La cantina Derbusco Cives vanta una
gamma di etichette di ottima fattura. Spicca fra queste il Rosé (Pinot Nero 100%, in parte fermentato
in barrique) che sosta per oltre quattro anni sui propri lieviti
La recensione di questa settimana, tratta dall’Indice dei libri del mese di giugno, si occupa del saggio di Adriano Prosperi, “Cambiare la storia. Falsi, apocrifi, complotti”. Lo studioso riflette sull’incerto rapporto tra presente e passato indagando, attraverso quattro esempi illuminanti tra cui la Donazione di Costantino e i Protocolli dei savi anziani di Sion, la difficoltà di distinguere vero e falso, sottolineando il ruolo critico dello storico nel restituire verità, tra manipolazioni, miti e strumentalizzazioni politiche
Edonella Bresci, co-organizer di TedX Padova, spiega le strategie del suo team: “Invitiamo speaker scomodi e programmiamo i temi a lungo termine, ma anche performance e accorgimenti scenici in stile conferenza-spettacolo. Ambientare l’evento in scenari insoliti, come ha fatto TedX Cortina, è diventata una tipicità. Il sostegno economico proviene soprattutto dalle aziende che hanno sposato la nostra causa. L’AI? Strumento utile, ma tema già superato”
Anche uno speaker con vent’anni d’aula alle spalle può trovarsi spiazzato. “Pensavo fosse come un congresso, ma è tutta un’altra cosa”, dice il Professor Luca Baiguini. Catturare l’attenzione, reggere il tempo, colpire nel segno: dietro quei dodici minuti c’è un percorso lungo settimane, sempre fianco a fianco con un coach. “Creiamo un ponte tra ciò che ha da dire e chi lo ascolta”, spiega Laura Baro, Team speaker
L’Auditorium Rita Levi Montalcini di Mirandola, epicentro del distretto biomedicale emiliano, ospiterà la quinta edizione dell’evento dedicato a scienza, tecnologia e imprenditorialità. Tra gli speaker il primario Calogero Alfonso, l’imprenditore Giacomo Spazzini e il chimico Gian Luca Falleti. “Essere parte di questa iniziativa significa uscire dagli uffici e incontrare idee e persone che ispirano il cambiamento. Ogni innovazione nasca dal dialogo”, affermano da Tecna, società che progetta soluzioni avanzate per il settore e partner della manifestazione
Il format americano, approdato in Italia nel 2009 e cresciuto in maniera esponenziale dal 2015, avanza al ritmo di oltre due eventi al giorno. Si moltiplicano le iniziative nei centri minori, che però non sempre hanno la forza per richiamare gli speaker migliori e raggiungere grandi numeri. E alcune community restano silenti per anni
I premi letterari esistono per essere criticati e la narrativa italiana contemporanea è senz’altro l’agone dove le dispute si fanno accese e cicliche. E la giuria ha operato scelte che forse possono apparire impopolari anche perché non accarezzano il facile intrattenimento privilegiando invece l’equilibrio tra veste formale e contenuto. Con buona pace delle lettrici e dei lettori invitati, per una volta, a fare uno sforzo nell’esercizio della lettura
Trenta minuti sono bastati alla Giuria dei Letterati per definire la rosa finale. Non una corsa contro il tempo, ma idee evidentemente chiare: cinque libri che si tengono lontani dagli “stereotipi” e dalla “tessitura conforme” della narrativa italiana. A guidare l’indirizzo, il giurato Federico Bertoni, che ha parlato di autori “non allineati”, capaci di raccontare il mondo senza avere come obiettivo l’alta digeribilità
Gianluigi Simonetti è critico letterario e docente universitario, da anni impegnato nell’analisi della narrativa contemporanea e dei premi letterari come lo Strega, “il riconoscimento più capace di unire visibilità simbolica e impatto commerciale”. Ancora oggi quello a cui tutti cercano di partecipare: “Sta vivendo una stagione sempre più pop. Chi lo organizza sottolinea la volontà di avvicinare un pubblico vasto ai libri italiani contemporanei, ma lo scopo originario era difendere la qualità dalle pressioni del mercato”
La recensione di questa settimana, tratta dall’Indice dei libri del mese di giugno, si occupa del saggio Il valore degli oggetti Segni, spoglie, scarti nel romanzo dell’Ottocento di Donata Meneghelli. Un contributo che indaga il ruolo degli oggetti nei romanzi ottocenteschi di Balzac, James e Dickens, esplorando come segni, spoglie e scarti riflettano le trasformazioni della modernità industriale e di come la loro materialità sia al centro di una tensione tra presenza e assenza, memoria e perdita
Blanc de Blancs è l’etichetta più nota della cantina Cavalleri, una
delle aziende che più ha
contribuito a scrivere la storia della vitivinicoltura in Franciacorta
A tavola si celebra la grande tradizione regionale italiana, non però in modo filologico, o, peggio, didascalico. Gli ingredienti sono modernamente
interpretati alla luce di una sensibile immediatezza e di una meditata tecnica che spiazzano per i loro risultati
Saviano, Terranova e Ciabatti fuori dalla cinquina, uno scandalo secondo Dagospia. Ma il premio nordestino rivendica la sua vocazione: “Non siamo nati per confermare, ma per scoprire”, ricorda Gribaudi, presidente del comitato di gestione. Intanto anche lo Strega finisce nel mirino. Al premio veneto si rimproverano finalisti “invisibili”, a quello romano scelte troppo prevedibili. Il punto – suggerisce Sinibaldi, giornalista e critico letterario – è non irrigidirsi nei meccanismi, ma restare flessibili”
Come riescono gli editori a individuare gli esordienti più promettenti? Bisogna avere "il coraggio di rischiare”, spiega De Cristofaro (Italo Svevo). "Cerco la scrittura che sorprende", dice Turi (TerraRossa). Ma dove trovarli? Riviste letterarie, certo, ma il Premio Calvino è “sicuramente il più capace di scovare i nuovi nomi che vale la pena leggere”, dice l’autore ed editor Vanni Santoni. “Noi editori leggiamo quasi tutti i finalisti”, sottolinea Dalia Oggero (Einaudi)”. Il vincitore di quest’anno verrà svelato il 5 giugno al Circolo dei lettori di Torino
La recensione di questa settimana, tratta dall’Indice dei libri del mese di maggio, si concentra su Vita, il saggio in cui il biologo Federico Cramer e il filosofo Claudio Villiot intrecciano le loro competenze per esplorare il fenomeno della vita da una doppia prospettiva, scientifica e filosofica. Attraverso sette capitoli tematici, gli autori propongono un dialogo – più parallelo che diretto – che affronta le grandi domande sull’origine, l’evoluzione e la complessità dei viventi, alternando riflessioni su miti, scoperte scientifiche e processi ecologici
Undici finalisti, oltre novecento manoscritti letti da settanta persone, una giuria nuova ogni anno. “Il nostro metodo si fonda sul confronto e sulla pluralità di sguardi”, racconta Chiara D’Ippolito, lettrice e responsabile Ufficio stampa del Premio. “I testi candidati sono sempre più introspettivi, il romanzo politico è quasi scomparso”. In sala, intanto, major e indipendenti puntano gli stessi autori. Ma chi ha più mezzi non sempre ha la meglio: “Spesso l’esordiente sceglie chi può seguirlo più da vicino”
Il romanzo “Le Isole di Norman”, finalista del Premio Calvino 2015, ha dovuto attendere cinque anni prima di trovare un editore. Veronica Galletta, scrittrice livornese di origini siciliane con un passato da ingegnere, spiega che “le vie della pubblicazione sono lunghe e perigliose, bisogna avere pazienza. La letteratura è un mondo come gli altri, bisogna essere chiusi per pensare alle proprie opere ma anche aperti e curiosi verso gli incontri e i libri degli altri”
Il presidente del Premio Calvino svela le principali tendenze emerse dalla 38esima edizione del concorso letterario: “Molte opere arrivano da cervelli in fuga impegnati in campo finanziario. Assistiamo a una scrittura del sé che esprime scontentezza, mentre i temi socio-politici sono poco presenti e il Covid è sparito. L’AI comincia a sollevare riflessioni sul ruolo dell’autore. Oltre al vincitore, cerchiamo di valorizzare i finalisti e gli scrittori segnalati”
L’architettura AI sviluppata dall’Università di Padova, oggi usata da 8.500 tra docenti, ricercatori, personale tecnico-amministrativo, specializzandi e professori a contratto, sarà prossimamente aperta anche agli studenti dell’ateneo. “Vogliamo dare a tutti le stesse possibilità tecnologiche”, spiega Dario Da Re, direttore Digital Learning, che ha sviluppato il progetto. “Solo così si può colmare il gap delle digital skill che affligge l'Italia: in Europa siamo al 23esimo posto su 27 Paesi”
Nella stagione di pesca propizia (e consentita) i pesci vengono eviscerati, quindi stesi all’aria fino
all’essiccamento ottimale, infine sovrapposti, pressati per sgrondare il grasso e ricoperti di olio
La cucina ha un’impostazione
classica con qualche piatto innovativo e internazionale: sono
bene espresse sia la tradizione milanese, sia la mediterraneità
Per il fondatore di Wacebo Europe, che nel ‘22 ha fornito oltre 50.000 monitor interattivi alle scuole italiane (il 25% del totale), il tema vero è “l’assenza di una visione educativa”. “Manca la volontà di investire”, la tecnologia viene ancora vista come “un di più” secondo Fanizzi. E i soldi del Pnrr? Spesi (quando lo sono) “senza progettualità”
Il format “La fisica che ci piace” di Vincenzo Schettini, che riprende le sue lezioni in classe con il cellulare, riceve ogni giorno migliaia di visualizzazioni sui social. Gli studenti sono entusiasti a tal punto che chiedono agli insegnanti di seguire il suo stile, mettendo in discussione la loro autorità. Ma su Instagram è lo stesso Schettini a lanciare l’allarme: “I cellulari in mano agli studenti durante le lezioni stanno diventando una droga”
La recensione di questa settimana, tratta dall’Indice dei libri del mese di maggio, presenta il saggio con cui Amitav Ghosh indaga il ruolo dell’oppio nella storia globale, intrecciando vent’anni di ricerche con una narrazione avvincente. Fumo e ceneri, questo il titolo, esplora come il commercio di questa sostanza, tra India, Cina e Impero britannico, abbia plasmato equilibri politici, arricchito élite occidentali e alimentato crisi sociali, fino all’attuale emergenza degli oppiacei
Dietro l’ondata di entusiasmo post-pandemico e gli ingenti finanziamenti del Piano Scuola 4.0 per la digitalizzazione (2,1 mld) si cela una corsa all’acquisto, più che al cambiamento. Il giornalista Luca Tremolada: “Mentre noi europei restiamo bloccati nella discussione sulle regole e sui metodi, il resto del mondo va avanti. L’urgenza è quella di avere dal ministero delle linee guida su come introdurre l’IA in classe. Ma senza formazione dei docenti non si va da nessuna parte”
L’ente comasco nasce lo scorso dicembre e si presenta come un nuovo soggetto attivo nella valorizzazione del patrimonio tessile italiano e nella promozione della cultura della moda. Un esempio autentico di sinergia e collaborazione che vanta partnership con “Città Creativa Unesco” e progetti come l’Archivio Generativo
Per la presidente del Museo Nicolis trovarsi a Villafranca di Verona “è tutto tranne un limite”: “Oggi escursionisti e turisti di prossimità cercano territori fuori dalle rotte convenzionali”. Aperto al pubblico dal 2000, raggiunge i 50 mila visitatori all’anno. Come far quadrare i conti? Serve un approccio imprenditoriale: “Per questo abbiamo un business plan, controlliamo costi fissi e variabili, monitoriamo il break-even”
Punta di diamante della produzione di Barone Pizzini, Bagnadore Dosaggio Zero (blend
di Chardonnay e Pinot Nero) è un Franciacorta che fermenta e matura in legno
La recensione di questa settimana, tratto dall’Indice dei libri del mese di maggio, presenta la nuova edizione italiana di Working di Studs Terkel, opera del 1975. Pubblicata ora nel Belpaese da Marietti 1820, è una selezione di 54 interviste per restituire la varietà delle esperienze lavorative americane. Il volume, introdotto da Francesca Coin, esplora il lavoro come fonte di senso ma anche di alienazione, mettendo in luce aspirazioni, frustrazioni e strategie di sopravvivenza dei lavoratori, con una sorprendente attualità
Cresce il fenomeno degli imprenditori “mecenati” che scelgono di finanziare progetti culturali nelle città. Da ultimo, Enrico Carraro che trasforma l'ex cinema Altino di Padova in museo d'arte contemporanea. A Bologna l’industria dà forma a spazi come il MAST o l’Opificio Golinelli. Ma c’è anche chi, legato al proprio territorio, investe in provincia: un gesto di valore, che tuttavia rischia di restare troppo ancorato al locale, con impatto limitato sulla fruizione e sull’attrattività culturale complessiva
Dal 2013 la Fondazione creata da Isabella Seragnoli ha accolto oltre 7mila studenti, 35 mostre fotografiche e 400 eventi pubblici. Un progetto unico di welfare e restituzione alla città
Dal 2008 la Fondazione Cosso anima il Castello di Miradolo, a Pinerolo (TO), con arte, musica, natura e formazione per i giovani. “In fabbrica ho visto vuoti da colmare: serviva cultura, fiducia e visione”, spiega la fondatrice Maria Luisa Cosso, industriale del settore meccanico. Che si racconta dicendo: “Sono stata allevata dai miei operai”
Esce oggi “AI killed the video star. L’intelligenza artificiale nell’audiovisivo”, il nuovo libro di Massimo Toniato, videomaker, docente e divulgatore. Un libro che vuole sgomberare il campo agli slogan facili: “Siamo vittime della narrazione per cui basta un prompt perchè il computer faccia tutto. Ma non è così”. Il volume analizza limiti e opportunità di strumenti che “più che sostituirci stanno cambiando il nostro ruolo”. “La discriminante? Non sarà tra chi usa o non usa l’AI, ma tra chi saprà integrarla in un processo creativo consapevole”
Nata nel 2024, la società milanese sviluppa modelli “de-generativi” progettati per compiere l’operazione inversa rispetto ai modelli generativi e riconoscere video e immagini artificiali. La percentuale di successo degli algoritmi dell’azienda, che a settembre ha beneficiato di un round seed da 2,2 mln di euro, si avvicina al 95%. Il cofondatore Marco Castaldo: “La tecnologia sovrascrive le legislazioni perché è più veloce. Le leggi hanno la necessità e l'urgenza di adeguarsi al contesto”
L'articolo di questa settimana, tratto dall’Indice dei libri del mese di maggio, ripropone gli interventi di Maurizio Bettini e Arnaldo Marcone sulle nuove Indicazioni ministeriali per l’insegnamento della storia. I due studiosi analizzano criticamente l’impostazione ideologica e identitaria del documento, che privilegia la narrazione della storia italiana come percorso unitario, radicato nella tradizione occidentale e cristiana e in continuità con la storia romana. Entrambi sottolineano i rischi di una visione semplificata e prescrittiva, auspicando un approccio più pluralista e critico
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