Dopo Dhl, Ups e Gls, anche la filiale italiana del colosso tedesco della logistica entra nel mirino della Procura di Milano con un sequestro preventivo da oltre 43 mln. L’accusa: frode fiscale e uso illecito di “serbatoi di manodopera” tramite cooperative e fatture fittizie
Il gruppo ha acquisito la storica azienda marchigiana delle cere depilatorie (35 mln nel ’24), consolidandosi nel segmento waxing. Dopo il recente ingresso nel mercato brasiliano tramite M&A, l’operazione mira a far crescere margini e ricavi (466 mln nel ‘24, +88% sul ‘17)
Nonostante l’uscita dal nucleare, la filiera italiana è rimasta competitiva grazie a ricerca, diversificazione e innovazione. Ma senza strategia e investimenti nella formazione, rischia di perdere competenze e ridursi a ruoli marginali, compromettendo la capacità di trasformare la tecnologia in sviluppo industriale autonomo
Il dietrofront di Max Mara sul Polo della Moda di Reggio Emilia accende gli animi, con Confindustria che accusa la Cgil di strumentalizzare la vertenza per scopi politici, mentre il sindacato replica denunciando rigidità aziendale
Il gruppo mantovano dei pannelli ecologici in legno acquisisce Tecnogarden Service (17 mln di ricavi nel ‘24), Spa ed Ecomove, portando la business unit Savionet a 33 società e rafforzando la leadership nella gestione sostenibile degli scarti verdi. L’operazione porta 80 nuovi collaboratori e guarda a un’economia sempre più circolare
Eccellenza della Motor Valley, trasforma supercar in pezzi unici con oltre 300 tonalità di verniciatura artigianale. Nonostante un mercato in difficoltà, chiude il ‘24 con i migliori risultati di sempre: 65,2 mln di ricavi, 21 mln di Ebitda e una marginalità del 32%
Tra 9 e 10 luglio saranno premiate le migliori 100 imprese dei due distretti. Vere e proprie eccellenze italiane, che puntando su strategia e visione hanno saputo resistere alle sfide e continuare a crescere. Sotto i riflettori anche realtà come Utengas, Vetraria Bergamasca Tecnovetro, Fecs Partecipazioni e Project Informatica per Dalmine e Mazza Alimentari, Maico Italia, Ingenera e A. Gandola & C. per Montichiari
L’azienda romana, leader nelle tecnologie geospaziali, guida la trasformazione digitale del territorio, supportando aziende e pubblica amministrazione nella gestione intelligente dei dati provenienti da immagini satellitari. Spinta dal Pnrr, ha chiuso il ‘24 con ricavi in crescita a oltre 40 mln e un portafoglio ordini lievitato del 35%
L’azienda di Pozzolo Formigaro (AL), ha rivoluzionato la lavorazione del pomodoro con filiera corta (“Lavoriamo la materia prima entro 40 km da dove è stata raccolta”) e smart farming. Con una crescita costante (tra ‘17 e ‘23, i ricavi sono quasi triplicati, con un Ebitda di 8,6 mln) e il 40% del fatturato all’estero, ora punta a espandere la gamma prodotti e a cogliere opportunità nei mercati asiatici emergenti
Record storico per il mercato del lavoro italiano, con 24,3 mln di occupati a maggio ‘25 (+0,3% su aprile, +1,7% sul ‘24) e un tasso del 62,9%. Calano i contratti a termine, salgono gli autonomi. Ma dietro ai numeri positivi si nascondono anche criticità: la disoccupazione giovanile balza al 21,6% (+1,7%) e la crescita dell’occupazione riguarda quasi solo gli over 50
A inizio ‘25 il gruppo Innovatec, attivo nell’efficientamento energetico, si è scisso per dar vita a Haiki+. La nuova realtà, già quotata in Borsa, punta sull’innovazione per “trasformare i rifiuti in valore”. E dopo il primo bilancio consolidato, chiuso nel ‘24 a 181,3 mln, ora si espande nel riciclo del piombo e guarda con interesse a litio e scarti tessili
La fusione tra i due marchi storici dà vita a un gruppo da 70 mln di ricavi e 340 dipendenti. Guidato dall’Ad Pastore, il nuovo polo dolciario punterà su nuovi prodotti ed export, mantenendo la produzione negli stabilimenti piemontesi e lombardi. L’operazione è sostenuta da JP Morgan e Invitalia, che controllano entrambe le aziende dal ‘22
In composizione negoziata da marzo ‘24, il marchio bolognese di capsule e macchine da caffè ha completato il percorso di ricapitalizzazione e ristrutturazione finanziaria. E dal primo luglio rinnova anche il vertice: Andrea Zocchi subentra al Ceo Massimiliano Pogliani alla guida di un’azienda che oggi risulta “meglio attrezzata per affrontare il futuro”
Lo scorso maggio, la filiale veronese della multinazionale svizzera ha annunciato il trasferimento della produzione in Turchia, portando a 64 esuberi su 157 dipendenti e a un duro scontro con la Fiom-Cgil. Oggi, il tribunale di Venezia ha condannato l’azienda per comportamento antisindacale, ordinando la revoca dei licenziamenti. E ora la Fiom chiede un piano industriale per salvare il sito di Bussolengo
Il gruppo bresciano, pioniere del riciclo plastica dagli anni ’70, oggi produce tubazioni in polietilene, puntando su innovazione e internazionalizzazione per continuare a crescere. Ha chiuso il ‘24 a 196 mln, supportata dall’ingresso del fondo RedFish LongTerm Capital, che detiene il 15% del capitale. E ora investe nei chiusini (tombini) in composito: “Più leggeri di quelli in ghisa, sicuri e tecnologicamente avanzati”
L’export italiano verso i paesi extra Ue frena per il secondo mese consecutivo: -3,5% rispetto ad aprile e -5,2% su base annua. Al netto delle forti contrazioni nelle vendite di energia (-27,6% sul mese), pesano beni intermedi (-6%) e strumentali (-4%). E mentre Cina e Turchia inchiodano (-23% sul ‘24), cresce l’export verso gli Usa (+2,5%). In calo anche le importazioni, scende a 5,3 mld il saldo commerciale
Tra ‘18 e ‘23 la moda italiana ha visto 315 operazioni di M&A (per 44 mld), di cui il 55% concentrato sull’internalizzazione della filiera. Nel ‘24 - complice la crisi del settore - i deal sono calati del 21,7%. Ma l’interesse di fondi e grandi gruppi non si è esaurito: è solo diventato più selettivo. In attesa della ripresa del settore, si concentrano su aziende solide e si preparano a ulteriori integrazioni verticali delle eccellenze del made in Italy
L’Italia resiste a tensioni e incertezze. Prometeia conferma la crescita prevista a +0,6% nel ‘25. Il Pnrr (per ora) sostiene consumi e investimenti, ma nel secondo trimestre la crescita rallenta a +0,1% dal +0,3% del precedente e la fiducia di famiglie e imprese del commercio resta debole. Dazi Usa e apprezzamento dell’euro minacciano la tenuta, mentre consumi e turismo si delineano come fattori decisivi per la ripresa
Dal 1° luglio, l’azienda trevigiana di calzature per l’outdoor affiderà la guida a due nuovi Ceo: Stefano Trentin per prodotto e mercato, Pierantonio Regeni per operations e amministrazione. Dopo l’uscita dell’ex-ad Bolzonello dello scorso marzo, Scarpa rafforza così la propria governance dopo l’ingresso in minoranza del fondo Nuo. L’obiettivo? Sostenere l’espansione internazionale
Fondata nel 1963 a Cuneo, oggi l’azienda specializzata nei processi di taglio e piegatura lamiere serve oltre 3mila Pmi. E dopo anni segnati dall’aumento dei costi delle materie prime e dal rallentamento di settori di riferimento come quello delle macchine agricole (nel 2024 fatturato a 33 mln), punta a consolidare il mercato interno ed espandersi nei paesi europei confinanti
Il colosso del beverage ha venduto lo storico marchio del vermouth a Caffo 1915. L’operazione da 100 mln, che interessa anche il marchio Frattina (spumante), segna una tappa strategica nella razionalizzazione del portafoglio Campari, che intende puntare sempre più sugli spirit. Il gruppo calabrese dell’Amaro del Capo, invece, guarda alle opportunità d’espansione internazionale
Il rapporto di Mediobanca lo certifica: Francia, Germania e Spagna superate per la prima volta in produttività (+31,3% tra ‘14 e ‘23). Trainate da un mix vincente di export, innovazione e managerializzazione, le medie imprese italiane crescono più delle omologhe europee anche in vendite e occupazione (+54,9% e +24,2%). Ma tra caro energia, incertezze tariffarie e carenza di personale qualificato, emergono fragilità che richiedono strategie più strutturate
L’azienda fiorentina specializzata in trasduttori audio per spettacoli dal vivo ha superato la crisi Covid raggiungendo nel ‘24 un fatturato record di 100 mln. Oggi produce in Italia e in Cina, dove però continua a esportare il 22% del prodotto italiano. Gli Usa? “Con Trump è difficile, ma non hanno più una manifattura. E questo li lascia con poche alternative”
Da piccola bottega a colosso delle conserve vegetali. Fratelli Polli, nata a Milano 153 anni fa, oggi vanta circa 200 mln di fatturato, 4 stabilimenti tra Italia e Spagna e una quota di export del 74%. Grazie all’ingresso del fondo Platinum Equity, partner di maggioranza dal ‘24, ora punta sulla crescita internazionale senza dimenticare l’innovazione, tra pesti plant-based, ready meals e canali digitali
L’assemblea Ance evidenzia un’Italia divisa: il 60% dei cantieri Pnrr è attivo o completato, ma al Sud si scende al 34%. Fitto: “Proroghe impossibili. Però c’è flessibilità su progetti trasferibili”. Salvini stanzia 660 mln contro il caro materiali, ma la richiesta dell’associazione è di 3 mld di indennizzi per i lavori dal 2022 in poi. E per sbloccare il Piano casa “serve un coordinamento centrale”
L’azienda barese della componentistica per serramenti in alluminio cresce grazie a una produzione verticalizzata e un mix di successo tra guida familiare e manager. Nel ‘24 ha raggiunto i 62 mln di fatturato (+5,4%) e ora, con filiali a Dubai e in Costa d’Avorio, punta al 70% di export entro il 2030 e valuta nuove acquisizioni
L’azienda veneta mette radici nella tradizione vetraria di Murano. Ma oggi non produce più solo bicchieri e calici, con la lampada Poldina che, dal 2018, ha venduto più di 4 mln di unità. Esporta il 75% del fatturato, soprattutto oltreoceano: “Abbiamo anticipato i dazi stoccando in Canada”. Tra novità di design e lotta ai falsi, ha chiuso il ‘24 a 29 mln
La cooperativa reggiana della ristorazione collettiva e commerciale chiude il ‘24 “in utile” (l’anno scorso pari a 2,5 mln), con ricavi in crescita del 4,7% a 647,5 mln, investimenti per 23,6 mln e una forte spinta su formazione e sostenibilità. Risultati in linea con il piano strategico ‘22-25, nonostante il contesto economico e normativo sfavorevole
L’Italia delle aree interne, ricca di cultura e natura, ma segnata da fenomeni d’isolamento e spopolamento (-5% di abitanti negli ultimi 10 anni), ora cerca di rigenerarsi anche attraverso il turismo. Ma non basta attirare flussi: serve qualità, visione di lungo periodo e attenzione alle comunità residenti. Il rischio, altrimenti, è quello di snaturarsi e disperdere risorse
Nel ‘24 siamo arrivati a quota 458 mln di visitatori (+21% sul 2014 con una crescita costante). Numeri record dietro i quali si nascondono però un’occupazione povera, investimenti tre volte più bassi di quelli nella manifattura e tanti disagi per le comunità locali. Nel frattempo il segmento del lusso rallenta (-20% solo nell’ultimo anno) e manca una strategia condivisa per gestire i flussi e valorizzare le destinazioni meno conosciute
Nel biennio 23-24, l’Italia ha conosciuto un calo dei trasferimenti interni (-1,6% a 2,8 mln). L’Emilia-Romagna si piazza prima per attrattività (+2,9 residenti ogni mille abitanti), mentre la Lombardia intercetta quasi un terzo dei giovani in fuga dal Sud (e il 20% degli stranieri) e il Veneto rimane debole (+1 per mille). Sul piano internazionale, boom di ingressi stranieri (+31,1%) e record di espatri italiani: 270 mila in due anni, +39,3%
L’azienda di Cerreto Guidi (FI) fattura 80 mln producendo nastri adesivi e chiusure per pannolini. Quotata in borsa dal ‘22, mantiene un controllo familiare, ma si distingue per aver implementato una cultura manageriale che fa del coinvolgimento dei dipendenti la propria forza. Ora, guarda fuori dai confini: “Esportiamo il 65%. E valutiamo l'espansione negli Usa”
Dal 20 al 24 giugno, la Fashion Week Uomo accende Milano con 81 appuntamenti, tra debutti, ritorni e grandi assenti (Zegna, Gucci e Fendi). E mentre l’alta moda punta su sperimentazione e linguaggi ibridi, l’indotto complessivo degli eventi - tra edizione maschile e femminile - è stimato a 500 mln. Con oltre 650 aziende attive, la Lombardia si conferma motore del fashion made in Italy
Quest’azienda del Valdarno aretino è stata tra le prime realtà italiane a credere che la galvanica artigianale potesse essere trasformata in un’industria al servizio dell’alta moda globale. Ma oggi punta su efficienza, sostenibilità e diversificazione per ridurre la dipendenza da un settore luxury che ha fatto crollare la domanda. Chiude il ‘24 con ricavi in contrazione a 48 mln, ma non smette di investire
Il player della Gdo, che raccoglie oltre 70 cooperative, chiude il ‘24 con un giro d’affari di 16,6 mld (+1,2%) e una quota di mercato dell’11%. Il prodotto a marchio supera il 40% delle vendite (3,5 mld), trainato dal successo della linea low cost “Gli Spesotti”. Bene la telefonia, con 413 mila nuovi utenti. Occupati a 58 mila, aumenta la quota di dirigenti donne (40%)
Il gruppo modenese ha chiuso il ‘24 con un valore della produzione in aumento del 13,6%, raggiungendo i 417 mln, e un Ebitda in crescita del 16% a oltre 39 mln. A trainare la performance è il core business delle pizze surgelate (+11%). L’indebitamento si riduce di quasi 5 mln, mentre proseguono gli investimenti in innovazione, sostenibilità ed efficienza energetica
Dopo auto e moto, il colosso bergamasco dei freni entra nel ciclismo da gara con la statunitense Specialized e il team di mountain bike Gravity. A facilitare l’operazione, la recente acquisizione della svedese Öhlins, leader nelle sospensioni ad alte prestazioni. Il nuovo sistema frenante, sviluppato e testato in Italia, sarà prodotto nello stabilimento thailandese del gruppo, operativo da inizio ‘25
La società pratese specializzata nel fotovoltaico domestico e nelle energie rinnovabili, è cresciuta con un modello inedito - perlomeno per il settore - di vendita diretta. Oggi attraversa le trasformazioni del settore con prudenza, affrontando la fine degli incentivi (con la conseguente normalizzazione) e la dipendenza dalle celle made in China: “Non abbiamo ambizioni spropositate, cresciamo grazie alla qualità”
Negli anni, l’azienda riminese Trevidea, spin-off del gruppo Trevi e specializzata in piccoli elettrodomestici, ha rilanciato marchi storici come Girmi e conquistato il mercato con prodotti iconici come il fornetto pizza. Oggi, grazie alla diversificazione e all’entrata nel ‘24 in una holding industriale-, punta a 100 mln di ricavi (dai 36 del 2023) e al reshoring produttivo dal Far East
Il gruppo bolognese della pelletteria di lusso chiude l’esercizio ‘24/’25 con ricavi in crescita a 183,6 mln (+1,9%, quasi raddoppiati in 8 anni) e l’utile che sale del 10% a 11,6 mln. Tra i marchi, spicca Lancel (+6,5%), mentre lo storico Piquadro soffre per l’aumento dei costi e le incertezze sulle catene di fornitura, con l’Ebitda adj che cala del 32%. L’Europa guida la crescita (+7,4%), ma l’Italia rallenta
Davanti alle incertezze, le Pmi italiane rispondono puntando su visione, dinamicità e risorse umane. E così, nel confronto fra le eccellenze, la complessità diventa opportunità, tra diversificazione, managerializzazione e centralità del cliente. E il piano industriale torna a essere una bussola concreta
Il piano da 500 mld per le infrastrutture parte dai treni. Secondo il Ft, l’esecutivo Merz-Klingbeil prevederebbe già nel ‘25 lo stanziamento di 10,5 mld (circa la metà del totale previsto per l’anno) per il rinnovamento della rete ferroviaria, che dovrebbero salire a 35 mld nel ‘26. E tra sgravi fiscali e aumento della spesa militare, le stime di crescita degli economisti di Diw migliorano: +0,3% nel ‘25, +1,7% nel ‘26
L’azienda romana delle tecnologie per l’istruzione ha anticipato le multinazionali, sfruttando la domanda della didattica a distanza per diventare il principale interlocutore nazionale su lavagne interattive e monitor. Con un fatturato salito da 3 mln pre-Covid a un picco di 44 mln nel ’22 (poi sceso a 30 nel ’24), ora affronta la fine dei sussidi puntando sull’internazionalizzazione: “Dal ’24 guardiamo a Usa e Uk”
L’ad Civitillo ha fatto il punto al Comune di Bologna: ordini garantiti fino a maggio ‘26, ma le trattative con Leonardo per acquisire gli spazi industriali sono ferme per “richieste fuori mercato”. Lo stabilimento emiliano ospiterà le funzioni strategiche e post vendita. Nessuna novità sull’ingresso al 25% della cinese Geely, cruciale per ampliare la gamma e competere in un mercato nazionale senza gare
Da bottega a partner di Dior e Vuitton, l’azienda aretina specializzata in componenti metallici e accessori preziosi per l’alta moda ha visto i ricavi schizzare da 6 mln nel ‘17 a 90 nel ‘24. Per affrontare le difficoltà del settore lusso, ha scelto di ridurre la marginalità per mantenere stabili i listini e di rafforzare i legami storici con i grandi marchi del lusso. Ma nessuna cessione in vista: “Abbiamo ancora molto da esprimere”
Da oltre 100 anni, l’azienda romagnola recupera gli scarti dell’industria alimentare e ne fa imbottiture per abbigliamento, divani e cuscini. Con un fatturato più che quadruplicato tra ‘17 e ‘24 (da 12,5 a 50 mln), affronta la concorrenza asiatica e la sfida delle alternative sintetiche puntando su tradizione e qualità. E non trascura la sostenibilità: “Già ricicliamo la piuma post-consumo, ma puntiamo a una totale circolarità delle imbottiture”
Il colosso bresciano delle valvole chiude il ‘24 con ricavi a 380,7 mln (+13% sul ‘23, oltre 4 volte il fatturato ‘17) e punta ad acquisire o aprire ‘green field’ negli Usa entro l’anno. E se il mercato brasiliano ha deluso, promette bene l’avventura nei mercati arabi dell’oil & gas. Obiettivo: continuare a crescere, con 400 mln previsti per il ‘25
Il gruppo brianzolo di detergenti e detersivi archivia ufficialmente il ‘24 con 467 mln di euro di fatturato (+14%) e un Ebitda di 118,2 mln (25,4% del fatturato). Trainato dall’export (+37%), il marchio Chanteclair cresce del 33% in Cina e del 43% in Francia. Il vicepresidente Sala: “L’obiettivo è consolidare la presenza globale puntando sull’attrattività del made in Italy”
Il gruppo brianzolo specializzato in soluzioni per la schermatura solare ha acquisito oggi l’azienda, leader canadese del settore. Un’operazione che rafforza la strategia di internazionalizzazione del gruppo di Lesmo, cresciuto del 5% nel ‘24 a circa 57 mln. La neo-acquisita manterrà autonomia e brand, valorizzando il know-how italiano per consolidare la propria posizione nel mercato locale
Il testo, atteso da mesi, modifica alcuni punti critici della riforma del luglio ‘24, alleggerendo requisiti di distribuzione e facilitando l’accesso anche alle piccole produzioni. Restano però criticità sui vincoli di circuitazione. L’Avvocato Collovà: “Accolte molte istanze dei piccoli produttori. Il dialogo con il Ministero apre nuove prospettive per il futuro”
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