Il Veneto, l'Emilia e la Lombardia sono territori a forte vocazione manifatturiera. È indispensabile allora riscoprire la relazione profonda tra impresa e cultura, per l'avanzamento tanto dell'una quanto dell'altra. Anche perché sta proprio in questa connessione il nostro vantaggio competitivo, dato da modelli economici e prodotti inimitabili. L’impresa “etica e bella” è possibile. Bisogna solo imparare a raccontarla
Il Premio Letteratura d’Impresa, promosso da ItalyPost nell'ambito del Festival Città Impresa, è giunto alla seconda edizione. Con l'obiettivo di premiare gli autori capaci di raccontare luci e ombre dell'impresa italiana. I 5 finalisti saranno scelti tra le 12 candidature che hanno superato la prima fase di selezione da una Giuria Scientifica d'eccezione, presieduta da Antonio Calabrò, presidente di Museimpresa e direttore della Fondazione Pirelli
Gigi Riva, giornalista, scrittore, nel biennio tra il 2001 e il 2002 è direttore del Giornale di Vicenza. Fra i vari collaboratori nota Vitaliano Trevisan, il “grillo parlante”, un irregolare di cui capisce il potenziale. Ma i tentativi di farlo arrivare al grande pubblico si scontrano con “una sua chiusura ermetica, direi un'indole molto schiva e riservata che gli impediva di essere un personaggio pubblico accattivante.” Dopo la recente scomparsa ne è stata recuperata l’eredità letteraria. Il ricordo dell’autore, al festival Vicenza Città Impresa, sabato alle 21.00 al Teatro Olimpico
Prima in Italia a vendere il vino in lattina e famosa grazie alle molte sponsorizzazioni nel mondo dello sport, l'azienda modenese è una delle realtà vitivinicole più innovative dell'area emiliana. A richiamare visitatori da tutto il mondo è anche la vetrina museale all’interno del wine shop. E la partecipazione al WeFood vuole essere "una grande opportunità per aziende storiche come la nostra per far entrare il visitatore nel cuore della cantina"
L’edizione primaverile di WeFood segna l’esordio della collaborazione di ItalyPost con il Touring Club Italiano. L'associazione, dalla sua fondazione avvenuta più di cento anni fa, si impegna a promuovere il turismo anche nella sua veste enogastronomica, considerandolo un fattore di sviluppo e competitività decisivo soprattutto per le aree minori
Al via la manifestazione WeFood, promossa da Italypost e Touring Club Italiano, in sette regioni d’Italia. Un weekend all’insegna del gusto e alla scoperta delle realtà artigianali del nostro territorio. Ma anche l’occasione per incentivare il turismo enogastronomico, in forte crescita. Per gli operatori del settore offrire un’esperienza all’interno dell’azienda sembra essere la chiave per la fidelizzazione della clientela
Per conoscere ancora più da vicino le eccellenze che portiamo sulla nostra tavola, nell’ambito della manifestazione WeFood, che quest’anno si amplia per diventare di carattere nazionale, sarà possibile visitare una serie di musei che celebrano alcuni dei prodotti tipici dell’Emilia e del Veneto. Viaggi alla scoperta della storia di cibi e bevande che hanno reso la penisola famosa nel mondo
L’azienda di San Daniele del Friuli rinnova anche quest’anno l’adesione a WeFood, conducendo i visitatori alla scoperta dei prodotti tipici del territorio friulano. La proprietaria Adelia Di Fant: "Attraverso la partecipazione alla manifestazione non attiriamo solo nuovi potenziali clienti ma consolidiamo anche i rapporti con quelli esistenti"
La storica azienda di tessuti vicentina produce le tote bag del Padiglione Italia, e il gruppo parmense, primo produttore di argilla espansa in Italia, fornisce materia prima per l'installazione. Per entrambi la collaborazione nasce da una "sintonia artistica" con il progetto di Tosatti. L'ad Bonotto: "Per noi i grandi artisti sono degli advisor. Ci ricordano che anche noi artigiani produciamo piccole opere d'arte"
Avanguardiste, moderne, disturbanti. È ciò che sono state queste artiste del nord Italia negli anni più entusiasmanti per l’arte contemporanea italiana e internazionale: Nanda Vigo, Dadamaino, Marina Apollonio, Regina Cassolo Bracchi. E poi c’è chi, come Chiara Enzo, cerca oggi di raccoglierne l’eredità
Per l'innovatore e imprenditore creativo, founder di Agenzia del Contemporaneo ed editore della rivista d’arte Flash Art, il ruolo principale della Biennale continua ad essere quello di rendersi un laboratorio globale, che apre le porte anche ai Paesi più periferici o improbabili. E che dà vita ad un flusso turistico internazionale "culturalizzato" in grado di valorizzare a pieno la città
Al via, con un anno di ritardo, la 59° Esposizione Internazionale d’Arte. Negli ultimi vent’anni la Biennale di Venezia ha vissuto una scalata in termini di visitatori, soprattutto grazie alla direzione impressa dalla riforma del ‘98 di Baratta. L’attrattività dell’evento permette, oggi, di ripensare il turismo della città lagunare. Che ha chance di essere un turismo di qualità, e non più, o non solo, “mordi e fuggi”
Antropologo, scrittore, giornalista, professore, Marino Niola approfondisce le radici del tradizionale pranzo della Pasqua italiana, con l’immancabile agnello e i dolci tipici fatti con il grano e le uova. Emerge anche il significato culturale e psicologico del pasto della festa, pratica ancora saldamente radicata nella cultura italiana
La pasticceria Loison, la cioccolateria Adelia Di Fant, il Museo del Prosciutto di Parma e il Museo Giusti sull’Aceto Balsamico. Sono alcune delle partecipanti di We Food, tra le più grandi manifestazioni sulle eccellenze dell’enogastronomia italiana. In programma il weekend del 30 aprile e dell’1 maggio, permetterà di entrare in contatto con alcune delle più interessanti realtà del territorio, che sono state capaci di sperimentare senza abbandonare le proprie radici
'Città Creativa per la Gastronomia' dal 2005, 'Capitale europea della Cultura' nel 2020+21 e seconda provincia italiana nel 2021 per fatturati relativi alle etichette Dop e Igp (oltre un miliardo sui 3,3 dell'Emilia-Romagna). Ma Parma è anche il luogo dove, grazie all’Alma e al Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco, si coltivano ogni giorno il sapere e il saper fare senza i quali i tesori culinari parmensi non esisterebbero
Inaugurata il 25 marzo scorso, la mostra “GUSTO! Gli italiani a tavola. 1970-2050” a cura di Massimo Montanari e Laura Lazzaroni è dedicata a una delle più grandi passioni italiane, il cibo. Un viaggio alla scoperta della cultura culinaria e ma anche delle prospettive della food industry del Bel Paese. E infatti l’esposizione dedica il mese di aprile proprio al “Gusto del futuro” con un calendario di eventi, talk e tasting
Nata nel 1959 insieme alla Mostra Mercato Internazionale dell’Antiquariato di Firenze, l’Associazione raccoglie oggi i 160 antiquari di maggiore spicco del panorama italiano. La procedura per diventare membro è particolarmente selettiva ma questo garantisce autenticità e alti livelli di qualità. Oltre a questo ruolo di garanzia, l’Associazione si occupa di intrattenere i rapporti con il MiC per conto degli associati e della categoria
Dai professionisti, ai collezionisti per passione, fino ai semplici curiosi, Mercanteinfiera è la manifestazione dedicata al passato più estesa d’Europa, e attrae visitatori di tutti i tipi. Dieci giorni in cui storie di oggetti e di persone si incontrano e rivivono nella città emiliana. L’edizione primaverile da poco conclusa ha totalizzato 51 mila visitatori, nazionali e non solo, di cui 10 mila sono operatori del settore
Il giro d’affari dell'industria italiana dell’arte vale oggi 1,46 mld. Di questi, 1,04 mld derivano dall’attività dei 3 soggetti principali del settore e cioè gallerie d’arte e commercianti al dettaglio di opere d’arte, antiquari e case d’asta. Il settore ha sofferto molto durante la pandemia ma ora si sta riprendendo. E il ritorno delle fiere avvenuto nel settembre scorso è stato fondamentale per la ripartenza
La casa d’asta mantovana si rivolge a un pubblico ampio fatto di appassionati di filatelia e numismatica, amanti di libri, pittura e antiquariato, ma anche istituti bancari e fondi di investimento. Guidata dai fratelli Tagliente, l’azienda ha recentemente aperto uno show-room a Milano ed è sbarcata nel mondo digitale con le aste online
Si erge nel parco dell’Isola di San Giorgio e si affaccia sulla laguna veneziana, locus amoenus ma impervio. Negli anni, le acque alte, l’umidità, l’esposizione alle intemperie hanno messo a dura prova la struttura dell’anfiteatro, dando modo alla vegetazione di crescere a dismisura. Ora però, dopo un primo intervento di restauro partito nel 2021, il Teatro è pronto a riaprire al pubblico
Post pandemia c’è un rinnovato interesse a investire per il recupero dell’arte, ma con una diversa sensibilità e con una maggiore attenzione all’innovazione. I finanziatori sono attratti dai progetti all’avanguardia che accompagnano l’intervento di restauro in senso stretto, completandolo e determinando la vera rinascita dell’opera artistica
È nata a Bologna nel 1999 ma opera ormai in tutta Italia e anche fuori confine. L’azienda Leonardo si dedica da oltre vent’anni al restauro con un approccio che lega indissolubilmente, così come dovrebbe essere in questo campo, arte e scienza. Forte è il suo impegno per la tutela dell’ambiente culminato nella messa a punto del protocollo, poi brevettato, Restauro Verde®
Un legame profondo unisce uno dei principali istituti per il restauro in Italia e la città che lo ospita, Venezia. La UIA dopo più di mezzo secolo continua a formare tecnici del restauro che possano prendersi cura del patrimonio artistico della laguna, e non solo. L’università offre un corso triennale dalla forte impronta pratica e altamente professionalizzante, con un tasso di occupazione degli studenti del 75%
Se fare arte comporta delle responsabilità, il modenese Alle Tattoo ha accettato di assumersele. Dalla Factory artistica per formare la nuova generazione di tatuatori, alle battaglie per garantire la salute dei clienti. Sono solo alcune delle sfide del tatuatore più premiato al mondo, che è stato scelto anche da Vittorio Sgarbi per rappresentare, insieme a un altro centinaio di espositori, l’arte contemporanea alla mostra Artisti d’Italia
Creare uno studio in cui ospitare ogni giorno artisti diversi specializzati in precisi stili espressivi e raggiungere così un elevato standard qualitativo in ogni campo. È l’intuizione di Matteo Nangeroni, proprietario di “The White Whale Tattoo Society”, innovativa realtà nel cuore di Padova. Nata solo nel 2018, è sopravvissuta alla chiusura forzata durante la pandemia e oggi è punto di riferimento in città grazie a un modello di business solido basato su un’offerta decisamente molto ampia
Era il 2001 quando Ivan Trapiani fondò a Padova il suo Trap Tattoo. Correvano tempi diversi per i tatuatori. Iniziare era difficile, ma la concorrenza era meno spietata e il rispetto per l’arte del tatuaggio più marcato. Non ci si limitava ad “appoggiare uno stampino sulla pelle” perché “chi entrava in studio desiderava davvero qualcosa di unico”. E ad oggi i maggiori problemi sono legati alle scarse tutele giuridiche dei tatuatori: “Non siamo riconosciuti dalle istituzioni”
I tatuatori e gli addetti ai piercing sono più che raddoppiati dal 2015 al 2020, passando da 2150 a oltre 5mila. Questa crescita è sostenuta da una domanda ampia ed eterogenea, con circa 7 mln di italiani che hanno almeno un tatuaggio. Il giro d’affari nel 2019 raggiungeva i 300 mln di euro annui e ci si aspetta che, pandemia a parte, non possa che continuare ad aumentare
La vetreria artigianale di Roberto Beltrami, il più giovane mastro vetraio di Murano, unisce flessibilità e versatilità a tecniche all’avanguardia per l’approvvigionamento di energia e così riesce a evitare la chiusura. Le difficoltà dovute all’aumento dei prezzi energetici non mancano ma la possibilità di traslarne una parte (10-20%) sul consumatore finale è di aiuto. Grande attesa per “The Italian Glass Weeks”, considerata dalla giovane vetreria un’ottima occasione di visibilità
In programma a settembre, il festival internazionale si articola in due settimane di eventi che approfondiscono il vetro in tutte le sue forme, da quella artigianale a quella industriale. La manifestazione arriva in un momento delicato per il settore del vetro, che sta (letteralmente) pagando a caro prezzo il suo essere energivoro. Tra le aziende del vetro, le piccole fornaci di Murano sembrano le più colpite
È uno dei massimi player continentale dell’industria vetraria e sforna ogni anno 16 miliardi (3,5 solo in Italia) fra bottiglie, vasetti e barattoli. In questi due anni e mezzo dallo scoppio della pandemia ha attraversato alti e bassi in balia di un mercato ciclico “crollato, poi ripartito a mille e, ora, ostaggio dei rincari di materiali ed energia”. Nonostante tutto, i suoi investimenti negli stabilimenti e negli impianti non si fermano, così come l’impegno nella sostenibilità ambientale
Il presidente del Consorzio Promovetro Murano, già parte del Comitato Organizzatore di “The Venice Glass Week” dalla sua prima edizione nel 2017, commenta la scelta di unire il festival del vetro di Venezia con quello di Milano. Decisione che appare ancor più strategica in un momento come questo di crisi del comparto, schiacciato dalla minaccia dei falsi e dal caro-energia
Paolo Celotto dal 2013 divide la sua vita tra grafica e tipografia. Proprietario di “neldubbiostampo - tipografia filopoetica”, coltiva la passione per la stampa a caratteri mobili, che per lui ha un sapore fortemente poetico. Formatosi in Tipoteca Italiana, crede che “grafica e tipografia siano due dimensioni fortemente connesse”
Un’arte antica, quella della produzione artigianale di carta, che a Mestre sopravvive grazie a Marco Brunello. Un’arte che porta la cultura per le strade e rende via Piave un crocevia di cartai, tipografi, incisori e artisti di ogni genere. “Sono diverse le ragioni per cui ho scelto questa zona per la mia Cartiera, molti la definiscono un luogo di degrado, ma io e altri pensiamo sia solo una questione di integrazione”
Temporaneamente messe in ombra dalla rivoluzione digitale, le tradizionali tecniche di stampa sembrano oggi più vive che mai. Negli ultimi vent’anni il letterpress ha visto un fortissimo slancio, dettato, più che da un ricordo nostalgico, dalla ricerca di maggiore qualità, e da una precisa intenzione comunicativa. Grafici e designer si accostano in numero sempre maggiore a questo mondo, compiendo una vera e propria scelta espressiva
Stampa tipografica, a caldo o a secco, ma anche offset e digitale. Questi solo alcuni dei servizi offerti dalla tipografia e litografia milanese, operativa dal 1974 e attiva, fra gli altri, nell'ambito finanziario, commerciale e pubblicitario. Non mancano, però, problematiche legate ai rincari e la situazione geopolitica che rallentano i preventivi e rendono le materie prime poco reperibili
Di questa edizione ricorderemo brand emergenti come Marco Rambaldi e Vitelli, che si sono fatti portatori delle istanze giovanili e dei nuovi valori. Definiti ‘cantori della contemporaneità’, si battono per i diritti LGBTQIA+, per la parità di genere, per la sostenibilità ambientale e sociale. Eppure la nuova prospettiva sulla contemporaneità che solo dei giovanissimi designer possono offrire non si scontra con le tradizioni della nostra artigianalità
Nel 2022 la moda in Italia cresce del 18% sul 2020 ma non raggiunge ancora il fatturato 2019, fermandosi a 91,7 mld. Fra il silenzio della passerella Armani e il traffico bloccato dai manifestanti filo-ucraini dopo la sfilata D&G di sabato, la Milano Fashion Week 2022 non si è fermata. Capasa (Camera nazionale della Moda): “Siamo tristi e costernati ma dobbiamo andare avanti, non possiamo dimenticare 1 milione e 200.000 addetti che in Italia lavorano per la moda”
In un’epoca in cui la sostenibilità è cool e sembra essere rivendicata soltanto dalle nuove generazioni e dai brand emergenti, aziende storiche come quella di Manteco che dalla loro fondazione implementano un modello di business a ridotto impatto ambientale assumono ancora più valore. L’azienda toscana, con la sua Academy, è anche impegnata a trasmettere ai giovani studenti il suo know-how sul tema della sostenibilità
Questa la suggestione lanciata dalla direttrice del Corso di Laurea in Design della moda e Arti multimediali dell’ateneo veneziano. Il problema sta nel fatto che “se la moda è un progetto complesso, da noi è stata nel tempo percepita solo come la sarta che cuce un vestito”. E il rischio del lasciare che il vuoto del pubblico sia riempito dai privati è che “gli studenti siano considerati clienti, e che i professionisti del futuro si formino con corsi acchiappa-allodole”
Unire le forze per un obiettivo comune, questo è il significato di fare rete. Le imprese italiane, culturali e non, sembrano oggi averne compreso l’importanza. Nel 2021 i contratti di rete sono aumentati del 13,3% rispetto al 2020 e le imprese in rete del 10%. Anche le imprese culturali fanno rete, seppur con meno intensità rispetto ad altri settori. A frenarle c'è principalmente la conoscenza ancora parziale dello strumento
Fra attività di networking, ricerca e partnership con le diverse realtà che ne fanno parte, l’Associazione Italiana Archivi e Musei d’Impresa dal 2001 si impegna per fare rete e rafforzare i rapporti fra associati e territorio. E a testimoniare questo impegno è, fra gli altri, il Museo della Calzatura di Villa Foscarini Rossi di Stra (Ve) che ha visto nel tempo aumentare la propria visibilità e le sue competenze, anche grazie ai numerosi progetti di autoformazione
Mario Volpe, docente di economia all’università Ca’ Foscari di Venezia, sottolinea la crucialità delle aggregazioni: “Fare rete è tanto più importante quanto meno evidente è l’attrattività del territorio. Non importa come, l’importante è aggregarsi. Contratti di rete, distretti, cluster, fusioni, acquisizioni… Il ventaglio degli strumenti associativi utilizzabili dalle imprese culturali è decisamente vasto"
Fondata nel 2009, a Bologna, come semplice associazione e cresciuta, negli anni, assieme ai festival, ai musei, ai teatri, alle università e agli enti territoriali con i quali da allora lavora, BAM! crea oggi reti di collaborazioni tra soggetti diversi. La coop bolognese della promozione culturale, nei suoi progetti teatrali di rete, ha cercato di espandere la platea, coinvolgendo prima i giovani, poi gli anziani
Il Carnevale più famoso d’Italia c’è ma è zoppicante, con una preponderanza di visitatori pendolari che contribuiscono meno all’impatto sull’economia della città. È il caso degli alberghi, che sono “tutt’altro che pieni”, come dichiara il presidente dell’Ava, e possono puntare al massimo a un tasso di occupazione del 70% nei weekend. Si punta sulle iniziative culturali, con le proposte del teatro la Fenice e le aperture serali dei principali musei
Il regista e direttore artistico sottolinea la grande importanza del Carnevale per la città, che non può accontentarsi del formato digitale, che pure gioca un ruolo importante in questa edizione, alla luce del contesto. Quando la situazione lo permetterà si dovrà riprendere “con intelligenza e visione, in maniera colta e popolare”
La tradizionale manifestazione lombarda prova a ripartire, seppur costretta a rinunciare a molti degli appuntamenti tradizionali. La programmazione si concentra su una domenica, anzichè sulle quattro usuali, ed è indirizzata ai più piccoli. Il Presidente del comitato organizzativo Eugenio Pisati, facendo un confronto con gli anni di piena pandemia afferma che "si inizia a vedere la luce in fondo al tunnel”
Il sito web dell’evento è fermo alla festa di fine estate dell’anno scorso, i telefoni degli organizzatori squillano a vuoto e le indiscrezioni sembrano suggerire l’ennesimo rinvio. Sembra impossibile prevedere il destino del Carnevale più celebre dell’E-R, gemellato dal 1990 con quello di Rio, per questo 2022
Da oltre 30 anni il borgo del bresciano ha puntato sugli antichi mestieri artigiani e la loro riscoperta per il rilancio del proprio turismo. Lo ha fatto con iniziative come la Mostra Mercato, sospesa a causa della pandemia, che nel 2019 aveva portato 230mila visitatori, e il bando ‘Bienno, Borgo degli artisti’. Sorprendono i dati del turismo nel ‘20 e ‘21, che mostrano numeri in costante crescita
Il panorama italiano è ricco di piccoli comuni che conservano un grande patrimonio artistico e culturale, ma ancora attanagliati da grandi difficoltà. Il Pnrr destina alla loro rigenerazione risorse per un miliardo. Di queste, 420 mln saranno gestiti dalle Regioni (la linea A) e 580 direttamente dai singoli comuni (la linea B). E sono proprio le iniziative culturali a giocare un ruolo fondamentale, come già si è verificato in passato in diversi casi di successo
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