Giornata negativa per il comparto difesa: Fincantieri cede il 4,9%, Leonardo il 3,09%. Pesano almeno per Leonardo le parole di ieri del ministro Crosetto che ha frenato sul target del 5% del Pil, proponendo un traguardo graduale entro il 2035. La Nato punta invece al 2030
Nato nel dopoguerra come piccola officina, il gruppo parmense è oggi un player globale dell’idraulica. Guidato dalla terza generazione, affronta la fine del boom post-Covid: “Nel ‘24, la domanda è calata del 20% ma il ‘25 è già in ripresa”. Al centro della strategia di crescita restano le persone e la sostenibilità. E mentre mercati come Cina e Usa rallentano, pur rimanendo quelli di riferimento, l’India cresce
La composizione negoziata guadagna terreno: sono 905 le istanze presentate tra novembre ‘24 e maggio ‘25, più del doppio rispetto al semestre precedente, mentre i casi con esito positivo sono saliti da 205 a 295. A trainare è la Lombardia, con il 24% delle richieste. Lo strumento, però, funziona meglio per le imprese più grandi (e tempestive). Sfida aperta: includere le Pmi, rafforzando cultura finanziaria e supporto tecnico
L’azienda vicentina, leader globale nella compressione di biogas, procede al ritmo della transizione energetica. Dopo tre anni di crescita quasi incontrollabile (con ricavi passati da 24 mln nel ‘20 a oltre 62 mln nel ‘23), ora punta su ottimizzazione dei processi e internazionalizzazione. Mette in pausa gli Usa per l’incertezza, ma accelera su Brasile e India, dove nel ‘24 ha inaugurato due stabilimenti produttivi
Il colosso italo-francese rileva una rete di oltre 90 negozi ottici in Malesia, rafforzando la presenza nel sud-est asiatico. E con il recente acquisto dell’inglese Optegra (70 ospedali oftalmici), il gruppo accelera sull’integrazione verticale, puntando sulla diffusione globale di soluzioni avanzate. Analisti favorevoli al deal, ritenuto coerente con la strategia
Nuovo record per lo scalo bolognese, che a maggio - per il secondo mese consecutivo - supera il milione di transiti. Un dato in crescita del 2,8% su base annua. Bene sia i voli internazionali (+3%), sia quelli nazionali (+2%), mentre cala il traffico merci (-5,5%). Nei primi cinque mesi dell’anno, i passeggeri sono aumentati del 6,5% rispetto al ‘24
Il neo-insediato esecutivo propone un pacchetto di sgravi fiscali da 46 mld per rilanciare la competitività tedesca dopo due anni di stagnazione. Tra le misure principali, super-ammortamenti del 30% annuo per il triennio ‘25-’27 su investimenti in attrezzature e veicoli elettrici e la riduzione graduale dell’imposta federale sugli utili d’impresa tra ‘28 e ‘32. L’approvazione del Bundestag entro l’estate
Nato nel 1908 a Seregno, il gruppo brianzolo dei detergenti - forte di marchi come Chanteclair e Quasar - esporta il 25% del fatturato, “3mila container l’anno solo in Cina”. Con una filiera integrata e produzione 100% made in Italy, nel ‘24 ha toccato i 500 mln di ricavi. E davanti a incertezze e tensioni globali, continua a scommettere su estero e diversificazione: “Attivi in oltre 40 paesi per tenere aperte tutte le porte”
La fusione tra le due realtà del gruppo modenese dà vita a un nuovo colosso della ristorazione che vanta oltre 600 punti vendita, 10mila dipendenti e 828 mln di euro di fatturato complessivo. L’operazione mira a “razionalizzare le attività, creare sinergie e migliorare l’efficienza”, rafforzando la presenza sul mercato italiano e internazionale
Il colosso giapponese dell’automotive lancia un’opa da 28,8 mld per rilevare - a prezzi nettamente inferiori alle previsioni (42 mld) - il 100% della “casa madre” Toyota Industries. L’obiettivo? “Rafforzare la supply chain e semplificare la governance”. Impatti attesi anche sulle controllate europee, tra cui Toyota Material Handling (presente a Bologna, Ferrara e Milano). Closing entro fine anno
Da oltre 80 anni, il marchio veneziano unisce tradizione e innovazione per calzare icone come Lady D e Madonna. La crisi del lusso si fa sentire, con volumi in calo rispetto a un ‘23 da record. Ma il Cavalier Caovilla rilancia: “Andiamo avanti grazie a creatività e saper fare, senza ripudiare la tecnologia”. E punta sulla diversificazione, tra nuovi prodotti e una spinta verso “mercati promettenti”, come il Sud-est asiatico
Tra costi energetici elevati e la fine dei sussidi emergenziali, molti energivori italiani puntano sull’autoconsumo per restare competitivi. Ma la burocrazia blocca investimenti e innovazione. Per Mauro Fara, ad di Italia Alimentari, servirebbe “una semplificazione, piuttosto che più sostegni”. L'azienda ha installato sistemi di cogenerazione e trigenerazione in tutti gli stabilimenti, puntando anche sul fotovoltaico
I dati Istat parlano chiaro: grazie alla decelerazione dei prezzi dell’energia, l’inflazione cala a +1,7% (dal +1,9% di aprile), ma il costo della vita non si ferma. E il carrello schizza a +3,1% (da +2,6%). Per Unimpresa pane, latte e pasta rincarati fino al 70% negli ultimi tre anni. E anche l’estate si preannuncia salata, con aumenti annuali marcati su trasporti e tempo libero
L’azienda di Conegliano (TV) attiva nella produzione di accessori per condizionamento, ventilazione e fotovoltaico ha chiuso il ‘24 con 52,8 mln di ricavi (+3,4%) e 4 mln di utile netto. Ora punta ai 70 mln entro il ‘27 grazie all’internazionalizzazione: “Dopo gli Usa, approderemo in Canada. E stiamo studiando l’Arabia Saudita”
Dopo più di 25 anni nel gruppo, il manager prende le redini in una fase cruciale, tra utili in calo, produzione ai minimi storici e sfide legate all’elettrico. Con un’esperienza internazionale tra Brasile e Stati Uniti e il rilancio di Jeep alle spalle, il nuovo Ceo guarda a “tradizione e attenzione ai clienti” come asset strategici. I mercati però chiedono certezze e il titolo perde il 2,23% in Borsa
Tra ‘17 e ‘23, l’azienda vicentina attiva nell’ispezione automatica di fiale e siringhe ha portato il fatturato da 37 a oltre 57 mln a livello consolidato (+54%). Il ‘24 ha segnato una frenata (ricavi -5%, Ebitda -23%) per via del business custom su commessa: “Produciamo 50 macchine l’anno, ognuna con almeno 5mila componenti”. Ma nessuna paura: il ‘25 è già in ripresa grazie ad Ai, reti neurali e la diversificazione nel mondo della concia
Il fondo londinese Terlos, affiancato da Gic di Singapore e Adia di Abu Dhabi, acquisisce da Charterhouse il gruppo riminese leader negli ingredienti per gelato e pasticceria. La valutazione? 900 mln di euro, 12-13 volte l’Ebitda dell’azienda, che nel ‘24 ha registrato 250 mln di ricavi con il 70% del fatturato proveniente dall’estero. Closing atteso nel ‘26
Con 7 stelle Michelin distribuite su tre ristoranti, servizi di catering e consulenza, pasticcerie e format informali all’aperto, quello della famiglia Cerea è un impero cresciuto molto rapidamente. Il fatturato, arrivato a 103 mln nel ‘24, è più che quintuplicato in 8 anni. I valori alla base? “Qualità, innovazione e tradizione”. Ora il gruppo valuta possibili partner per accelerare l’espansione all’estero
Premio record per gli oltre 2mila dipendenti dell’azienda attiva nel settore oil&gas. Per loro fino a 16.450 euro lordi, complice un 2023 da incorniciare, con ricavi in crescita del 19,9% a 1,8 mld e utile netto più che triplicato a oltre 444 mln. Il ‘24 frena, con ricavi a 1,5 mld (-16%) e utile quasi dimezzato (-48%), ma resta il secondo miglior risultato del decennio
Il sistema aeroportuale Venezia-Treviso chiude il ‘24 con ricavi a 255,2 mln (+9%) e utile netto oltre i 73 mln (+24%). E dopo i 14,6 mln di passeggeri dello scorso anno, il primo quadrimestre ‘25 chiude con oltre 4,2 mln di viaggiatori (+4%). Il Marco Polo consolida il ruolo di terzo scalo intercontinentale italiano, mentre prosegue il piano sostenibilità: “Obiettivo zero emissioni entro il 2030”
Il gruppo brianzolo, specializzato in soluzioni per la schermatura solare, vanta oltre 70 anni di storia. Dopo il boom post-Covid e il traino del Superbonus, continua a crescere grazie a una strategia ben definita: “Nel ‘24, ricavi oltre i 57 mln grazie a custom e produzione verticalizzata”. Ora punta su nuovi prodotti di design per l’outdoor (come i lettini balinesi) e studia una sede distributiva negli Usa
Con 145 mila ante prodotte all’anno, l’azienda riminese ha vissuto il boom del Superbonus: 39 mln di fatturato nel ’23 e margini oltre il 15%. Dopo il boom è arrivata la normalizzazione, con ricavi scesi a 36 mln. Ora torna a investire in innovazione e rilancia l’internazionalizzazione. Con una passione per i progetti speciali: “Abbiamo realizzato le finestre per la base Enea in Antartide”
Avviato nel 2021 e accelerato con l’arrivo dell’ad Scocchia, il ‘progetto Borsa’ aveva come target il 2026. Una tempistica ampia, che ora il presidente del gruppo triestino Andrea Illy rimanda di un anno: “L’Ipo resta un obiettivo, ma ora non è il momento. Forse potremo pensarci nel ‘27”. Pesano la crisi ambientale, con l’impennata dei prezzi del caffè, e l’instabilità geopolitica
Da 130 a 380 mln in otto anni: +192% per l’azienda parmense che sta rivoluzionando il mercato di salumi e snack. Prima in Italia a trasformare la cotenna in una proteina pura al 97% destinata a nutraceutica, cosmetica e farmaceutica, oggi punta anche su prodotti di nicchia come il bacon e sull’integrazione del vegetale. Ma avverte: nonostante l’aumento dei prezzi, “la carne resta centrale”
Da cartolibreria a campione della cartotecnica, l’azienda padovana ha costruito il proprio successo grazie a una strategia di acquisizioni e fusioni. E diversificare – dentro e fuori – è stata la chiave per triplicare i ricavi in 7 anni (da 9 a 30 mln, +213%), con margini sempre oltre il 20% tra ‘21 e ‘23. Oggi affronta la “crisi della carta” puntando su packaging e comunicazione
Ben 80 gli eventi in programma tra il 20 e il 24 giugno, tra sfilate e il debutto di Fiorucci, Paul Smith e Qasimi. Grande assente: Zegna, che sfilerà a Dubai. Ma il settore moda affronta una fase difficile: nel primo trimestre 2025 cala del 3,8%. Tra gennaio e febbraio, l’export ha segnato un -6%, crollando del 24,1% verso la Cina
Da laboratorio artigianale a eccellenza della pasta fresca surgelata, l’azienda romagnola continua a crescere: nel ‘24, ricavi a 124,5 mln (+4%) e utile oltre i 15 mln. Nonostante le incertezze geopolitiche (“Gli Usa sono il nostro primo mercato: serve prudenza”) e climatiche (“Post-alluvione investiamo per proteggere l’azienda”), guarda al ‘25 con cauto ottimismo e prepara il lancio di nuovi prodotti
Sonia Bonfiglioli è la nuova presidente di Confindustria Emilia, eletta all’unanimità per il quadriennio 2025-2029. Succede a Valter Caiumi e punta su innovazione, formazione, sostenibilità e passaggio generazionale. E sprona le aziende a continuare a investire: “Anche nell’incertezza, restiamo concentrati sulle nostre fabbriche per innovare e costruire futuro”
A marzo l’export italiano cala dell’1%, zavorrato dal -5% verso l’Ue. Su base annua, però, accelera: +5,8% in valore, +1,9% in volume. Navi e farmaci trainano il +41,2% verso gli Usa, ma senza questi settori l’export oltreoceano segnerebbe un -4,1%. Il saldo commerciale del trimestre resta positivo a 7,8 miliardi. Su anche le importazioni: +6,9%
L’azienda reggiana, specializzata nelle piattaforme aeree, chiude il ‘24 con 56 mln di fatturato (+5% sul ‘23, +115% sul ‘17) e una marginalità media ‘21-’23 del 15%. E dopo la nuova filiale in Canada, non esclude un’espansione - anche produttiva - negli Usa. Andando avanti, punta su una crescita controllata: “Potremmo superare i 60 mln, ma la priorità resta la solidità”
A partire dal quarto trimestre ‘25, la produzione dello stabilimento di Mirafiori si trasferirà a Modena. La decisione del Tridente, accolta con generale favore da istituzioni e sindacati emiliani, arriva in un momento di crisi produttiva e occupazionale, con appena mille vetture prodotte nel primo trimestre (-73% sul ‘24). Fiom-Cgil: “Bene, ma il problema persiste”
Cuore del gruppo vitivinicolo romagnolo, ogni anno trasforma 600mila tonnellate di scarti in energia e prodotti bio-based come acido tartarico e bioetanolo. E dalla sede di Faenza, affronta la concorrenza asiatica. Nel post-pandemia cala la marginalità, ma la media '21-'23 rimane sopra il 12%. Tra il '17 e il '23 il fatturato è passato da 76,5 a oltre 133 mln
Dopo anni di attesa e un arbitrato internazionale, Edison ha ricevuto il primo carico di Gnl dagli Usa, inaugurando una nuova rotta di approvvigionamento per l’Italia. L’accordo ventennale con Venture Global - firmato nel 2017 - rafforza la sicurezza energetica nazionale e la strategia di diversificazione Ue, sostenendo la transizione energetica e riducendo la dipendenza dal gas russo
Il gruppo milanese attivo nelle tecnologie elettrochimiche chiude il primo trimestre ‘25 con ricavi in crescita del 6% a 200,4 mln ed Ebitda adj a +8,2%. In calo l’utile netto (-11% a 16 mln) e la Pfn, positiva ma in forte flessione rispetto a fine ‘24 (-58% a 28 mln). Solidi i core business, mentre - come da attese - il segmento idrogeno verde rallenta (-33,5% a 18 mln)
Il gruppo bolognese, con un’esperienza di quasi 80 anni nel packaging metallico, continua a crescere grazie all’M&A e una solida presenza internazionale. E con uno stabilimento produttivo in West Virginia, i dazi non fanno paura. Il Cfo De Santis: “Il barattolo resta sempre lo stesso. A evolversi sono le esigenze dei clienti”
La società fieristica di Vicenza e Rimini chiude il primo trimestre con ricavi a 102,8 mln (+15,7%), sostenuti da crescita organica e acquisizioni (+7,5% a parità di perimetro). Sale anche l'Ebitda (38,2 mln, +11%), mentre l'utile scende a 21,5 mln (-7,8%) per maggiori oneri di 4,9 mln. Guidance confermata: attesi ricavi annui tra 253 e 258 milioni e marginalità operativa tra 65 e 67 milioni
Un anno di crescita per il gruppo cartario veronese, che chiude il ‘24 con 2,1 mld di ricavi adj proforma (+15%) ed Ebitda a 380 mln (+12,5%). E con tre plant produttivi negli Usa, i dazi potrebbero “solo” rallentare i volumi. Ma nonostante l'espansione internazionale e le quattro acquisizioni concluse durante l’anno, il gruppo chiude in rosso di 285 mln (+160% rispetto ai 109,5 mln del ‘23)
L’azienda bolognese chiude il primo trimestre 2025 con ricavi in lieve calo a 24,18 mln di euro (-2,2%), influenzata dallo slittamento della Pasqua e dal ritardo della stagione dei gelati. Tuttavia, la posizione finanziaria netta resta solida a 24,1 milioni. Segnali positivi arrivano anche dalla crescita di prodotti come Diete.Tic e dall’aumento degli ordini in aprile
Con radici in Irpinia e quartier generale nel milanese, Bruno Generators Group, produttore di generatori e torri d’illuminazione, chiude il ‘24 a 185 mln (-1,2%). Per rilanciare la crescita punta su diversificazione, innovazione e M&A: “Dal 2012 investiamo in aziende in difficoltà, valorizzando potenzialità nascoste”. Oggi affronta di petto la sfida della sostenibilità: “Può sembrare un investimento a vuoto, ma ci mette alla prova, attrae talenti e apre nuove strade”
Lattegra, storica azienda piacentina produttrice di Grana Padano, è cresciuta puntando su capitale umano, filiera a km 0 e investimenti continui. Oggi si trova alle prese con la carenza di manodopera: “Offriamo alloggi, ma non basta. Ci salvano gli indiani, che venerano le mucche”. Nel ‘24, l’azienda guidata dal vicepresidente del Consorzio Grana Padano, Giacomo Fugazza, ha raggiunto 101,3 mln di ricavi (+4%) e 180 mila forme prodotte
I rincari energetici zavorrano i conti dell’azienda veneziana, che nel primo trimestre ‘25 conferma il calo già segnato nel ‘24. I ricavi si fermano a 155,4 mln (-2%), mentre la marginalità scende a 22 mln (-36%) e l’utile netto crolla del 91% a 1,1 mln. Rispetto a dicembre, però, diminuisce l’indebitamento (284,7 mln, -5,5%). La Borsa reagisce e il titolo va giù: -10,33%. Confermati il presidente Marzotto e l’ad Costantini
Dopo l'incontro alla Sorbona - a cui erano presenti solo tre rettori italiani su quaranta invitati - la Ministra Bernini difende le iniziative italiane già in corso per attirare ricercatori e critica il protagonismo di Macron. La linea degli Atenei, oggi, è stata quella del silenzio stampa. Vero per tutti, tranne che per Molari (Alma Mater): "Dobbiamo collaborare, non competere"
Il Cavallino apre il ’25 con crescite a doppia cifra: +13% di ricavi (1,79 mld) e +17% di utile netto (412 mln) nel primo trimestre. Margini elevati, ordini solidi fino al 2026 e sei nuovi modelli in arrivo, tra cui la prima Ferrari elettrica (in consegna da ottobre ’26). L’ad Vigna: “È un capolavoro”. Restano incertezze sui dazi Usa, ma Maranello guarda avanti con fiducia e conferma la guidance con ricavi attesi oltre i 7 mld
Nonostante la crisi che ha colpito il settore - con il 20% delle aziende che ha chiuso i battenti negli ultimi 10 anni - l’impresa cremonese resiste grazie a personalizzazione dei servizi e partnership con i clienti. Per crescere, continua a investire: tra le novità, il collegamento ferroviario tra il terminal di Piadena e un hub logistico belga. E tenta di affrontare la carenza di personale con un’accademia interna che regala patenti ai neodiplomati
Nei primi due mesi dell'anno gli importatori americani hanno "fatto scorte" di prodotti alimentari italiani. Questo quello che emerge dall'inaugurazione della fiera TuttoFood a Milano, dove "incertezza" è la parola più usata per definire la situazione di mercato. Protagonista anche la tendenza verso i cibi salutisti. E il tema “green” sembra non perdere smalto, con la presentazione di nuovi packaging sostenibili
Passando di genero in genero, da oltre 70 anni l’azienda modenese produce telai per le maggiori case automobilistiche della Motor Valley. Ma quello di Vaccari & Bosi è un successo atipico, basato su un’elevata personalizzazione del prodotto, su un ostinato attaccamento alle montagne emiliane in cui è nata e su una crescita controllata: “Abbiamo deciso di fatturare al massimo 50 mln. Oltre, si perdono di vista i valori”
Prosegue ormai da undici giorni lo sciopero dei driver Esselunga del servizio “Spesa a Casa”, con presìdi a Pioltello. Ma salta il tavolo di mediazione. Le proposte delle aziende appaltatrici sono state respinte dai sindacati, che chiedono maggiori tutele su sicurezza e condizioni contrattuali: “Sì al confronto, ma non possono rimetterci i lavoratori”
Guai per due aziende emiliane. Tracmec si prepara a ufficializzare la chiusura dello stabilimento di Mordano. Infruttuoso il tavolo di salvaguardia in Regione: sempre più concreti il licenziamento di 45 dipendenti e la delocalizzazione in Cina. Tecnoform di Valsamoggia, invece, esce sconfitta dalla composizione negoziata e potrebbe avviarsi verso procedure concorsuali, con 137 lavoratori a rischio
Cinque generazioni e oltre un secolo di storia. La Molisana, guidata oggi dai quattro cugini Ferro, chiude il ‘24 con ricavi a 355 mln (+9%). E per continuare a crescere punta su nuovi prodotti (“nel ‘25 passeremo da 11 a 13 linee produttive”), nuovi mercati (“primo fra tutti il Brasile”) e una forte identità familiare che resta il vero motore del successo. Sul fronte sostenibilità, appuntamento a Tutto Food per il lancio del nuovo packaging compostabile
La storica azienda comasca - controllata al 69% dalla famiglia Favrin (Marzotto) - ha chiuso il ‘24 con ricavi in calo del 7%, a 85,5 mln di euro, riflettendo la debolezza del mercato del lusso. La perdita si è però ridotta a 0,4 mln (-79% rispetto ai 1,9 mln del 2023) e l’Ebitda è salito a 5,7 mln (+58%). Giù il mercato Usa (-28%), debole anche l’Italia (-11%). Resiste la divisione Luxe, mentre crollano cravatteria (-74%) e arredamento (-46%)
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