L’azienda romana delle tecnologie per l’istruzione ha anticipato le multinazionali, sfruttando la domanda della didattica a distanza per diventare il principale interlocutore nazionale su lavagne interattive e monitor. Con un fatturato salito da 3 mln pre-Covid a un picco di 44 mln nel ’22 (poi sceso a 30 nel ’24), ora affronta la fine dei sussidi puntando sull’internazionalizzazione: “Dal ’24 guardiamo a Usa e Uk”
Al Cuoa di Altavilla (VI) 100 imprese si confrontano sulle strategie di crescita. E se per l’ad di Epta la strada maestra sono le acquisizioni per conquistare tecnologie, fornitori e mercati, per altri come Daniele Lago (Lago) la chiave è spingere sulla managerializzazione. Mauro Fanin (Cereal Docks): “Bisogna agire sull’organizzazione e sulla struttura aziendale per realizzare il cambio di passo che oggi è chiesto alle imprese”
Il 13 e 14 giugno alla Cuoa Business School di Altavilla si terrà il Summit delle Imprese Champions con oltre 100 imprenditori di eccellenza. Tra loro Marco Nocivelli, Davide Bollati, Denise Archiutti, Valentina Aureli, Mauro Fanin e Federico Visentin. Domenica 15 giugno Monitor dedicherà un ampio approfondimento ai contenuti emersi
Da bottega a partner di Dior e Vuitton, l’azienda aretina specializzata in componenti metallici e accessori preziosi per l’alta moda ha visto i ricavi schizzare da 6 mln nel ‘17 a 90 nel ‘24. Per affrontare le difficoltà del settore lusso, ha scelto di ridurre la marginalità per mantenere stabili i listini e di rafforzare i legami storici con i grandi marchi del lusso. Ma nessuna cessione in vista: “Abbiamo ancora molto da esprimere”
Da oltre 100 anni, l’azienda romagnola recupera gli scarti dell’industria alimentare e ne fa imbottiture per abbigliamento, divani e cuscini. Con un fatturato più che quadruplicato tra ‘17 e ‘24 (da 12,5 a 50 mln), affronta la concorrenza asiatica e la sfida delle alternative sintetiche puntando su tradizione e qualità. E non trascura la sostenibilità: “Già ricicliamo la piuma post-consumo, ma puntiamo a una totale circolarità delle imbottiture”
Il colosso bresciano delle valvole chiude il ‘24 con ricavi a 380,7 mln (+13% sul ‘23, oltre 4 volte il fatturato ‘17) e punta ad acquisire o aprire ‘green field’ negli Usa entro l’anno. E se il mercato brasiliano ha deluso, promette bene l’avventura nei mercati arabi dell’oil & gas. Obiettivo: continuare a crescere, con 400 mln previsti per il ‘25
Il gruppo brianzolo specializzato in soluzioni per la schermatura solare ha acquisito oggi l’azienda, leader canadese del settore. Un’operazione che rafforza la strategia di internazionalizzazione del gruppo di Lesmo, cresciuto del 5% nel ‘24 a circa 57 mln. La neo-acquisita manterrà autonomia e brand, valorizzando il know-how italiano per consolidare la propria posizione nel mercato locale
Nato nel dopoguerra come piccola officina, il gruppo parmense è oggi un player globale dell’idraulica. Guidato dalla terza generazione, affronta la fine del boom post-Covid: “Nel ‘24, la domanda è calata del 20% ma il ‘25 è già in ripresa”. Al centro della strategia di crescita restano le persone e la sostenibilità. E mentre mercati come Cina e Usa rallentano, pur rimanendo quelli di riferimento, l’India cresce
L’azienda vicentina, leader globale nella compressione di biogas, procede al ritmo della transizione energetica. Dopo tre anni di crescita quasi incontrollabile (con ricavi passati da 24 mln nel ‘20 a oltre 62 mln nel ‘23), ora punta su ottimizzazione dei processi e internazionalizzazione. Mette in pausa gli Usa per l’incertezza, ma accelera su Brasile e India, dove nel ‘24 ha inaugurato due stabilimenti produttivi
Nato nel 1908 a Seregno, il gruppo brianzolo dei detergenti - forte di marchi come Chanteclair e Quasar - esporta il 25% del fatturato, “3mila container l’anno solo in Cina”. Con una filiera integrata e produzione 100% made in Italy, nel ‘24 ha toccato i 500 mln di ricavi. E davanti a incertezze e tensioni globali, continua a scommettere su estero e diversificazione: “Attivi in oltre 40 paesi per tenere aperte tutte le porte”
Da oltre 80 anni, il marchio veneziano unisce tradizione e innovazione per calzare icone come Lady D e Madonna. La crisi del lusso si fa sentire, con volumi in calo rispetto a un ‘23 da record. Ma il Cavalier Caovilla rilancia: “Andiamo avanti grazie a creatività e saper fare, senza ripudiare la tecnologia”. E punta sulla diversificazione, tra nuovi prodotti e una spinta verso “mercati promettenti”, come il Sud-est asiatico
L’azienda di Conegliano (TV) attiva nella produzione di accessori per condizionamento, ventilazione e fotovoltaico ha chiuso il ‘24 con 52,8 mln di ricavi (+3,4%) e 4 mln di utile netto. Ora punta ai 70 mln entro il ‘27 grazie all’internazionalizzazione: “Dopo gli Usa, approderemo in Canada. E stiamo studiando l’Arabia Saudita”
L’azienda di Reggio Emilia, attiva nella consulenza e nei servizi per la digital transformation delle imprese, ha chiuso l’anno con un aumento del fatturato di circa il 9% e un utile netto in crescita del 14,4%, a quota 3,68 mln. Numeri che confermano un percorso di crescita solido e che, lo scorso dicembre, hanno portato la milanese Kyip Capital ad acquisire il 70% della società. Il Ceo Vertucci: “Avevamo una scelta: restare lì e continuare a vincere in Serie B, oppure provare a giocare la Serie A”
Tra ‘17 e ‘23, l’azienda vicentina attiva nell’ispezione automatica di fiale e siringhe ha portato il fatturato da 37 a oltre 57 mln a livello consolidato (+54%). Il ‘24 ha segnato una frenata (ricavi -5%, Ebitda -23%) per via del business custom su commessa: “Produciamo 50 macchine l’anno, ognuna con almeno 5mila componenti”. Ma nessuna paura: il ‘25 è già in ripresa grazie ad Ai, reti neurali e la diversificazione nel mondo della concia
Con 7 stelle Michelin distribuite su tre ristoranti, servizi di catering e consulenza, pasticcerie e format informali all’aperto, quello della famiglia Cerea è un impero cresciuto molto rapidamente. Il fatturato, arrivato a 103 mln nel ‘24, è più che quintuplicato in 8 anni. I valori alla base? “Qualità, innovazione e tradizione”. Ora il gruppo valuta possibili partner per accelerare l’espansione all’estero
Il gruppo brianzolo, specializzato in soluzioni per la schermatura solare, vanta oltre 70 anni di storia. Dopo il boom post-Covid e il traino del Superbonus, continua a crescere grazie a una strategia ben definita: “Nel ‘24, ricavi oltre i 57 mln grazie a custom e produzione verticalizzata”. Ora punta su nuovi prodotti di design per l’outdoor (come i lettini balinesi) e studia una sede distributiva negli Usa
Con 145 mila ante prodotte all’anno, l’azienda riminese ha vissuto il boom del Superbonus: 39 mln di fatturato nel ’23 e margini oltre il 15%. Dopo il boom è arrivata la normalizzazione, con ricavi scesi a 36 mln. Ora torna a investire in innovazione e rilancia l’internazionalizzazione. Con una passione per i progetti speciali: “Abbiamo realizzato le finestre per la base Enea in Antartide”
Da 130 a 380 mln in otto anni: +192% per l’azienda parmense che sta rivoluzionando il mercato di salumi e snack. Prima in Italia a trasformare la cotenna in una proteina pura al 97% destinata a nutraceutica, cosmetica e farmaceutica, oggi punta anche su prodotti di nicchia come il bacon e sull’integrazione del vegetale. Ma avverte: nonostante l’aumento dei prezzi, “la carne resta centrale”
Da cartolibreria a campione della cartotecnica, l’azienda padovana ha costruito il proprio successo grazie a una strategia di acquisizioni e fusioni. E diversificare – dentro e fuori – è stata la chiave per triplicare i ricavi in 7 anni (da 9 a 30 mln, +213%), con margini sempre oltre il 20% tra ‘21 e ‘23. Oggi affronta la “crisi della carta” puntando su packaging e comunicazione
Da laboratorio artigianale a eccellenza della pasta fresca surgelata, l’azienda romagnola continua a crescere: nel ‘24, ricavi a 124,5 mln (+4%) e utile oltre i 15 mln. Nonostante le incertezze geopolitiche (“Gli Usa sono il nostro primo mercato: serve prudenza”) e climatiche (“Post-alluvione investiamo per proteggere l’azienda”), guarda al ‘25 con cauto ottimismo e prepara il lancio di nuovi prodotti
La software house vicentina, specializzata in programmi gestionali Erp, ha confermato nel 2024 i livelli di fatturato dell’anno precedente, con ricavi pari a circa 55 mln. L’utile lordo si è attestato intorno ai 10 mln. Il fondatore e presidente Renato Bardin: “Le aziende cercano sempre meno fornitori e sempre più partner. Chi riesce a coniugare innovazione, esperienza e vicinanza al cliente ha grande spazio davanti a sé”
L’azienda reggiana, specializzata nelle piattaforme aeree, chiude il ‘24 con 56 mln di fatturato (+5% sul ‘23, +115% sul ‘17) e una marginalità media ‘21-’23 del 15%. E dopo la nuova filiale in Canada, non esclude un’espansione - anche produttiva - negli Usa. Andando avanti, punta su una crescita controllata: “Potremmo superare i 60 mln, ma la priorità resta la solidità”
Cuore del gruppo vitivinicolo romagnolo, ogni anno trasforma 600mila tonnellate di scarti in energia e prodotti bio-based come acido tartarico e bioetanolo. E dalla sede di Faenza, affronta la concorrenza asiatica. Nel post-pandemia cala la marginalità, ma la media '21-'23 rimane sopra il 12%. Tra il '17 e il '23 il fatturato è passato da 76,5 a oltre 133 mln
Il gruppo bolognese, con un’esperienza di quasi 80 anni nel packaging metallico, continua a crescere grazie all’M&A e una solida presenza internazionale. E con uno stabilimento produttivo in West Virginia, i dazi non fanno paura. Il Cfo De Santis: “Il barattolo resta sempre lo stesso. A evolversi sono le esigenze dei clienti”
Con radici in Irpinia e quartier generale nel milanese, Bruno Generators Group, produttore di generatori e torri d’illuminazione, chiude il ‘24 a 185 mln (-1,2%). Per rilanciare la crescita punta su diversificazione, innovazione e M&A: “Dal 2012 investiamo in aziende in difficoltà, valorizzando potenzialità nascoste”. Oggi affronta di petto la sfida della sostenibilità: “Può sembrare un investimento a vuoto, ma ci mette alla prova, attrae talenti e apre nuove strade”
Lattegra, storica azienda piacentina produttrice di Grana Padano, è cresciuta puntando su capitale umano, filiera a km 0 e investimenti continui. Oggi si trova alle prese con la carenza di manodopera: “Offriamo alloggi, ma non basta. Ci salvano gli indiani, che venerano le mucche”. Nel ‘24, l’azienda guidata dal vicepresidente del Consorzio Grana Padano, Giacomo Fugazza, ha raggiunto 101,3 mln di ricavi (+4%) e 180 mila forme prodotte
I risultati della software house avellinese che sviluppa programmi Bim (Building Information Modeling) per il settore edile si riconfermano nel 2024, con un leggero miglioramento dei ricavi (31 mln). Intanto, da quest’anno in Italia è obbligatorio l’utilizzo di questi strumenti per tutti i cantieri legati a lavori pubblici con valore superiore ai 2 mln di euro. Il cofondatore Antonio Cianciulli: “Con le nuove normative e lo sviluppo dei mercati internazionali, ci aspettiamo una crescita”
L’azienda di Cesena, una costellazione di realtà attive nella system integration e nei servizi IT per le imprese, consolida la propria crescita con un fatturato più che raddoppiato negli ultimi quattro anni e un Ebitda aggregato pro-forma del 12,3% nel 2024. Avviata una fase di espansione internazionale con focus particolare sul vecchio continente, dove si punta a una rete integrata attraverso partnership mirate e acquisizioni. Il presidente e fondatore Cesare Collinelli: “In un mercato incerto, noi continuiamo a crescere”
Nonostante la crisi che ha colpito il settore - con il 20% delle aziende che ha chiuso i battenti negli ultimi 10 anni - l’impresa cremonese resiste grazie a personalizzazione dei servizi e partnership con i clienti. Per crescere, continua a investire: tra le novità, il collegamento ferroviario tra il terminal di Piadena e un hub logistico belga. E tenta di affrontare la carenza di personale con un’accademia interna che regala patenti ai neodiplomati
Passando di genero in genero, da oltre 70 anni l’azienda modenese produce telai per le maggiori case automobilistiche della Motor Valley. Ma quello di Vaccari & Bosi è un successo atipico, basato su un’elevata personalizzazione del prodotto, su un ostinato attaccamento alle montagne emiliane in cui è nata e su una crescita controllata: “Abbiamo deciso di fatturare al massimo 50 mln. Oltre, si perdono di vista i valori”
Cinque generazioni e oltre un secolo di storia. La Molisana, guidata oggi dai quattro cugini Ferro, chiude il ‘24 con ricavi a 355 mln (+9%). E per continuare a crescere punta su nuovi prodotti (“nel ‘25 passeremo da 11 a 13 linee produttive”), nuovi mercati (“primo fra tutti il Brasile”) e una forte identità familiare che resta il vero motore del successo. Sul fronte sostenibilità, appuntamento a Tutto Food per il lancio del nuovo packaging compostabile
L’azienda di Settimo Milanese (MI), che idea e produce fragranze, ha appena aperto un nuovo stabilimento che “a regime permetterà di raddoppiare la capacità produttiva”. Nel ‘24 puntava a 50 mln di fatturato e ha chiuso quasi a 52. Per quest’anno, spiega il presidente Corlazzoli, “l’obiettivo è arrivare ai 60 mln e a un 35% di export: nel nostro continente i Paesi viaggiano su previsioni di crescita dello ‘zero virgola’, perciò lavoriamo per internazionalizzarci”
L’azienda di Bra (Cuneo) che sviluppa soluzioni software per la gestione della supply chain si rafforza sul fronte internazionale, anche grazie ad acquisizioni. L’estero oggi rappresenta il 40% del fatturato. Il Ceo Giuseppe Pacotto: “Anno di forti investimenti spinti dall’evoluzione dell'intelligenza artificiale, un trend che continuerà anche nel 2025-26”. Entro l'anno prossimo si profila una possibile quotazione in Borsa, già annunciata nel 2023
L’azienda modenese, attiva nelle soluzioni per la sicurezza e l’automazione industriale, ha chiuso il ‘24 con 62 mln di fatturato e l’acquisizione della piemontese Werner. Secondo l’ad Gervasi, “la forza dell’azienda sta nella customizzazione e nella vicinanza al cliente”. E con il fondo Alto Capital V come nuovo socio di controllo, prosegue la strategia di crescita tramite M&A. Prossimo obiettivo: l’espansione in Europa
La storica azienda emiliana chiude il ‘24 con ricavi a 213,6 mln (+22%) e utile oltre i 17 mln (+62%). Alla base della crescita, tre capisaldi: imparare dalla competizione, saper sbagliare e restare fedeli ai valori. E con un allargamento al settore dell’aerospazio, la crisi dell’automotive non fa paura. Pontremoli, Ad di Dallara e ora anche presidente della Motor Valley, rilancia sull’associazione: “Non siamo solo un brand turistico. Cresceremo unendo le forze”
Fondata nel 1964, l’azienda parmense ha portato l’argilla espansa nell’edilizia italiana. Cresciuta grazie ad acquisizioni strategiche, oggi esporta in oltre 20 Paesi, ma l’Italia resta al centro. Con sette stabilimenti “estremamente energivori” sul territorio nazionale, Laterlite punta oggi sulla sostenibilità: “A giugno l’inaugurazione dell’impianto agrovoltaico da 3,7 Mw a Parma. E puntiamo a un parco da 10 Mw in Molise”. Nel ‘24 la fine del Superbonus ha penalizzato i risultati, ma nessuna paura: “Diversificare è la chiave”
L’azienda della Motor Valley emiliana - che produce riduttori di velocità e sistemi di trasmissione di potenza - ha chiuso il ‘24 con un fatturato in calo a 54 mln (-7%), risentendo della forte concorrenza asiatica e di un mercato in rallentamento. Dopo la nascita del gruppo Moonind e il cambio al vertice con il nuovo Ad Gavino, la società punta ora sull’integrazione dei tre brand acquisiti e sull’innovazione per rilanciare la crescita. Obiettivo: 100 mln entro il ‘28
L’azienda milanese, attiva nei settori care e beauty, a giugno ‘24 ha vissuto la transizione da gestione familiare a proprietà di fondi. Ora punta tutto su ricerca (“Apriremo un centro di sperimentazione”), ampliamento (“Il sito produttivo passerà da 14 a 25 mila mq”) e su una presenza capillare nella GDO italiana. E, nonostante i dazi, non smette di guardare oltreoceano: “Non ne saremo penalizzati. Produrre negli Usa? Un giorno, ma non abbiamo fretta”
L’azienda farmaceutica lombarda, forte di 80 anni e quattro generazioni, ha fatto dell’adattabilità al mercato il suo punto di forza. Dai primi sciroppi del dopoguerra alla rivoluzione dei farmaci da banco degli anni ’80, ha costruito una presenza capillare puntando sull’“ultimo miglio” della distribuzione. Oggi guarda a Middle e Far East, mettendo da parte un’Europa "statica". Chiude il ‘24 con ricavi a 79 mln (+3%), crescono anche Ebitda e utile (+4% e +13%)
Dopo quasi 80 anni di attività, l’azienda di Legnano specializzata in telai in carbonio e in “tutto ciò che deve essere leggero e resistente” racconta di un passaggio generazionale “affrontato brillantemente”. E dopo un aumento dei ricavi del 55,5% tra ‘22 e ‘23, “la crescita non si è fermata nemmeno nel ’24”. Per il futuro si punta su nuovi settori - tra aerospace e nautica - e si guarda alla produzione negli Usa
L'azienda milanese, specializzata nella distribuzione di dispositivi medici, ha introdotto in Italia tecnologie pionieristiche come pompe per insulina, dispositivi per l'endoscopia rigida e aghicannula grazie a “buone intuizioni e strategie mirate”. Con un fatturato previsionale di 162,4 mln nel ‘24 (+17%), punta su efficienza, prodotti ad alto valore aggiunto e il coraggio di innovare. E all'estero guarda soprattutto ai “mercati minori” dell’Unione: Grecia, Polonia e Slovenia
Nel ‘23 l’azienda guidata da Paolo Bertolini ha totalizzato 1,4 mln di presenze delle 6,8 mln di Cavallino-Treporti (VE), dove è nata nel 1958. L’Ebitda medio degli ultimi anni viaggia attorno al 40%: “Investiamo su struttura, servizio e fidelizzazione degli ospiti: per questo è importante saper leggere i dati e tradurli in risposte ai loro bisogni. Ma non siamo ossessionati dai numeri: conta migliorare la gestione dei processi interni, per continuare a garantire qualità”
L’azienda bresciana, specializzata nella produzione di componenti per macchinari industriali e agricoli, oggi affronta due grandi sfide: un triplo passaggio generazionale e la crisi del settore agricolo nazionale. Chiude il ‘24 con ricavi in contrazione, ma la strategia di crescita c’è e si basa su due concetti chiave: resilienza e diversificazione. Attenzione anche ai mercati esteri: il Regno Unito, nonostante la Brexit, rimane una grande occasione
L’azienda bergamasca specializzata in bioedilizia conferma le tendenze degli ultimi anni e chiude il ‘24 con un valore della produzione pari a 38 mln, in continuità con un ‘23 di successo. Nel nuovo Innovation Center punterà su digitalizzazione e prefabbricazione. Sulla sostenibilità, l’ad Marchetti commenta: “Il legno non fa miracoli. Per un minore impatto ambientale bisogna puntare su un’ibridazione intelligente dei materiali”
Dai carburatori alle batterie, Dell'Orto ha attraversato 92 anni di storia rimanendo fedele al suo Dna familiare. Sotto la guida della terza generazione, l'azienda brianzolo-comasca affronta la crisi dell’automotive diversificando la produzione ("Guardiamo con interesse alle batterie di storage per telecomunicazioni e ferroviario") e i mercati. In India e Cina cresce già a doppia cifra e ora - dopo un ‘24 chiuso con ricavi a quasi 132 mln (+5%) - guarda verso sud-est asiatico e Usa: “Per superare i dazi, puntare su strategia local for local”
Partita da Sesto San Giovanni nel ‘94 con soli 4 dipendenti e una valigetta (direzione: Libia), l’azienda di procurement specializzata nel settore oil & gas ha superato la crisi delle Primavere Arabe diversificando in Algeria ed Egitto. E ora non accenna a smettere di crescere, con ricavi triplicati tra il 2017 e il 2023 e un utile in aumento del 38% annuo. Chiude il ‘24 con un fatturato di 33,1 mln (+4,2%), mentre per il ‘26 si punta a 45 mln, complice una nuova sede in Arabia Saudita. Redditività in calo del 13%
Il gruppo comasco, leader nel tessile di lusso, affronta le sfide del settore con acquisizioni strategiche – come Tintoria Comacina e Manifatture Tessili Bianchi – che mirano a preservare il know-how e le tradizioni del territorio. Nonostante un 2024 difficile, con ricavi in calo del 17,9% e un Ebitda sceso a 3,2 milioni (-65%), l’azienda continua a investire e innovare: “Questo ci dà fiducia nella ripresa”. Ma arriva il tonfo in Borsa
L’azienda è specializzata nella produzione di pellami per l’alta moda e i brand del lusso. Dal ’16, quando registrava ricavi per 19,6 mln, è cresciuta fino ai 37,8 mln del ’22. Dal ’23 è cominciato un periodo di rallentamento che, secondo il presidente Lupi, “è naturale dopo anni di forte crescita. Il settore si sta riposizionando: già dal ’25 si potrà parlare di ripartenza”
L’azienda produce strumenti da taglio come lame circolari e coltelli. Dal ’16, quando registrava ricavi per 18,7 mln, è cresciuta fino ai 38,6 mln del ’23 anche grazie “alle operazioni di M&A”. Nonostante il calo del ‘24 l’azienda continua a investire, soprattutto sulla diversificazione dell’offerta
L’azienda di Legnago (VR) si occupa di sicurezza e automazione domestica e industriale, ma il suo core business è la conversione dell’energia. Dal ’16, quando registrava ricavi per 247,3 mln è cresciuta fino ai 419,8 mln del ’23. Nel ’25 si concentrerà sullo sviluppo in Arabia Saudita “il mercato che nel nostro settore è quello in più rapida crescita del Medio Oriente”
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