L’azienda romana, leader nelle tecnologie geospaziali, guida la trasformazione digitale del territorio, supportando aziende e pubblica amministrazione nella gestione intelligente dei dati provenienti da immagini satellitari. Spinta dal Pnrr, ha chiuso il ‘24 con ricavi in crescita a oltre 40 mln e un portafoglio ordini lievitato del 35%
L’azienda di Pozzolo Formigaro (AL), ha rivoluzionato la lavorazione del pomodoro con filiera corta (“Lavoriamo la materia prima entro 40 km da dove è stata raccolta”) e smart farming. Con una crescita costante (tra ‘17 e ‘23, i ricavi sono quasi triplicati, con un Ebitda di 8,6 mln) e il 40% del fatturato all’estero, ora punta a espandere la gamma prodotti e a cogliere opportunità nei mercati asiatici emergenti
A inizio ‘25 il gruppo Innovatec, attivo nell’efficientamento energetico, si è scisso per dar vita a Haiki+. La nuova realtà, già quotata in Borsa, punta sull’innovazione per “trasformare i rifiuti in valore”. E dopo il primo bilancio consolidato, chiuso nel ‘24 a 181,3 mln, ora si espande nel riciclo del piombo e guarda con interesse a litio e scarti tessili
Il gruppo bresciano, pioniere del riciclo plastica dagli anni ’70, oggi produce tubazioni in polietilene, puntando su innovazione e internazionalizzazione per continuare a crescere. Ha chiuso il ‘24 a 196 mln, supportata dall’ingresso del fondo RedFish LongTerm Capital, che detiene il 15% del capitale. E ora investe nei chiusini (tombini) in composito: “Più leggeri di quelli in ghisa, sicuri e tecnologicamente avanzati”
Fondata nel 1963 a Cuneo, oggi l’azienda specializzata nei processi di taglio e piegatura lamiere serve oltre 3mila Pmi. E dopo anni segnati dall’aumento dei costi delle materie prime e dal rallentamento di settori di riferimento come quello delle macchine agricole (nel 2024 fatturato a 33 mln), punta a consolidare il mercato interno ed espandersi nei paesi europei confinanti
L’azienda fiorentina specializzata in trasduttori audio per spettacoli dal vivo ha superato la crisi Covid raggiungendo nel ‘24 un fatturato record di 100 mln. Oggi produce in Italia e in Cina, dove però continua a esportare il 22% del prodotto italiano. Gli Usa? “Con Trump è difficile, ma non hanno più una manifattura. E questo li lascia con poche alternative”
Da piccola bottega a colosso delle conserve vegetali. Fratelli Polli, nata a Milano 153 anni fa, oggi vanta circa 200 mln di fatturato, 4 stabilimenti tra Italia e Spagna e una quota di export del 74%. Grazie all’ingresso del fondo Platinum Equity, partner di maggioranza dal ‘24, ora punta sulla crescita internazionale senza dimenticare l’innovazione, tra pesti plant-based, ready meals e canali digitali
L’azienda barese della componentistica per serramenti in alluminio cresce grazie a una produzione verticalizzata e un mix di successo tra guida familiare e manager. Nel ‘24 ha raggiunto i 62 mln di fatturato (+5,4%) e ora, con filiali a Dubai e in Costa d’Avorio, punta al 70% di export entro il 2030 e valuta nuove acquisizioni
L’azienda veneta mette radici nella tradizione vetraria di Murano. Ma oggi non produce più solo bicchieri e calici, con la lampada Poldina che, dal 2018, ha venduto più di 4 mln di unità. Esporta il 75% del fatturato, soprattutto oltreoceano: “Abbiamo anticipato i dazi stoccando in Canada”. Tra novità di design e lotta ai falsi, ha chiuso il ‘24 a 29 mln
L’azienda di Cerreto Guidi (FI) fattura 80 mln producendo nastri adesivi e chiusure per pannolini. Quotata in borsa dal ‘22, mantiene un controllo familiare, ma si distingue per aver implementato una cultura manageriale che fa del coinvolgimento dei dipendenti la propria forza. Ora, guarda fuori dai confini: “Esportiamo il 65%. E valutiamo l'espansione negli Usa”
Quest’azienda del Valdarno aretino è stata tra le prime realtà italiane a credere che la galvanica artigianale potesse essere trasformata in un’industria al servizio dell’alta moda globale. Ma oggi punta su efficienza, sostenibilità e diversificazione per ridurre la dipendenza da un settore luxury che ha fatto crollare la domanda. Chiude il ‘24 con ricavi in contrazione a 48 mln, ma non smette di investire
La società pratese specializzata nel fotovoltaico domestico e nelle energie rinnovabili, è cresciuta con un modello inedito - perlomeno per il settore - di vendita diretta. Oggi attraversa le trasformazioni del settore con prudenza, affrontando la fine degli incentivi (con la conseguente normalizzazione) e la dipendenza dalle celle made in China: “Non abbiamo ambizioni spropositate, cresciamo grazie alla qualità”
Negli anni, l’azienda riminese Trevidea, spin-off del gruppo Trevi e specializzata in piccoli elettrodomestici, ha rilanciato marchi storici come Girmi e conquistato il mercato con prodotti iconici come il fornetto pizza. Oggi, grazie alla diversificazione e all’entrata nel ‘24 in una holding industriale-, punta a 100 mln di ricavi (dai 36 del 2023) e al reshoring produttivo dal Far East
Il gruppo bolognese della pelletteria di lusso chiude l’esercizio ‘24/’25 con ricavi in crescita a 183,6 mln (+1,9%, quasi raddoppiati in 8 anni) e l’utile che sale del 10% a 11,6 mln. Tra i marchi, spicca Lancel (+6,5%), mentre lo storico Piquadro soffre per l’aumento dei costi e le incertezze sulle catene di fornitura, con l’Ebitda adj che cala del 32%. L’Europa guida la crescita (+7,4%), ma l’Italia rallenta
L’azienda romana delle tecnologie per l’istruzione ha anticipato le multinazionali, sfruttando la domanda della didattica a distanza per diventare il principale interlocutore nazionale su lavagne interattive e monitor. Con un fatturato salito da 3 mln pre-Covid a un picco di 44 mln nel ’22 (poi sceso a 30 nel ’24), ora affronta la fine dei sussidi puntando sull’internazionalizzazione: “Dal ’24 guardiamo a Usa e Uk”
Al Cuoa di Altavilla (VI) 100 imprese si confrontano sulle strategie di crescita. E se per l’ad di Epta la strada maestra sono le acquisizioni per conquistare tecnologie, fornitori e mercati, per altri come Daniele Lago (Lago) la chiave è spingere sulla managerializzazione. Mauro Fanin (Cereal Docks): “Bisogna agire sull’organizzazione e sulla struttura aziendale per realizzare il cambio di passo che oggi è chiesto alle imprese”
Il 13 e 14 giugno alla Cuoa Business School di Altavilla si terrà il Summit delle Imprese Champions con oltre 100 imprenditori di eccellenza. Tra loro Marco Nocivelli, Davide Bollati, Denise Archiutti, Valentina Aureli, Mauro Fanin e Federico Visentin. Domenica 15 giugno Monitor dedicherà un ampio approfondimento ai contenuti emersi
Da bottega a partner di Dior e Vuitton, l’azienda aretina specializzata in componenti metallici e accessori preziosi per l’alta moda ha visto i ricavi schizzare da 6 mln nel ‘17 a 90 nel ‘24. Per affrontare le difficoltà del settore lusso, ha scelto di ridurre la marginalità per mantenere stabili i listini e di rafforzare i legami storici con i grandi marchi del lusso. Ma nessuna cessione in vista: “Abbiamo ancora molto da esprimere”
Da oltre 100 anni, l’azienda romagnola recupera gli scarti dell’industria alimentare e ne fa imbottiture per abbigliamento, divani e cuscini. Con un fatturato più che quadruplicato tra ‘17 e ‘24 (da 12,5 a 50 mln), affronta la concorrenza asiatica e la sfida delle alternative sintetiche puntando su tradizione e qualità. E non trascura la sostenibilità: “Già ricicliamo la piuma post-consumo, ma puntiamo a una totale circolarità delle imbottiture”
Il colosso bresciano delle valvole chiude il ‘24 con ricavi a 380,7 mln (+13% sul ‘23, oltre 4 volte il fatturato ‘17) e punta ad acquisire o aprire ‘green field’ negli Usa entro l’anno. E se il mercato brasiliano ha deluso, promette bene l’avventura nei mercati arabi dell’oil & gas. Obiettivo: continuare a crescere, con 400 mln previsti per il ‘25
Il gruppo brianzolo specializzato in soluzioni per la schermatura solare ha acquisito oggi l’azienda, leader canadese del settore. Un’operazione che rafforza la strategia di internazionalizzazione del gruppo di Lesmo, cresciuto del 5% nel ‘24 a circa 57 mln. La neo-acquisita manterrà autonomia e brand, valorizzando il know-how italiano per consolidare la propria posizione nel mercato locale
Nato nel dopoguerra come piccola officina, il gruppo parmense è oggi un player globale dell’idraulica. Guidato dalla terza generazione, affronta la fine del boom post-Covid: “Nel ‘24, la domanda è calata del 20% ma il ‘25 è già in ripresa”. Al centro della strategia di crescita restano le persone e la sostenibilità. E mentre mercati come Cina e Usa rallentano, pur rimanendo quelli di riferimento, l’India cresce
L’azienda vicentina, leader globale nella compressione di biogas, procede al ritmo della transizione energetica. Dopo tre anni di crescita quasi incontrollabile (con ricavi passati da 24 mln nel ‘20 a oltre 62 mln nel ‘23), ora punta su ottimizzazione dei processi e internazionalizzazione. Mette in pausa gli Usa per l’incertezza, ma accelera su Brasile e India, dove nel ‘24 ha inaugurato due stabilimenti produttivi
Nato nel 1908 a Seregno, il gruppo brianzolo dei detergenti - forte di marchi come Chanteclair e Quasar - esporta il 25% del fatturato, “3mila container l’anno solo in Cina”. Con una filiera integrata e produzione 100% made in Italy, nel ‘24 ha toccato i 500 mln di ricavi. E davanti a incertezze e tensioni globali, continua a scommettere su estero e diversificazione: “Attivi in oltre 40 paesi per tenere aperte tutte le porte”
Da oltre 80 anni, il marchio veneziano unisce tradizione e innovazione per calzare icone come Lady D e Madonna. La crisi del lusso si fa sentire, con volumi in calo rispetto a un ‘23 da record. Ma il Cavalier Caovilla rilancia: “Andiamo avanti grazie a creatività e saper fare, senza ripudiare la tecnologia”. E punta sulla diversificazione, tra nuovi prodotti e una spinta verso “mercati promettenti”, come il Sud-est asiatico
L’azienda di Conegliano (TV) attiva nella produzione di accessori per condizionamento, ventilazione e fotovoltaico ha chiuso il ‘24 con 52,8 mln di ricavi (+3,4%) e 4 mln di utile netto. Ora punta ai 70 mln entro il ‘27 grazie all’internazionalizzazione: “Dopo gli Usa, approderemo in Canada. E stiamo studiando l’Arabia Saudita”
L’azienda di Reggio Emilia, attiva nella consulenza e nei servizi per la digital transformation delle imprese, ha chiuso l’anno con un aumento del fatturato di circa il 9% e un utile netto in crescita del 14,4%, a quota 3,68 mln. Numeri che confermano un percorso di crescita solido e che, lo scorso dicembre, hanno portato la milanese Kyip Capital ad acquisire il 70% della società. Il Ceo Vertucci: “Avevamo una scelta: restare lì e continuare a vincere in Serie B, oppure provare a giocare la Serie A”
Tra ‘17 e ‘23, l’azienda vicentina attiva nell’ispezione automatica di fiale e siringhe ha portato il fatturato da 37 a oltre 57 mln a livello consolidato (+54%). Il ‘24 ha segnato una frenata (ricavi -5%, Ebitda -23%) per via del business custom su commessa: “Produciamo 50 macchine l’anno, ognuna con almeno 5mila componenti”. Ma nessuna paura: il ‘25 è già in ripresa grazie ad Ai, reti neurali e la diversificazione nel mondo della concia
Con 7 stelle Michelin distribuite su tre ristoranti, servizi di catering e consulenza, pasticcerie e format informali all’aperto, quello della famiglia Cerea è un impero cresciuto molto rapidamente. Il fatturato, arrivato a 103 mln nel ‘24, è più che quintuplicato in 8 anni. I valori alla base? “Qualità, innovazione e tradizione”. Ora il gruppo valuta possibili partner per accelerare l’espansione all’estero
Il gruppo brianzolo, specializzato in soluzioni per la schermatura solare, vanta oltre 70 anni di storia. Dopo il boom post-Covid e il traino del Superbonus, continua a crescere grazie a una strategia ben definita: “Nel ‘24, ricavi oltre i 57 mln grazie a custom e produzione verticalizzata”. Ora punta su nuovi prodotti di design per l’outdoor (come i lettini balinesi) e studia una sede distributiva negli Usa
Con 145 mila ante prodotte all’anno, l’azienda riminese ha vissuto il boom del Superbonus: 39 mln di fatturato nel ’23 e margini oltre il 15%. Dopo il boom è arrivata la normalizzazione, con ricavi scesi a 36 mln. Ora torna a investire in innovazione e rilancia l’internazionalizzazione. Con una passione per i progetti speciali: “Abbiamo realizzato le finestre per la base Enea in Antartide”
Da 130 a 380 mln in otto anni: +192% per l’azienda parmense che sta rivoluzionando il mercato di salumi e snack. Prima in Italia a trasformare la cotenna in una proteina pura al 97% destinata a nutraceutica, cosmetica e farmaceutica, oggi punta anche su prodotti di nicchia come il bacon e sull’integrazione del vegetale. Ma avverte: nonostante l’aumento dei prezzi, “la carne resta centrale”
Da cartolibreria a campione della cartotecnica, l’azienda padovana ha costruito il proprio successo grazie a una strategia di acquisizioni e fusioni. E diversificare – dentro e fuori – è stata la chiave per triplicare i ricavi in 7 anni (da 9 a 30 mln, +213%), con margini sempre oltre il 20% tra ‘21 e ‘23. Oggi affronta la “crisi della carta” puntando su packaging e comunicazione
Da laboratorio artigianale a eccellenza della pasta fresca surgelata, l’azienda romagnola continua a crescere: nel ‘24, ricavi a 124,5 mln (+4%) e utile oltre i 15 mln. Nonostante le incertezze geopolitiche (“Gli Usa sono il nostro primo mercato: serve prudenza”) e climatiche (“Post-alluvione investiamo per proteggere l’azienda”), guarda al ‘25 con cauto ottimismo e prepara il lancio di nuovi prodotti
La software house vicentina, specializzata in programmi gestionali Erp, ha confermato nel 2024 i livelli di fatturato dell’anno precedente, con ricavi pari a circa 55 mln. L’utile lordo si è attestato intorno ai 10 mln. Il fondatore e presidente Renato Bardin: “Le aziende cercano sempre meno fornitori e sempre più partner. Chi riesce a coniugare innovazione, esperienza e vicinanza al cliente ha grande spazio davanti a sé”
L’azienda reggiana, specializzata nelle piattaforme aeree, chiude il ‘24 con 56 mln di fatturato (+5% sul ‘23, +115% sul ‘17) e una marginalità media ‘21-’23 del 15%. E dopo la nuova filiale in Canada, non esclude un’espansione - anche produttiva - negli Usa. Andando avanti, punta su una crescita controllata: “Potremmo superare i 60 mln, ma la priorità resta la solidità”
Cuore del gruppo vitivinicolo romagnolo, ogni anno trasforma 600mila tonnellate di scarti in energia e prodotti bio-based come acido tartarico e bioetanolo. E dalla sede di Faenza, affronta la concorrenza asiatica. Nel post-pandemia cala la marginalità, ma la media '21-'23 rimane sopra il 12%. Tra il '17 e il '23 il fatturato è passato da 76,5 a oltre 133 mln
Il gruppo bolognese, con un’esperienza di quasi 80 anni nel packaging metallico, continua a crescere grazie all’M&A e una solida presenza internazionale. E con uno stabilimento produttivo in West Virginia, i dazi non fanno paura. Il Cfo De Santis: “Il barattolo resta sempre lo stesso. A evolversi sono le esigenze dei clienti”
Con radici in Irpinia e quartier generale nel milanese, Bruno Generators Group, produttore di generatori e torri d’illuminazione, chiude il ‘24 a 185 mln (-1,2%). Per rilanciare la crescita punta su diversificazione, innovazione e M&A: “Dal 2012 investiamo in aziende in difficoltà, valorizzando potenzialità nascoste”. Oggi affronta di petto la sfida della sostenibilità: “Può sembrare un investimento a vuoto, ma ci mette alla prova, attrae talenti e apre nuove strade”
Lattegra, storica azienda piacentina produttrice di Grana Padano, è cresciuta puntando su capitale umano, filiera a km 0 e investimenti continui. Oggi si trova alle prese con la carenza di manodopera: “Offriamo alloggi, ma non basta. Ci salvano gli indiani, che venerano le mucche”. Nel ‘24, l’azienda guidata dal vicepresidente del Consorzio Grana Padano, Giacomo Fugazza, ha raggiunto 101,3 mln di ricavi (+4%) e 180 mila forme prodotte
I risultati della software house avellinese che sviluppa programmi Bim (Building Information Modeling) per il settore edile si riconfermano nel 2024, con un leggero miglioramento dei ricavi (31 mln). Intanto, da quest’anno in Italia è obbligatorio l’utilizzo di questi strumenti per tutti i cantieri legati a lavori pubblici con valore superiore ai 2 mln di euro. Il cofondatore Antonio Cianciulli: “Con le nuove normative e lo sviluppo dei mercati internazionali, ci aspettiamo una crescita”
L’azienda di Cesena, una costellazione di realtà attive nella system integration e nei servizi IT per le imprese, consolida la propria crescita con un fatturato più che raddoppiato negli ultimi quattro anni e un Ebitda aggregato pro-forma del 12,3% nel 2024. Avviata una fase di espansione internazionale con focus particolare sul vecchio continente, dove si punta a una rete integrata attraverso partnership mirate e acquisizioni. Il presidente e fondatore Cesare Collinelli: “In un mercato incerto, noi continuiamo a crescere”
Nonostante la crisi che ha colpito il settore - con il 20% delle aziende che ha chiuso i battenti negli ultimi 10 anni - l’impresa cremonese resiste grazie a personalizzazione dei servizi e partnership con i clienti. Per crescere, continua a investire: tra le novità, il collegamento ferroviario tra il terminal di Piadena e un hub logistico belga. E tenta di affrontare la carenza di personale con un’accademia interna che regala patenti ai neodiplomati
Passando di genero in genero, da oltre 70 anni l’azienda modenese produce telai per le maggiori case automobilistiche della Motor Valley. Ma quello di Vaccari & Bosi è un successo atipico, basato su un’elevata personalizzazione del prodotto, su un ostinato attaccamento alle montagne emiliane in cui è nata e su una crescita controllata: “Abbiamo deciso di fatturare al massimo 50 mln. Oltre, si perdono di vista i valori”
Cinque generazioni e oltre un secolo di storia. La Molisana, guidata oggi dai quattro cugini Ferro, chiude il ‘24 con ricavi a 355 mln (+9%). E per continuare a crescere punta su nuovi prodotti (“nel ‘25 passeremo da 11 a 13 linee produttive”), nuovi mercati (“primo fra tutti il Brasile”) e una forte identità familiare che resta il vero motore del successo. Sul fronte sostenibilità, appuntamento a Tutto Food per il lancio del nuovo packaging compostabile
L’azienda di Settimo Milanese (MI), che idea e produce fragranze, ha appena aperto un nuovo stabilimento che “a regime permetterà di raddoppiare la capacità produttiva”. Nel ‘24 puntava a 50 mln di fatturato e ha chiuso quasi a 52. Per quest’anno, spiega il presidente Corlazzoli, “l’obiettivo è arrivare ai 60 mln e a un 35% di export: nel nostro continente i Paesi viaggiano su previsioni di crescita dello ‘zero virgola’, perciò lavoriamo per internazionalizzarci”
L’azienda di Bra (Cuneo) che sviluppa soluzioni software per la gestione della supply chain si rafforza sul fronte internazionale, anche grazie ad acquisizioni. L’estero oggi rappresenta il 40% del fatturato. Il Ceo Giuseppe Pacotto: “Anno di forti investimenti spinti dall’evoluzione dell'intelligenza artificiale, un trend che continuerà anche nel 2025-26”. Entro l'anno prossimo si profila una possibile quotazione in Borsa, già annunciata nel 2023
L’azienda modenese, attiva nelle soluzioni per la sicurezza e l’automazione industriale, ha chiuso il ‘24 con 62 mln di fatturato e l’acquisizione della piemontese Werner. Secondo l’ad Gervasi, “la forza dell’azienda sta nella customizzazione e nella vicinanza al cliente”. E con il fondo Alto Capital V come nuovo socio di controllo, prosegue la strategia di crescita tramite M&A. Prossimo obiettivo: l’espansione in Europa
La storica azienda emiliana chiude il ‘24 con ricavi a 213,6 mln (+22%) e utile oltre i 17 mln (+62%). Alla base della crescita, tre capisaldi: imparare dalla competizione, saper sbagliare e restare fedeli ai valori. E con un allargamento al settore dell’aerospazio, la crisi dell’automotive non fa paura. Pontremoli, Ad di Dallara e ora anche presidente della Motor Valley, rilancia sull’associazione: “Non siamo solo un brand turistico. Cresceremo unendo le forze”
Fondata nel 1964, l’azienda parmense ha portato l’argilla espansa nell’edilizia italiana. Cresciuta grazie ad acquisizioni strategiche, oggi esporta in oltre 20 Paesi, ma l’Italia resta al centro. Con sette stabilimenti “estremamente energivori” sul territorio nazionale, Laterlite punta oggi sulla sostenibilità: “A giugno l’inaugurazione dell’impianto agrovoltaico da 3,7 Mw a Parma. E puntiamo a un parco da 10 Mw in Molise”. Nel ‘24 la fine del Superbonus ha penalizzato i risultati, ma nessuna paura: “Diversificare è la chiave”
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