Il libro di Pier Paolo Di Fiore descrive la nascita e l’evoluzione di un tumore, con l’intento di smontare i falsi miti e illuminare le zone oscure che gettano ombre sul delicato tema. Ma non si tratta di un libro unicamente informativo: “Il prezzo dell’immortalità” è un emozionante racconto corale al quale partecipa anche la voce della «regina nera», la cellula tumorale stessa, che racconta un'inedita versione della malattia dal proprio angolo di osservazione
L’inchiesta sul nuovo capitalismo delle piattaforme porta alla luce il nuovo fenomeno dei cosiddetti “schiavi del clic”, le centinaia di migliaia di persone che vengono reclutate in Asia, in Africa e in America Latina per filtrare e classificare le informazioni tramite algoritmi e che formano la grande manodopera dell’economia contemporanea. L’analisi di Antonio Casilli analizza il nuovo taylorismo delle piattaforme che sfruttano i gesti produttivi e non remunerati dei propri utenti. Il gioco si è invertito: ora sono gli uomini che, generando fatturato per i giganti dei media sociali, lavorano al servizio delle macchine
“Instant Moda” è un saggio storico, un manuale specializzato e un libro con impianto sociologico allo stesso tempo: è un testo che può essere letto da chiunque voglia capire il mondo della moda, e ne fa innamorare in modo inconsapevole
Il libro di Marco Bentivogli e Diodato Pirone racconta gli aspetti positivi e le contraddizioni del caso Fiat-FCA, i cui stabilimenti nell’immaginario collettivo sono ancora considerati come “fabbriche inferno” ma che nella realtà sono paragonabili a delle vere e proprie sale chirurgiche. Bentivogli e Pirone vogliono catturare, attraverso una lucida fotografia, i caratteri del cambiamento in atto da parte dell’azienda verso un’ottica di orizzontalità e responsabilità diffusa: la rivoluzione è stata radicale, e attraverso questo libro gli autori vogliono restituire la voce alle fabbriche FCA, che sembrano essere rimaste afone
Nel 1889 un certo Cesare Verona importa a Torino le prime macchine da scrivere americane Remigton. Quasi 30 anni dopo, nel 1919, viene registrata a Torino la nuova fabbrica italiana di penne a serbatoio Aurora, che diventerà la più importante fabbrica italiana di penne stilografiche. Adriano Moraglio e Cesare Verona raccontano la storia centenaria dell’incrocio tra le macchine da scrivere e le penne stilografiche
Il romanzo di Albertini, in un gioco di richiami con “Tempi stretti” di Ottieri, propone una lettura del contesto familiare e professionale dell’Italia di oggi, soffermandosi sulla congenita incapacità di riprogettarsi nelle generazioni successive alla prima, tipica della media azienda italiana. Nel suo romanzo, senza dubbio sofferto e pieno di realismo puro, l’autore non risparmia nulla al suo protagonista, ma lo pone al di sopra delle sue capacità morali nel cercare di preservare il bene aziendale: la comunità di donne e uomini che fanno un’azienda, quasi che l’impresa fosse più importante della famiglia che l’ha generata
Sara Loffredi dipinge il quadro della più grande operazione di “chirurgia geografica” dell’Italia del secondo dopoguerra – il traforo del Monte Bianco – e ne analizza la componente simbolica: questo non è solo un libro su uno scavo, ma è anche la storia di una crescita personale di un uomo e del suo punto di vista sulla vita e sul mondo, realizzata grazie all’azione di uno scavo visionario e alla maestosa presenza della “Regina Bianca”
Un traguardo reso possibile, tra le altre cose, dal pragmatismo degli amministratori locali su entrambi i lati del confine: è questa la visione di Rodolfo Ziberna. A rendere interessante la candidatura – secondo il sindaco di Gorizia - è stata sicuramente la costruzione di qualcosa che nessuno riteneva possibile fare insieme
È tra coloro che ha visto nascere il progetto di Gorizia/Nova Gorica Capitale Europea Della Cultura: Neda Rusjan, responsabile artistico della candidatura: “Sentivamo che non volevamo correre da soli”. Individua le prossime sfide: realizzare quanto previsto dal progetto iniziale, e trovare personale e fondi
Nel quotidiano rincorrersi di voci, ipotesi, proposte e controproposte, il Corriere della Sera nei giorni scorsi ha dato contro di una proposta del Ministro Franceschini che qui riportiamo. A dir la verità nei giorni successivi questa proposta sembra essere scomparsa dall'orizzonte, ma, per chi vive di cultura e spettacoli, rimane la speranza che tra pochi giorni si possa riaprire
In questa puntata di una inchiesta realizzata dal Piccolo dedicata al mondo della cultura Linda Scaglioni raccoglie le voci degli operatori del mondo teatrale. Che dicono: "
I teatri non funzionano come bar e negozi, hanno tempi di progettazione lunghi. Non è possibile per noi immaginare di riaprire da un giorno all’altro. Senza contare che, finché siamo in questa situazione, non si può organizzare una tournée: significherebbe fissare date in regioni che però cambiano di volta in volta colore».
A messa sì, al supermercato sì, ma non in un cinema, in un teatro o in un museo. Ma finalmente qualcosa sembra muoversi. Il Corriere ha lanciato in prima pagina una campagna per riaprire i luoghi della cultura. Il Ministro Franceschini, che con i Ministri Boccia e Speranza rappresenta l'ala rigorista a oltranza, ha ipotizzato "zone bianche" per la cultura a partire dal 15 di gennaio. Speriamo, perché se le istituzioni culturali vivono di copiosi finanziamenti pubblici anche se restano chiuse, gli operatori del mondo dello spettacolo non percepiscono nulla da un anno
Tenetevi pronti». È, in sintesi, il contenuto della lettera che nei giorni scorsi il direttore generale dei musei del Mibact Massimo Osanna ha recapitato ai direttori dei musei statali italiani. Il 16 gennaio si riparte.
Salvo imprevisti delle ultime ore ed escluse le zone arancioni e rosse, il ...
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