A trainare la cinematografia in regione è la sinergia tra il Fondo Audiovisivo locale e Fvg Film Commission, che dal 2003 gestisce il primo Film Fund in Italia. Pubblica dal ‘22, la FvgFc ha erogato 2,7 mln di contributi nel ‘23 a favore di 29 progetti. Nel ‘24 già attribuiti 2 mln. Bini: “Il Fvg offre non solo scenari naturali e urbani unici, ma anche supporto logistico, economico e operativo di primo livello”
In realtà, il dim sum è molto di più: si tratta di uno stile di cucina tipico della Cina meridionale, in particolare della provincia Guangdong, fatto di piccoli assaggi tradizionalmente consumati con il the (yum cha)
La Cornasella, piccola azienda posta nel cuore della Valcalepio, ha intrapreso una strada non facile nel tentativo di trovare una interpretazione diversa al Moscato di Scanzo
Erborinato a due paste naturale, ottenuto cioè senza aggiunta di muffe (penicillum), lo Strachitunt è prodotto solo con latte intero raccolto nelle stalle della Val Taleggio
A trainare la cinematografia in regione è la sinergia tra il Fondo Audiovisivo locale e Fvg Film Commission, che dal 2003 gestisce il primo Film Fund in Italia. Pubblica dal ‘22, la FvgFc ha erogato 2,7 mln di contributi nel ‘23 a favore di 29 progetti. Nel ‘24 già attribuiti 2 mln. Bini: “Qui non solo scenari naturali e urbani unici, ma anche supporto logistico, economico e operativo di primo livello”
Lucio Scarpa della Kublai Film, casa di produzione indipendente di Venezia, non ha dubbi: "Paradossalmente, questo governo di destra, che si dice nazionalista e protezionista, ha fatto una riforma che premia le case di produzione più grandi, quasi tutte ormai di proprietà di gruppi stranieri" E ancora: "Anche i contributi selettivi, che dovrebbero essere il canale per finanziare prodotti che non hanno appeal commerciale, sono insufficienti e non erogati con continuità”
Durante la kermesse lagunare la Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del MiC ha illustrato le misure che entreranno in vigore dal 2025. Molte le preoccupazioni dei piccoli produttori che temono un monopolio del mercato da parte della distribuzione a causa dei nuovi criteri. Tra esplosione produttiva e necessità di qualità, il cinema italiano cerca un equilibrio tra arte e bilanci
Ristorante posto a due passi da piazza Loreto, che propone le specialità della regione del Sichuan, notoriamente piccanti e speziate, dove è ricorrente il profumato pepe locale: pungente e con una nota agrumata
P è un locale che, nonostante non abbia alle spalle una storia decennale, è già riuscito a guadagnarsi fama e consenso. Sia per la passione dei proprietari, sia per la qualità della proposta
Secondo Sfulcini, ceo di De Simoni, azienda che si pone a metà tra il service tecnico e l’agenzia di organizzazione di eventi, la ripresa post Covid si è fatta sicuramente sentire: il fatturato, di 1,5 mln nel ‘23, ha registrato infatti un +64% sul ‘20. Per la titolare dell’agenzia di booking Vertigo Music, Parrelli, “nel settore della promozione di concerti ora la concorrenza è sfrenata". Entrambi convergono sulla penuria di maestranze
Secondo il rapporto della Siae sul ‘23, il genere nato a New Orleans è stato protagonista in Italia con 6,7 mila concerti. Quasi 1 mln gli spettatori, la spesa totale raggiunge i 17 mln (2% della spesa nazionale in concerti). Spicca la Lombardia, con una crescita di pubblico del 26%. Bortolanza, direttore artistico del Treviso Suona Jazz Festival: “C’è un gran fermento, anche nei giovani jazzisti italiani”, ma getta un’ombra sui jazz festival
Il prodotto più rappresentativo è lo Stracchino all’Antica delle Valli Orobiche, preparato con latte intero, manco a dirlo lavorato a crudo, ma soprattutto a caldo, cioè appena munto
Secondo l’Osservatorio dello Spettacolo di Siae lo scorso anno si sono tenuti 61 mila eventi (+56% rispetto al 2019), per 28 mln di spettatori e 967 mln di introiti. Di cui il 92% da concerti di musica pop, rock e leggera, per una spesa media individuale di 37,7 euro (+16,8% rispetto al ‘22). A guidare la classifica dei record la Lombardia con +4,7% di eventi e +53% gli incassi. L’Emilia-Romagna cresce del 9,2% sugli spettacoli e del 27% le entrate; il Veneto +39% i concerti, ma solo +6% per gli incassi
Valeria Arzenton, fondatrice di Zed, una delle realtà leader in Italia per gli eventi dal vivo, ritiene “positivi i record 2023, anche se l’inflazione ha fatto crescere molto anche i costi organizzativi e impatta sulle tasche degli spettatori”. Oltre a questo a limitare l’espansione del settore la mancanza di professionalità: “Durante la pandemia in molti hanno cambiato lavoro a causa della precarietà”. E ancora: “Al Nord la gran parte dei concerti? Sì, ma se la amministrazioni puntassero sulla costruzione di nuovi spazi si potrebbe fare di più"
La ripresa della classica è tra le più lente nell’ambito della musica live. Gli spettacoli crescono dell’8% sul ‘22, gli spettatori del 28% e gli incassi, 56 mln (il 6% circa del totale dei concerti), del 47%. Positivo anche il confronto con il 2019, ma l’affluenza media nelle sale non è ancora tornata a pieno regime (183 persone per evento). Il Veneto è record di incassi con 9,8 mln e una spesa media individuale di 25 euro, la Lombardia al primo posto per eventi (2.345) e spettatori (314 mila)
Nel 2023 le sale avevano realizzato il miglior quadrimestre maggio-agosto di sempre grazie a film come Barbie e Oppenheimer (insieme 60 mln al botteghino). Nel 2024 Inside Out 2 ha sorpreso tutti con 41 mln di incassi (finora). Un’inaspettata “boccata d’ossigeno” per gli esercenti, che ora sperano nei risultati delle prossime uscite, soprattutto Cattivissimo me il 22 agosto
Per Andrea Peraro, responsabile della distribuzione alla Cineteca di Bologna, l’idea di portare film restaurati nei cinema italiani è partita come una sfida. Ad oggi il progetto conta oltre 100 sale aderenti e un box office, nel 2023, di 617 mila euro. Tra le ragioni del successo, il passaggio dalla pellicola al digitale e la forza dei classici. “Profitti? Ci basta coprire i costi, vogliamo anche fare diffusione culturale”
Seguendo le orme del nonno Giovanni, Emanuele Biava coltiva con passione e competenza questo particolarissimo vitigno autoctono a bacca rossa che dà origine all’omonimo vino dolce passito
Secondo il dg dall'Associazione Nazionale Esercenti Cinema, Simone Gialdini, l’estate 2024 ha visto un’offerta di film nelle sale meno ricca del 2023. Ma “l’andamento di Inside Out 2, con il miglior giugno di sempre, ha trainato il mercato italiano”. Si va sempre più al cinema d’estate? “I multisala oggi lavorano tutto l’anno, ma a fare da richiamo anche le campagne di promozione del Ministero”
Nel 2018, anno di nascita del cineclub milanese, i tesserati erano 14mila. Superata una battaglia legale e la pandemia, il Cinemino si sta affermando come uno degli ambienti culturali più vivaci di Milano. La socia fondatrice Agata De Laurentiis: “Con i ricavi dalla vendita delle tessere offriamo eventi gratuiti, serate di corti e paghiamo direttamente i diritti dei film. L’ospite più importante? Matteo Garrone si è speso molto per noi”
Per indagare i motivi di tanto successo occorre tornare al format della prima Langosteria: ambiente contemporaneo, servizio sartoriale, materia prima ittica così ricercata da rappresentare un parametro per la città e infine uno chef capace
Il multisala patavino, di proprietà di Alberto Fassina, è diventato un punto di riferimento. Da tre anni, durante la bella stagione, le proiezioni sono organizzate all’aperto, combinando prime visioni e film d'autore. Un modo per cercare la sostenibilità economica per un cinema che punta sulla qualità, anche attraverso la creazione di una casa di distribuzione, Parthénos, fondata da Fassina con altri esercenti del territorio per portare nelle sale le pellicole di nicchia
La cucina, di stretta osservanza milanese, propone (in porzioni di soddisfazione)
tutti i grandi classici meneghini, preparati con mano sicura e senza incertezze esecutive
La pizza – qui – è di ottima fattura, in stile napoletano, col cornicione un po’ alto (ma non troppo) e molto
scioglievole al centro, con una bella sensazione complessiva di fragranza e leggerezza
Nella classifica delle regioni più “colte” il Veneto veste la maglia nera per il numero di avventori nel ‘23 a cui corrisponde un segno ancor più negativo per gli introiti netti (-8%). A trascinare giù i buoni numeri di Villa Pisani e Archeologico di Venezia è la “caduta” delle Gallerie (-27%). Discorso diverso oltre il Tagliamento, dove Miramare e Aquileia spingono in alto il Friuli Venezia Giulia (+25% di visite e +40% di ricavi)
Eligio Magri è uno dei pochi contadini-vignaioli puri rimasti nella Bergamasca, nel senso che l’unica sua fonte di reddito proviene dall’attività agricola
La regione segue la tendenza positiva del resto d’Italia, ma non riesce ancora portare un suo ente nella classifica dei migliori 30 per numero di visitatori. Le entrate maggiori le ottiene la Pilotta di Parma, con quasi 1 mln di incassi netti nel ‘23, mentre la Galleria Estense (MO) riporta l’aumento più lampante (+56% di ricavi). Cali del 10% per l’abbazia di Pomposa (FE) e Sant’Apollinare in Classe (RA)
Record di incassi alla Lombardia con 11,3 mln di introiti netti (+33%), nella top 30 dei musei statali con ben 4 siti regionali. Il Veneto è l’unico a calare (incassi a -8,7%, 2,8 mln, visitatori a -2,7%) soprattutto per il -26% realizzato dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Incremento vistoso in Fvg (+39%, 1,89 mln) grazie al Castello di Miramare di Trieste. Crescita del 12,6% delle entrate e del 14,5% degli avventori in E-R, dove peggiora il dato dei paganti, -3,2%
Secondo Guido Guerzoni, esperto di economia delle istituzioni culturali, "i musei statali incassano solo una frazione del reddito che generano, non riuscendo a monetizzare adeguatamente il ritorno sul territorio". La bigliettazione rimane cruciale: "Alcuni paesi con meno sedi l'hanno eliminata per stimolare i flussi turistici. Entrando gratis poi si vendono servizi, ma questo richiede strutture adeguate. Il British Museum, ad esempio, ha quattro store, ma è trenta volte più grande degli Uffizi"
La Lombardia è la regione che al Nord performa meglio per introiti netti, con 11,3 mln (+33,7%). Più contenuto l’aumento del numero di visitatori, +18,5%, per un totale di 2 mln. Nella classifica dei migliori 30 siti museali statali, due le mete milanesi: al 17/o posto il Cenacolo Vinciano con 5,1 mln di introiti (+41%) e 483 mila visitatori, seguito dalla Pinacoteca di Brera (+26%, 2,4 mln per 464 mila persone). Fuori dal capoluogo il Palazzo Ducale di Mantova (+15%, 1,5 mln per 287 mila) e il Castello Scaligero di Sirmione (+5%, 994 mila euro per 247 mila avventori)
Negli ultimi 76 anni è sempre stata la sinistra, seguendo i dettami gramsciani, a detenere l’egemonia culturale del paese. Da quando Fdi è al potere ha fatto riemergere gli intellettuali di destra, imponendo nomine nei maggiori enti culturali del Paese. Frutto di un vero progetto culturale identitario o mera occupazione di poltrone?
Le pizze si presentano in stile classico, alla napoletana, con il cornicione in preminenza
sulla parte centrale. Le farciture sono di qualità e improntate alla stagionalità
La piccola casa editrice milanese è stata fondata nel 2017 con l'obiettivo di ‘combattere’ l’egemonia culturale “legata ad un mercato dominato dai grandi gruppi editoriali, dove trovano spazio sempre gli stessi autori”. Parla Marco Carucci, uno dei tre soci della casa editrice che pubblica tra gli altri libri di Paragone, Borgonovo, Capuozzo e Biloslavo, noto alle cronache perchè uno degli otto estremisti di destra milanesi che si sono visti annullare la condanna il saluto romano
Per il direttore del Riformista, ex consulente del premier Ds D’Alema, Claudio Velardi, “la cultura non è più di destra, né di sinistra, ormai categorie obsolete per descrivere il mondo contemporaneo”. “Era anomalo che la sinistra occupasse tutte le cariche in posizioni apicali nelle istituzioni culturali”, ma oggi è importante che le persone scelte “siano capaci di far funzionare le cose
Il presidente del Teatro stabile del Veneto non ha dubbi: “Il governo sta scegliendo figure competenti che interpretino gli indirizzi offerti agli elettori e dando voce anche a intellettuali che prima non trovavano spazio”. La sinistra? “Ha sempre esercitato un’egemonia sulle istituzioni culturali, ma deve accettare le regole della democrazia senza polemiche pretestuose. Attenzione a quei circoletti che si autoalimentano, che fanno un uso strumentale della fede politica per lucrarci”
L’azienda trevigiana dell’abbigliamento sportivo ha conquistato il riconoscimento meneghino grazie alla sua calzatura antinfortunistica, che bilancia con successo estetica, funzionalità e sostenibilità. "Rendere belle queste scarpe è una sfida complessa, anche a causa degli standard di legge da rispettare - afferma l’azienda - ma abbiamo trovato una soluzione originale”
Il Vigna Alta è il cru aziendale, ottenuto appunto dalla vigna ‘vecchia’, di oltre sessant’anni d’età, posta sulla terrazza più alta, a quasi duecento metri
Con alcune differenze operative, la pratica di essiccare gli agoni (pesce strettamente imparentato con la sarda che popola il Mediterraneo) è comune ai laghi subalpini lombardi, specialmente al Lario e al Sebino
L’azienda del trevigiano fa, dal 1976, dell’innovazione il suo cavallo di battaglia. Testimonianza ne è Costume, divano progettato da Stefan Diez, “con un’imbottitura inedita in materiale plastico riciclato, ricavato dagli scarti industriali”, spiega l’ad Perazza. Rimane però importante anche il radicamento al territorio: “Pur non essendo un'azienda produttrice, tutto il nostro prodotto è realizzato tra Veneto, Friuli Venezia-Giulia e Lombardia”
Qui la Margherita è una ottima Margherita. La Napoli è una ottima Napoli. E la Toscana – se proprio si vuole citare una «Pizza speciale» – è pur’essa ottima...
Le Pmi permettono al nostro Paese di crescere oggi più degli altri, grazie alla flessibilità e alla capacità di cogliere le opportunità sul mercato. Ma ad accomunare queste aziende anche la centralità del design dei prodotti, tratto distintivo del Made in Italy. Un settore composto da più di 17 mila imprese che generano un valore aggiunto di 3,1 mld. E che dal 1954 viene raccontato dal più ambito dei riconoscimenti del design italiano
Il design italiano non è solo legato alla forma degli oggetti. Secondo Luciano Galimberti, presidente dell’Associazione per il Design Industriale che conferisce ogni due anni l’ambitissimo Compasso d’Oro “parla tanti linguaggi diversi, è un sorta di Dna del nostro tessuto industriale”. Spesso le aziende italiane, infatti, “fanno design in modo totalmente inconsapevole. Noi cerchiamo di dargli voce”. E per traghettare il Made in Italy nel futuro “va irrobustita la filiera, così ci si rende competitivi”
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