e ebitda superiore al 2,15%. Nel 2020 tendenzialmente cala il fatturato complessivo ma migliora l’ebitda. A pagare le crisi sono state più le piccole, mentre le medie fanno persino meglio delle grandi imprese
I pachistani sporchi e brutti, “vestiti come zingari”, che si sono inventati vessazioni e botte: le incredibili parole di Fabio Franceschi, presidente di una lanciatissima Grafica Veneta, per “chiudere” il caso caporalato dopo il patteggiamento di due top manager. Su La Stampa emerge l’abissale distanza tra rispetto delle persone e cieco impeto di perseguire a ogni costo i propri obiettivi. Tra i colleghi industriali nessuno ha nulla da ridire?
I risultati dei ballottaggi, che vedono il centrosinistra vincitore quasi su tutta la linea, confermano quanto chiaro già due settimane fa: l’elettorato del centrodestra è stanco e disilluso, incapace di comprendere la direzione di Salvini e Meloni. I festeggiamenti del centrosinistra siano allora contenuti: il trionfo dipende solo dalla grande astensione degli elettori della sponda rivale. L’antidoto all’instabilità lo fornisce l’esempio di Conegliano, che mette assieme i moderati, da sempre la maggioranza del Paese
L’introduzione del lasciapassare sanitario obbligatorio con costi a carico dei lavoratori rischia di danneggiare in maniera pesante le imprese già alle prese con rincari di materie prime e mancanza di manodopera. Eppure una soluzione è meno complicata di quanto sembri. L’accusa al presidente nazionale: serve un po’ di pragmatismo, non prese di posizione ideologiche
Sono reazioni forti, quelle provocate dalla visione del film “The Italian Banker” – racconto del crack bancario della Bpvi (e di altre banche poi a seguire). A creare scalpore è il lungo e intenso monologo affidato al "cattivo" per eccellenza, Carrer, trasposizione cinematografica di Zonin. Che fa emergere uno dei nostri più comuni vizi, tanto pericoloso quanto ignorato
La vittoria del centrosinistra nelle grandi città, in particolare quelle del Settentrione d’Italia, è stata netta. Ma se si esce dalle dimensioni urbane e ci si inoltra nella campagna veneta, si scopre che il centrodestra lì fa il pieno di voti e conquista praticamente tutti i municipi disponibili. Anche se in Lombardia qualcosa è cambiato
Il sindaco uscente vince nettamente al primo turno. Ma più di un milanese su due ha disertato le urne: colpa di una campagna elettorale scialba per mancanza di avversario. Pd solido ben oltre il 30%, Lega ai minimi storici, a Fdi però non riesce il sorpasso. Le responsabilità di Salvini sulla scelta disastrosa del pediatra-pistolero, mentre Forza Italia evita il tracollo. Condannati all’irrilevanza i 5 stelle, scesi sotto il 3%
Il conflitto che minaccia di aprirsi da qui al 15 ottobre, se qualcosa non cambierà, rischia di essere devastante. E coinvolge un numero di dipendenti più rilevante di quanto sembri: almeno il 20% del totale. Esasperare gli stati d’animo è dannoso e potrebbe frenare il galoppo della ripresa. Meglio tessere un dialogo con il sindacato e trovare una via d’uscita nel giusto mezzo
Atroce svarione geografico del quotidiano romano, che colloca nel capoluogo del Fvg il blitz contro le infiltrazioni camorristiche avvenuto invece nel litorale veneziano. Colpa di un articolo non troppo centrato, di un titolista frettoloso e di un caporedattore distratto. E colpa di un giornalismo diventato ormai soprattutto una catena di montaggio: considerazione che vale per tutte le redazioni italiane, grandi e piccole
In nessun Paese europeo impone il vaccino per legge, se non per circoscritte categorie di lavoratori. E perfino il lasciapassare verde – che si ha anche solo coi tamponi - è limitato a specifiche situazioni. La Lega, dopo il vertice con i governatori, appare più in sintonia con il Continente della sinistra giacobina. La distorsione delle parole di Draghi (unico punto di equilibrio) e il rischio di radicalizzare lo scontro a favore di Fdi e no vax
Obbligo vaccinale, leadership padana, immigrati: in conferenza stampa il premier tocca tre punti dolenti che fanno sobbalzare il Carroccio, già da tempo roso da malumori, contraddizioni, imbarazzi. Sbotta il "partito dei governatori", Zaia in testa. Il governo non corre (ancora) rischi, ma il segretario fa sempre più fatica a mantenersi in l’equilibrio tra le anime interne. Sale il peso del test delle Comunali d’inizio ottobre. E Giorgetti incombe
Dubbi sulle dichiarazioni di qualche ministro su un tema che riguarda da vicino il tessuto produttivo del nuovo triangolo industriale. Emerge un intento punitivo soprattutto nei confronti delle grandi aziende, già denunciato da Confindustria. E si scoraggiano investimenti in Italia. In realtà basterebbe conoscere e applicare le regole europee, al limite rinforzandole, per far crescere impresa e occupazione
Milano appare in netto declino, il Veneto - grazie alla flessibilità delle sue pmi e all’arrivo dell’Alta velocità - potrebbe riprendersi, l’Emilia è a un bivio tra diventare territorio leader a livello nazionale o rimanere “modello” locale. In pochi mesi la pandemia ha ribaltato linee di tendenza strutturate. Ma in tutte e tre le regioni mancano luoghi di pensiero capaci di costruire il futuro
Dai proclami del 2017 al rilancio dell’estate 2021: anni buttati dalla Regione. Latitano le decisioni sul progetto del collegamento ferroviario Calalzo-Cortina, fermo su un binario morto. Il presidente Zaia continua con gli annunci e non si prende responsabilità. Intanto i costi sono lievitati, i sindaci valligiani litigano sul tracciato e il Pnrr è partito lasciando a terra le illusioni trasportistiche della montagna veneta
Non basta la parola magica dell’intermodalità per aprire il forziere dei fondi europei. Non c’è alcun dubbio che la rete infrastrutturale del nostro Paese abbia bisogno di grandi investimenti, soprattutto per garantire, grazie all’intermodalità, forme di mobilità di merci e passeggeri effi...
L'ideologia e l'esasperazione regnano sovrane nella disputa tra chi vuole costringere anche i dubbiosi a inocularsi il siero e chi predica un "liberi tutti" generalizzato. Hanno ragione i presidenti di Regione, schierati su una linea di prudente buon senso. Non resta che affidarci ancora al premier, capace di trovare l'equilibrio tra le varie esigenze. Cosa che sembra non riuscire a Confindustria, favorevole al "green pass" obbligatorio contraddicendo le scelte dei mesi scorsi
L’orizzonte a cui guarda Salvini non è quello di conquistare Milano, Bologna o Padova, bensì essere determinante a Palazzo Chigi. Per questo deve isolare Fdi e tenere aperto il dialogo con Renzi. Così, per paradosso, meno municipi il centrodestra unito conquisterà, più facile sarà per lui rafforzare il ruolo di governo del nuovo Carroccio draghiano
Ieri il nemico era la carta, oggi è la plastica. Le ideologie rischiano di trasformare il movimento ecologista in una serie di sterili tendenze. Ma per ridurre l’impatto ambientale è necessario procedere con un miglioramento continuo nei prodotti e nella ricerca di nuove soluzioni meno inquinanti. Cosa che le imprese hanno imparato a fare benissimo perché per loro sostenibilità fa rima con competitività
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