Tra ‘17 e ‘23 il gruppo emiliano del packaging ha più che raddoppiato il fatturato, arrivando a toccare i 520 mln di fatturato e 80 mln di Ebitda nel ‘24. Acquisizioni (Ocme, Meypack) e nuovi stabilimenti (oggi sono in totale 11, tra Italia, Cina, Usa, Brasile e Germania) rafforzano l’espansione globale in vista del prossimo goal: il miliardo di ricavi
Il colosso della farmaceutica nel ‘24 ha sfondato il tetto dei 500 mln di fatturato, con una marginalità del 18,8% e utili oltre i 40 mln. Tra ‘17 e ‘23 è cresciuto del 60% puntando su M&A e internazionalizzazione. Ora scommette su prodotti ginecologici in Medio Oriente e Africa e sull’eyecare in Est Europa
Tra ‘17 e ‘23 l’azienda modenese dell’automazione industriale ha visto i ricavi crescere del 134%, con una marginalità media del 24%. Dopo un ‘24 difficile, nel secondo trimestre ‘25 torna a correre con ricavi a +24% sull’anno (quasi 8 mln). E investe in un nuovo stabilimento a Villasanta (MB)
Dopo aver più che duplicato il fatturato tra ‘17 e ‘24, il gruppo modenese degli utensili professionali chiude il primo semestre ’25 con ricavi preconsuntivi giù del 14% a 25,1 mln, penalizzato dalla debolezza industriale europea. E ora, dopo l’inaugurazione della controllata cinese, continua a puntare sull’internazionalizzazione
Il gruppo ligure, leader nei dispositivi di sicurezza per il motorsport, archivia il primo semestre ‘25 con ricavi a 39,3 mln (+4,6%), spinti nel secondo trimestre dai nuovi caschi omologati Fia (+14%) e dal brand lifestyle Racing Spirit (+80%). Nel ‘24 la marginalità era del 16%, con utile in aumento a 6 mln
Nuove filiali, rafforzamento del know-how e ottimizzazione dei processi: sono queste le chiavi con cui l’azienda bergamasca, partner tecnologico nei mondi automazione, energia e illuminazione, è cresciuta dai 136 mln di ricavi del ‘17 ai 207 mln del ‘23. L’ad Sottocornola: “Positivi sul futuro: aspettiamo una ripresa della produzione industriale e un’accelerazione degli investimenti nel terziario”
Dal 2018 il gruppo metalmeccanico vicentino affronta il calo dell’automotive puntando su una strategia di M&A. Dopo una crescita del 141% tra ‘17 e ‘23 (chiuso a 204 mln), archivia il ‘24 con ricavi in leggera contrazione (-14 mln), ma Ebitda in risalita a 21,5 mln (+23%)
L’azienda del cioccolato, nata in Valtellina, affronta il caro-prezzi grazie a quattro pilastri: filiera, persone, ambiente e innovazione. Con ricavi cresciuti del 113% tra ‘17 e ‘24, ora vuole replicare in altri Paesi africani il modello della sede ugandese, nata nel 2010 per garantire la sostenibilità sociale e ambientale della produzione
L’azienda di Comunanza (AP), specializzata nel settore dei cablaggi per elettrodomestici, nel '23 vantava una marginalità del 18%. Dopo aver chiuso il ‘24 con ricavi in crescita a 80 mln (+20%), oggi affronta la contrazione del settore puntando su nuovi mercati (tra cui anche gli Usa)
L’azienda padovana dell’arredamento rafforza la sua presenza oltreoceano con la nascita di Lago Americas Corp, che “ci aiuterà anche a resistere ai dazi”. Dopo una crescita che, tra ‘17 e ‘23, ha visto i ricavi passare da 30 a 55 mln, ora punta a raddoppiare l’export. E non esclude acquisizioni
L’azienda padovana, specializzata in haircare e skincare professionale, chiude il ‘24 con ricavi a 178 mln (+2%) e un Ebitda stabile a 35,8 mln. Forte di 8 marchi proprietari in crescita, accelera in Spagna (+25%) e in Italia (+10%). Brilla l’e-commerce (+66%), ma anche il retail cresce (+34%)
L’azienda ingegneristica di Fano chiude il ‘24 con 54 mln di fatturato (+52,5%) e 115 nuove assunzioni, centrando con due anni d’anticipo gli obiettivi del piano industriale. Ora si punta su crescita per linee esterne e nuove commesse, tra idrogeno e nucleare
Con 240 mila tonnellate di detergenti prodotti ogni anno e 100 anni di storia, l’azienda perugina è tra i leader europei del private label. Oggi, con un fatturato ‘24 di 146 mln (+4%) e l’ambizione di crescere ancora (specie in Arabia Saudita), reagisce al calo dei consumi puntando su un nuovo mix di prodotti
I ricavi dell’azienda di Forlì - specializzata in infrastrutture digitali e servizi ad alto valore - sono cresciuti dell’82% dal 2017. Al centro: innovazione, servizio e data center sostenibili. Ora, prima di espandersi all’estero, punta a superare il problema italiano della carenza di manodopera qualificata
Da quasi 80 anni, l’azienda cuneese è leader nelle macchine per l’imbottigliamento. E dopo una crescita del 67% tra ‘17 e ‘23 (e una marginalità oltre il 24%), ora affronta il cambiamento dei consumi guardando oltre il vino, tra birra e bibite in lattina. Espansione negli Usa? Sì, ma solo per distribuzione
L’azienda marchigiana degli scambiatori di calore resiste alla crisi del settore e al boomerang post-110 puntando su innovazione, internazionalizzazione e risorse umane. Dopo una crescita ‘17-’23 del 52,5%, oggi guarda sempre più al segmento delle pompe di calore
Il gruppo ha acquisito la storica azienda marchigiana delle cere depilatorie (35 mln nel ’24), consolidandosi nel segmento waxing. Dopo il recente ingresso nel mercato brasiliano tramite M&A, l’operazione mira a far crescere margini e ricavi (466 mln nel ‘24, +88% sul ‘17)
Eccellenza della Motor Valley, trasforma supercar in pezzi unici con oltre 300 tonalità di verniciatura artigianale. Nonostante un mercato in difficoltà, chiude il ‘24 con i migliori risultati di sempre: 65,2 mln di ricavi, 21 mln di Ebitda e una marginalità del 32%
L’azienda romana, leader nelle tecnologie geospaziali, guida la trasformazione digitale del territorio, supportando aziende e pubblica amministrazione nella gestione intelligente dei dati provenienti da immagini satellitari. Spinta dal Pnrr, ha chiuso il ‘24 con ricavi in crescita a oltre 40 mln e un portafoglio ordini lievitato del 35%
L’azienda di Pozzolo Formigaro (AL), ha rivoluzionato la lavorazione del pomodoro con filiera corta (“Lavoriamo la materia prima entro 40 km da dove è stata raccolta”) e smart farming. Con una crescita costante (tra ‘17 e ‘23, i ricavi sono quasi triplicati, con un Ebitda di 8,6 mln) e il 40% del fatturato all’estero, ora punta a espandere la gamma prodotti e a cogliere opportunità nei mercati asiatici emergenti
A inizio ‘25 il gruppo Innovatec, attivo nell’efficientamento energetico, si è scisso per dar vita a Haiki+. La nuova realtà, già quotata in Borsa, punta sull’innovazione per “trasformare i rifiuti in valore”. E dopo il primo bilancio consolidato, chiuso nel ‘24 a 181,3 mln, ora si espande nel riciclo del piombo e guarda con interesse a litio e scarti tessili
Il gruppo bresciano, pioniere del riciclo plastica dagli anni ’70, oggi produce tubazioni in polietilene, puntando su innovazione e internazionalizzazione per continuare a crescere. Ha chiuso il ‘24 a 196 mln, supportata dall’ingresso del fondo RedFish LongTerm Capital, che detiene il 15% del capitale. E ora investe nei chiusini (tombini) in composito: “Più leggeri di quelli in ghisa, sicuri e tecnologicamente avanzati”
Fondata nel 1963 a Cuneo, oggi l’azienda specializzata nei processi di taglio e piegatura lamiere serve oltre 3mila Pmi. E dopo anni segnati dall’aumento dei costi delle materie prime e dal rallentamento di settori di riferimento come quello delle macchine agricole (nel 2024 fatturato a 33 mln), punta a consolidare il mercato interno ed espandersi nei paesi europei confinanti
L’azienda fiorentina specializzata in trasduttori audio per spettacoli dal vivo ha superato la crisi Covid raggiungendo nel ‘24 un fatturato record di 100 mln. Oggi produce in Italia e in Cina, dove però continua a esportare il 22% del prodotto italiano. Gli Usa? “Con Trump è difficile, ma non hanno più una manifattura. E questo li lascia con poche alternative”
Da piccola bottega a colosso delle conserve vegetali. Fratelli Polli, nata a Milano 153 anni fa, oggi vanta circa 200 mln di fatturato, 4 stabilimenti tra Italia e Spagna e una quota di export del 74%. Grazie all’ingresso del fondo Platinum Equity, partner di maggioranza dal ‘24, ora punta sulla crescita internazionale senza dimenticare l’innovazione, tra pesti plant-based, ready meals e canali digitali
L’azienda barese della componentistica per serramenti in alluminio cresce grazie a una produzione verticalizzata e un mix di successo tra guida familiare e manager. Nel ‘24 ha raggiunto i 62 mln di fatturato (+5,4%) e ora, con filiali a Dubai e in Costa d’Avorio, punta al 70% di export entro il 2030 e valuta nuove acquisizioni
L’azienda veneta mette radici nella tradizione vetraria di Murano. Ma oggi non produce più solo bicchieri e calici, con la lampada Poldina che, dal 2018, ha venduto più di 4 mln di unità. Esporta il 75% del fatturato, soprattutto oltreoceano: “Abbiamo anticipato i dazi stoccando in Canada”. Tra novità di design e lotta ai falsi, ha chiuso il ‘24 a 29 mln
L’azienda di Cerreto Guidi (FI) fattura 80 mln producendo nastri adesivi e chiusure per pannolini. Quotata in borsa dal ‘22, mantiene un controllo familiare, ma si distingue per aver implementato una cultura manageriale che fa del coinvolgimento dei dipendenti la propria forza. Ora, guarda fuori dai confini: “Esportiamo il 65%. E valutiamo l'espansione negli Usa”
Quest’azienda del Valdarno aretino è stata tra le prime realtà italiane a credere che la galvanica artigianale potesse essere trasformata in un’industria al servizio dell’alta moda globale. Ma oggi punta su efficienza, sostenibilità e diversificazione per ridurre la dipendenza da un settore luxury che ha fatto crollare la domanda. Chiude il ‘24 con ricavi in contrazione a 48 mln, ma non smette di investire
La società pratese specializzata nel fotovoltaico domestico e nelle energie rinnovabili, è cresciuta con un modello inedito - perlomeno per il settore - di vendita diretta. Oggi attraversa le trasformazioni del settore con prudenza, affrontando la fine degli incentivi (con la conseguente normalizzazione) e la dipendenza dalle celle made in China: “Non abbiamo ambizioni spropositate, cresciamo grazie alla qualità”
Negli anni, l’azienda riminese Trevidea, spin-off del gruppo Trevi e specializzata in piccoli elettrodomestici, ha rilanciato marchi storici come Girmi e conquistato il mercato con prodotti iconici come il fornetto pizza. Oggi, grazie alla diversificazione e all’entrata nel ‘24 in una holding industriale-, punta a 100 mln di ricavi (dai 36 del 2023) e al reshoring produttivo dal Far East
Il gruppo bolognese della pelletteria di lusso chiude l’esercizio ‘24/’25 con ricavi in crescita a 183,6 mln (+1,9%, quasi raddoppiati in 8 anni) e l’utile che sale del 10% a 11,6 mln. Tra i marchi, spicca Lancel (+6,5%), mentre lo storico Piquadro soffre per l’aumento dei costi e le incertezze sulle catene di fornitura, con l’Ebitda adj che cala del 32%. L’Europa guida la crescita (+7,4%), ma l’Italia rallenta
L’azienda romana delle tecnologie per l’istruzione ha anticipato le multinazionali, sfruttando la domanda della didattica a distanza per diventare il principale interlocutore nazionale su lavagne interattive e monitor. Con un fatturato salito da 3 mln pre-Covid a un picco di 44 mln nel ’22 (poi sceso a 30 nel ’24), ora affronta la fine dei sussidi puntando sull’internazionalizzazione: “Dal ’24 guardiamo a Usa e Uk”
Al Cuoa di Altavilla (VI) 100 imprese si confrontano sulle strategie di crescita. E se per l’ad di Epta la strada maestra sono le acquisizioni per conquistare tecnologie, fornitori e mercati, per altri come Daniele Lago (Lago) la chiave è spingere sulla managerializzazione. Mauro Fanin (Cereal Docks): “Bisogna agire sull’organizzazione e sulla struttura aziendale per realizzare il cambio di passo che oggi è chiesto alle imprese”
Il 13 e 14 giugno alla Cuoa Business School di Altavilla si terrà il Summit delle Imprese Champions con oltre 100 imprenditori di eccellenza. Tra loro Marco Nocivelli, Davide Bollati, Denise Archiutti, Valentina Aureli, Mauro Fanin e Federico Visentin. Domenica 15 giugno Monitor dedicherà un ampio approfondimento ai contenuti emersi
Da bottega a partner di Dior e Vuitton, l’azienda aretina specializzata in componenti metallici e accessori preziosi per l’alta moda ha visto i ricavi schizzare da 6 mln nel ‘17 a 90 nel ‘24. Per affrontare le difficoltà del settore lusso, ha scelto di ridurre la marginalità per mantenere stabili i listini e di rafforzare i legami storici con i grandi marchi del lusso. Ma nessuna cessione in vista: “Abbiamo ancora molto da esprimere”
Da oltre 100 anni, l’azienda romagnola recupera gli scarti dell’industria alimentare e ne fa imbottiture per abbigliamento, divani e cuscini. Con un fatturato più che quadruplicato tra ‘17 e ‘24 (da 12,5 a 50 mln), affronta la concorrenza asiatica e la sfida delle alternative sintetiche puntando su tradizione e qualità. E non trascura la sostenibilità: “Già ricicliamo la piuma post-consumo, ma puntiamo a una totale circolarità delle imbottiture”
Il colosso bresciano delle valvole chiude il ‘24 con ricavi a 380,7 mln (+13% sul ‘23, oltre 4 volte il fatturato ‘17) e punta ad acquisire o aprire ‘green field’ negli Usa entro l’anno. E se il mercato brasiliano ha deluso, promette bene l’avventura nei mercati arabi dell’oil & gas. Obiettivo: continuare a crescere, con 400 mln previsti per il ‘25
Il gruppo brianzolo specializzato in soluzioni per la schermatura solare ha acquisito oggi l’azienda, leader canadese del settore. Un’operazione che rafforza la strategia di internazionalizzazione del gruppo di Lesmo, cresciuto del 5% nel ‘24 a circa 57 mln. La neo-acquisita manterrà autonomia e brand, valorizzando il know-how italiano per consolidare la propria posizione nel mercato locale
Nato nel dopoguerra come piccola officina, il gruppo parmense è oggi un player globale dell’idraulica. Guidato dalla terza generazione, affronta la fine del boom post-Covid: “Nel ‘24, la domanda è calata del 20% ma il ‘25 è già in ripresa”. Al centro della strategia di crescita restano le persone e la sostenibilità. E mentre mercati come Cina e Usa rallentano, pur rimanendo quelli di riferimento, l’India cresce
L’azienda vicentina, leader globale nella compressione di biogas, procede al ritmo della transizione energetica. Dopo tre anni di crescita quasi incontrollabile (con ricavi passati da 24 mln nel ‘20 a oltre 62 mln nel ‘23), ora punta su ottimizzazione dei processi e internazionalizzazione. Mette in pausa gli Usa per l’incertezza, ma accelera su Brasile e India, dove nel ‘24 ha inaugurato due stabilimenti produttivi
Nato nel 1908 a Seregno, il gruppo brianzolo dei detergenti - forte di marchi come Chanteclair e Quasar - esporta il 25% del fatturato, “3mila container l’anno solo in Cina”. Con una filiera integrata e produzione 100% made in Italy, nel ‘24 ha toccato i 500 mln di ricavi. E davanti a incertezze e tensioni globali, continua a scommettere su estero e diversificazione: “Attivi in oltre 40 paesi per tenere aperte tutte le porte”
Da oltre 80 anni, il marchio veneziano unisce tradizione e innovazione per calzare icone come Lady D e Madonna. La crisi del lusso si fa sentire, con volumi in calo rispetto a un ‘23 da record. Ma il Cavalier Caovilla rilancia: “Andiamo avanti grazie a creatività e saper fare, senza ripudiare la tecnologia”. E punta sulla diversificazione, tra nuovi prodotti e una spinta verso “mercati promettenti”, come il Sud-est asiatico
L’azienda di Conegliano (TV) attiva nella produzione di accessori per condizionamento, ventilazione e fotovoltaico ha chiuso il ‘24 con 52,8 mln di ricavi (+3,4%) e 4 mln di utile netto. Ora punta ai 70 mln entro il ‘27 grazie all’internazionalizzazione: “Dopo gli Usa, approderemo in Canada. E stiamo studiando l’Arabia Saudita”
L’azienda di Reggio Emilia, attiva nella consulenza e nei servizi per la digital transformation delle imprese, ha chiuso l’anno con un aumento del fatturato di circa il 9% e un utile netto in crescita del 14,4%, a quota 3,68 mln. Numeri che confermano un percorso di crescita solido e che, lo scorso dicembre, hanno portato la milanese Kyip Capital ad acquisire il 70% della società. Il Ceo Vertucci: “Avevamo una scelta: restare lì e continuare a vincere in Serie B, oppure provare a giocare la Serie A”
Tra ‘17 e ‘23, l’azienda vicentina attiva nell’ispezione automatica di fiale e siringhe ha portato il fatturato da 37 a oltre 57 mln a livello consolidato (+54%). Il ‘24 ha segnato una frenata (ricavi -5%, Ebitda -23%) per via del business custom su commessa: “Produciamo 50 macchine l’anno, ognuna con almeno 5mila componenti”. Ma nessuna paura: il ‘25 è già in ripresa grazie ad Ai, reti neurali e la diversificazione nel mondo della concia
Con 7 stelle Michelin distribuite su tre ristoranti, servizi di catering e consulenza, pasticcerie e format informali all’aperto, quello della famiglia Cerea è un impero cresciuto molto rapidamente. Il fatturato, arrivato a 103 mln nel ‘24, è più che quintuplicato in 8 anni. I valori alla base? “Qualità, innovazione e tradizione”. Ora il gruppo valuta possibili partner per accelerare l’espansione all’estero
Il gruppo brianzolo, specializzato in soluzioni per la schermatura solare, vanta oltre 70 anni di storia. Dopo il boom post-Covid e il traino del Superbonus, continua a crescere grazie a una strategia ben definita: “Nel ‘24, ricavi oltre i 57 mln grazie a custom e produzione verticalizzata”. Ora punta su nuovi prodotti di design per l’outdoor (come i lettini balinesi) e studia una sede distributiva negli Usa
Con 145 mila ante prodotte all’anno, l’azienda riminese ha vissuto il boom del Superbonus: 39 mln di fatturato nel ’23 e margini oltre il 15%. Dopo il boom è arrivata la normalizzazione, con ricavi scesi a 36 mln. Ora torna a investire in innovazione e rilancia l’internazionalizzazione. Con una passione per i progetti speciali: “Abbiamo realizzato le finestre per la base Enea in Antartide”
Da 130 a 380 mln in otto anni: +192% per l’azienda parmense che sta rivoluzionando il mercato di salumi e snack. Prima in Italia a trasformare la cotenna in una proteina pura al 97% destinata a nutraceutica, cosmetica e farmaceutica, oggi punta anche su prodotti di nicchia come il bacon e sull’integrazione del vegetale. Ma avverte: nonostante l’aumento dei prezzi, “la carne resta centrale”
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