Andrea Ferrazzi dell'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (Asvis) mette a fuoco i limiti delle politiche europee che rischiano di incrementare il divario con le grandi potenze globali, tra Cbam e Green Deal. «Il binomio competitività - sostenibilità è un treno in corsa, o lo guidi o ti travolge. Ma serve una politica realmente integrata»
Per l’ad dell’omonimo colosso degli impianti siderurgici, «Trump l’ha dimostrato: il mondo non è più quello del 2020». E mentre anche la Cina inizia a fare i conti con la crescita di India e sud-est asiatico, l’Europa deve imparare a proteggersi senza isolarsi. Perché per un continente in calo demografico alzare muri sarebbe una rovina
Nel 2023 l’Italia ha prodotto 21,1 milioni di tonnellate di acciaio, perlopiù con forni elettrici (85,8%). E al di là di costi energetici talmente alti da intaccare la competitività, emergono opportunità concrete: aumentare l’efficienza, migliorare il riciclo e conquistare mercati strategici. Danieli: «Il premio per l'acciaio green forse non arriverà mai. Ma produrre verde sarà un requisito per vendere»
La siderurgia italiana mostra timidi segnali di ripresa nel ‘25 (produzione a +3,2% tra gennaio e settembre rispetto al -5,6% dello stesso periodo ‘24), ma resta fragile. Pesano costi energetici doppi rispetto ai competitor europei, export della materia prima in crescita, concorrenza extra-Ue e incertezza. Marcegaglia: «Difendere chi investe in un’ottica di autonomia strategica»
Il presidente di Feralpi e Confindustria Lombardia analizza lo stato del comparto siderurgico europeo che «ha perso 30 milioni di tonnellate in dieci anni». E chiede misure rapide e strutturali per «fermare l’export extra Ue di rottame ferroso, cruciale per le nostre produzioni» e per rafforzare la competitività e l’autonomia strategica europea
L’amministratore delegato del colosso della refrigerazione da 1,6 mld di fatturato nel ’24 non nasconde la sua preoccupazione per l’atteggiamento di Bruxelles: «Tassiamo le grandi aziende per finanziare la competitività del sistema industriale: è un controsenso». E lancia la stoccata anche alla politica italiana: «Tempi troppo lunghi per raddrizzare le storture di Transizione 5.0 e stiamo ancora aspettando i decreti attuativi»
Da Casa Marcegaglia, le Top Italian Companies lanciano un messaggio chiaro a Bruxelles: «Meno ideologia, più competitività». Dall’acciaio alla chimica, dall’agroalimentare alla logistica, la richiesta è chiara: regole più snelle, decisioni più rapide e confronto su energia, sostenibilità e internazionalizzazione
La presidente di Marcegaglia Holding detta la ricetta per tornare competitivi in Italia e in Europa, smantellando misure come il Green Deal che rallentano la crescita e finiscono per risultare più dannose che utili per imprese e ambiente. Ma, avverte, «occorre agire in fretta» per tenere il passo dei giganti globali
È come sempre netto il presidente di Omr, l’azienda bresciana di componentistica dell’automotive, ormai a pieno titolo globale. Sì, perché «bisogna stare dove succedono le cose, cioè in Cina e in Usa». Secondo Bonometti l’Europa si è auto-condannata all’irrilevanza con le leggi sul Green e, se non varerà a brevissimo norme protezionistiche e incentivi, nel panorama dell’automotive mondiale sarà destinata a scomparire
Per il presidente della Fondazione Capitale & Lavoro (in uscita il 14 ottobre il libro che ne racconta il percorso), l’ingresso di lavoratori nel capitale può dar vita a «un vivaio, una fabbrica d’imprenditorialità» provvidenziale, specie in momenti critici come quello della successione. E anticipa l’intenzione di presentare emendamenti alla legge varata a maggio
Due testamenti studiati nei minimi dettagli per gestire un patrimonio da oltre 11 miliardi e garantire la continuità della maison. La Fondazione controlla le azioni, con diritti di voto divisi tra collaboratori storici e parenti. E per il futuro sono chiare le disposizioni sull’ingresso di gruppi internazionali. Al centro: rispetto dei valori ed equilibrio tra impresa e famiglia
Non c'è solo il Ponte sullo Stretto. E sui molti cantieri sparsi per l’Italia sembra essere calato il silenzio. La lista è lunga e coinvolge in particolare il Sud che a causa dell’assenza dell’alta velocità rimane escluso dal corridoio commerciale ferroviario scandinavo-mediterraneo
La competitività delle imprese passa dalle infrastrutture: colli di bottiglia, dogane aeroportuali lente e valichi alpini “contesi” frenano l’Italia. Il Veneto (dove passa un terzo delle rotte continentali) è uno snodo chiave, ma secondo Leopoldo Destro «servono una maggiore collaborazione a livello europeo e un vero dialogo pubblico-privato»
Nei prossimi dieci anni i cantieri da nord a sud ridisegneranno mobilità e logistica sulle dorsali principali, tra Brennero, Tav e Terzo Valico. Ma resta l’incognita delle reti locali, su cui le aziende chiedono interventi urgenti. Garavaglia: «Senza connessioni forti ai distretti produttivi, i grandi corridoi rischiano di restare incompiuti»
In Italia, il 24% della popolazione adulta fuma in media 12 sigarette al giorno. E mentre soprattutto tra i più giovani cresce l’uso di e-cig e tabacco riscaldato (il 9% dei 18-24enni è coinvolto contro una media generale del 4%), la scienza parla chiaro. Boffi (presidente Sitab): “Il fenomeno dual use quadruplica il rischio di tumori”
Girolamo Sirchia, ex ministro della Salute e promotore della legge del 2005 che bandì il fumo dai luoghi pubblici, avverte sullo svapo: “Norme incomplete, serve un intervento europeo”. In mancanza di aggiornamenti, le amministrazioni locali si muovono in ordine sparso. Ma "il rischio è che la legge rincorra sempre le innovazioni"
Per Andolina (Philip Morris) “tra dieci anni diversi paesi Ue non venderanno più sigarette”. E se l’Italia resta il primo produttore di tabacco (produce il 30% del totale europeo), oggi è anche l'hub principale per i prodotti alternativi. Bruxelles si prepara a introdurre nuove accise differenziate
Il packaging italiano per il tabacco sta cambiando, tra innovazione e tecnologia. E aziende come Senzani Brevetti rispondono alle nuove regole europee puntando su “flessibilità e strategia”. Ma la sfida tecnologica resta aperta: “È difficile trovare alternative ai contenitori in plastica dei sacchetti di nicotina”
Introdotto nel Cinquecento a Bassano, il sigaro della valle del Brenta ha attraversato secoli di divieti e contrabbando, fino al rilancio con il Consorzio Tabacchicoltori Monte Grappa. Oggi il marchio del “Nostrano” vende 1,7 milioni di pezzi l’anno. “All’estero la penetrazione è lenta, ma in crescita”
Per Dionysis Alevras, il Global IT Security Manager di uno dei principali player globali delle materie prime plastiche, la minaccia più grande non sono IA o supercomputer, ma le persone. E al centro della strategia di difesa schiera cultura della prudenza e formazione. Come si armonizza una difesa digitale multinazionale? “Puntando su semplicità, inclusività e standardizzazione”
L’imminente avvento delle quantum technologies minaccia la tenuta della crittografia classica. Ma l’Italia c'è e negli ultimi tre anni ha stanziato (grazie al Pnrr) oltre 140 mln. Ora, in seno al progetto EuroQci, prepara una dorsale per la sicurezza delle comunicazioni. Il coordinatore Calonico: “Sinergia tra pubblico e privato che punta a creare una filiera”
Dal Gdpr alla Nis 2, la stratificazione normativa sulla cybersicurezza deve tenere il passo della tecnologia. Ma l’Avvocato Riccardo Borsari - che a breve uscirà con un libro dedicato ai rischi delle imprese - avverte: “Il vero nodo per le aziende resta culturale, non ci si rende conto dei rischi”. E in un contesto in cui “il danno di solito è molto più grave della sanzione”, la chiave è puntare sulla prevenzione
Gli investimenti italiani in cybersicurezza sono cresciuti dai 976 mln del 2016 a 2,48 mld nel ‘24, ma la spesa resta inferiore a quella di Francia, Germania e Regno Unito. Eppure, il Paese subisce il 10% degli attacchi globali. Faggioli, presidente dell’Associazione italiana per la sicurezza informatica: “Le Pmi? Più vulnerabili perché possono investire di meno”
L’Italia è uno dei Paesi più colpiti, con sanità e manifattura tra i settori maggiormente esposti. L’IA gioca un doppio ruolo, come strumento di attacco e difesa, ma la vera rivoluzione arriverà con il quantum computing: “Tra dieci anni si potranno decifrare dati rubati oggi, ma ancora protetti dagli algoritmi”. Gli esperti: “Prepararsi ora”
Il settore dei data server supererà i 200 mld di valore entro il 2030, creando 150mila posti di lavoro. E a beneficiare indirettamente di questo exploit non è solo il comparto tech, ma un complesso mosaico di realtà che operano in diversi ambiti: dai sistemi di raffreddamento al cablaggio, fino alla produzione di rack, gli armadi che ospitano i server
Emmanuel Becker, Ceo di Mediterra Datacenter ed ex presidente dell'Italian Datacenter Association: “Spesso i data center consumano meno di quanto dichiarato all’inizio”. La concentrazione in Lombardia? “Bisogna creare strutture regionali, distribuite sul territorio nazionale”. E con costi dell’energia più bassi “potremmo diventare un digital hub continentale”
Il Paese vive un boom delle “fabbriche di dati”: 200 gli impianti attivi (un terzo a Milano) e oltre 340 le richieste autorizzative pervenute a Terna nel ‘25 per allacciare nuove infrastrutture. Ma per dare pieno sviluppo a una filiera che potrebbe valere fino all’8% del Pil nel 2030 serve sciogliere i nodi del fabbisogno energetico e del riordino normativo
Il business dei data center dedicati al Gpu computing per l’addestramento dei modelli cresce esponenzialmente in tutto il mondo, mentre nel nostro Paese resta limitato. In Europa la domanda di servizi è trainata dal settore farmaceutico e dalla drug discovery. Baldassarra, Ceo di Seeweb: “Atteggiamento attendista. Il nostro mercato inerziale rispetto all’innovazione”
La sponsorizzazione degli sciatori serve a valorizzare il marchio, alimentare lo spirito di emulazione negli atleti alla ricerca di materiali simili e ottenere feedback con cui sviluppare innovazioni di prodotto. Zanatta (Tecnica): “Abbiamo una rete di osservatori dislocati lungo tutto l’arco alpino. La personalizzazione è fondamentale”. Dal Fabbro (Rossignol Lange): “Le aziende forniscono l’attrezzatura tecnica e l’assistenza sulle piste. Sulla scelta del testimonial incide anche la presenza dell’atleta sui social”
Le imprese di campioni come Pogacar non hanno solo echi mediatici: tra i produttori di bici, Colnago ha triplicato i ricavi con lo sloveno; Wilier ha sfruttato il record di vittorie al Tour di Cavendish per crescere all’estero, mentre Bianchi e Campagnolo rilanciano marchio e strategie con la presenza nel circuito mondiale. Il legame diretto tra campioni e brand sostiene un comparto sempre più internazionale
Ferrari e Lamborghini rinviano i modelli elettrici, Maserati in crisi, Aston Martin e McLaren ci punteranno dal 2030; solo Porsche e Rolls-Royce corrono avanti. Il panorama delle auto di lusso si scontra con una domanda ancora molto debole e con la necessità di coniugare maggiormente la tecnologia elettrica con le performance. E nel breve periodo prevale l’ibrido
Nel 2024 il mercato globale del software legato all’automotive ha superato i 18 mld di dollari e crescerà del 10,9% annuo fino al 2034. La componente digitale può valere oltre un terzo del prezzo di un’auto. Ma con il boom dei marchi cinesi aumentano i timori su privacy, sorveglianza e sicurezza nazionale
Silvio Fabrello, titolare della vicentina Esse Ti Elettronica, ha scelto pannelli tedeschi e in parte italiani per i suoi stabilimenti, preferendo una filiera certificata e tracciata alla convenienza dei prodotti cinesi. Fondamentale, racconta, è stato affidarsi a una ditta competente e non improvvisata. “Ho voluto sapere cosa stavo comprando e la qualità degli impianti ha ripagato la scelta”
Il record di produzione elettrica generata dall'energia solare a giugno ’25 e l'esempio virtuoso dei parchi solari non frenano la crisi del fotovoltaico. A pesare in Europa è il calo degli investimenti (-13%) e delle nuove installazioni, precipitate al 5% nel '24 dopo il boom del +53% del '23. Nonostante i forti investimenti Ue con programmi specifici per l'energia solare, l'obiettivo di installare 700 GW entro il 2030 appare ancora lontano
Francia e Spagna danno l’esempio: dopo l'alluvione di Valencia risarcimenti in pochi giorni per famiglie e imprese grazie a un sistema di polizze obbligatorie. In Italia e Grecia, invece, l'alta esposizione ai disastri naturali corrisponde a una scarsa diffusione delle polizze (5%). I nuovi obblighi italiani basteranno a invertire il trend sulla cultura del rischio?
Il sindaco di Valdagno, colpito da un’ondata di maltempo lo scorso 17 aprile, e presidente dell’omonima azienda di interior design si schiera a favore delle polizze catastrofali soprattutto per tutelarsi dai danni gravi che mettono a rischio la sopravvivenza dell’azienda. E invoca l’accompagnamento dello Stato e la vigilanza delle authority per evitare speculazioni. Resta il nodo sui Comuni: “Non possono assicurarsi: ad oggi la nostra copertura sono i ristori pubblici, ma i tempi sono lunghi”
Nonostante l’uscita dal nucleare, la filiera italiana è rimasta competitiva grazie a ricerca, diversificazione e innovazione. Ma senza strategia e investimenti nella formazione, rischia di perdere competenze e ridursi a ruoli marginali, compromettendo la capacità di trasformare la tecnologia in sviluppo industriale autonomo
Un report appena pubblicato sul sito di Bankitatalia ne dipinge un quadro in bianco e nero che esalta il contributo alla decarbonizzazione. Il nucleare presenta costi di esercizio e di gestione contenuti, ma alti costi fissi per la costruzione degli impianti e un basso impatto sui prezzi del mercato elettrico (con possibili benefici solo per i grandi player industriali). E farà aumentare l’import di uranio da Paesi a rischio come la Russia
Tra ‘18 e ‘23 la moda italiana ha visto 315 operazioni di M&A (per 44 mld), di cui il 55% concentrato sull’internalizzazione della filiera. Nel ‘24 - complice la crisi del settore - i deal sono calati del 21,7%. Ma l’interesse di fondi e grandi gruppi non si è esaurito: è solo diventato più selettivo. In attesa della ripresa del settore, si concentrano su aziende solide e si preparano a ulteriori integrazioni verticali delle eccellenze del made in Italy
I riflettori sono puntati sui creativi, ma la moda sta man mano cambiando anche i ceo. Eclatante la scelta di Kering caduta su Luca De Meo, ex Renault. Ferragamo e Prada salutano i rispettivi manager, Chanel e Audemars Piguet puntano su ex Unilever e Procter & Gamble. Nel ‘24, l’85% dei nuovi Ceo globali non proveniva dal fashion, a testimonianza di una strategia che punta su outsider esperti in gestione di filiere complesse e ambiziosi piani di rilancio
Il capoluogo lombardo, con i 9 mln di arrivi nel 2024, si è trasformato in una vera destinazione turistica. Una crescita, sottolinea il sociologo Luca Garavaglia, "spontanea e non pianificata da politiche pubbliche”, spinta dal traino degli eventi e dall’attrattività verso il turismo internazionale. “Milano può gestire numeri più elevati a patto che li ridistribuisca nelle altre aree della città”. E servono “politiche di accessibilità abitativa a chi lavora nei settori a bassa specializzazione, come il turismo"
Nella Riviera dell’estate infinita si lavora il doppio di quanto si firma. Lo raccontano stagionali, ristoratori e pure i sindacati. Il 79% dei lavoratori fa più ore del previsto, il 41% non è pagato per gli straordinari. Nel 61% dei casi si ricorre al “fuori busta”, spesso sotto i 5 euro netti l’ora. “Accetti tutto, perché è l’unico modo per guadagnare qualcosa”, ci dicono dal territorio Nel ‘23, solo 9 i controlli in regione dell’ispettorato
L’Italia delle aree interne, ricca di cultura e natura, ma segnata da fenomeni d’isolamento e spopolamento (-5% di abitanti negli ultimi 10 anni), ora cerca di rigenerarsi anche attraverso il turismo. Ma non basta attirare flussi: serve qualità, visione di lungo periodo e attenzione alle comunità residenti. Il rischio, altrimenti, è quello di snaturarsi e disperdere risorse
Davanti alle incertezze, le Pmi italiane rispondono puntando su visione, dinamicità e risorse umane. E così, nel confronto fra le eccellenze, la complessità diventa opportunità, tra diversificazione, managerializzazione e centralità del cliente. E il piano industriale torna a essere una bussola concreta
Come selezionare un manager sulla base degli obiettivi? Quanto conta che sia allineato alla cultura aziendale? E che tipo di stile deve privilegiare? Ad Altavilla una sezione tematica ha indagato questi temi. Le risposte nelle esperienze delle Champions: “Un imprenditore senza manager è solo e non può crescere”, ha spiegato Cimolai. E Novello: “I due ruoli sono sinergici: ma è un’armonia che va anche pianificata”
Gli scali di taglia media sono sempre più attrattivi e nel ’24 hanno visto crescere il traffico oltre i livelli del ‘19. Spicca il caso di Trieste, che registra passeggeri in aumento del 41% e lancia cinque nuove destinazioni. Lavori in corso a Pisa e Genova. Situazione delicata per gli aeroporti “minori” dell’Emilia-Romagna: Forlì e Parma sono a rischio default, Rimini paga il crollo dei collegamenti con Russia e Ucraina ma mantiene una solidità patrimoniale e finanziaria che mostra margini di crescita
I primi quattro mesi dell’anno confermano il trend positivo registrato nel 2024 per il settore italiano. I grandi hub (Fiumicino, Malpensa) guidano il trend, ma gli scali minori faticano a sopravvivere senza sostegno pubblico. Saturazione delle infrastrutture, burocrazia e scarsità di personale ostacolano la crescita, mentre il modello low cost aumenta il traffico ma riduce la redditività
Dalle promesse di rivoluzionare la mobilità di Milano-Cortina 2026 alla dura realtà: il settore della mobilità aerea avanzata in Italia, come in Europa e negli Usa, è in fase di stallo. Ad oggi, infatti, nessuna delle aziende del settore ha raggiunto l’omologazione completa al volo con i passeggeri. Congelati gli investimenti italiani: degli 1,8 mld previsti da Enac solo una minima parte è stata spesa, mentre i 110 mln del Pnrr restano largamente inutilizzati. Primi test solo per i voli cargo
I produttori di energia elettrica sotto pressione da Confindustria e dal governo, che minaccia un’indagine su possibili speculazioni sui prezzi dell’energia. La loro redditività in parte deriva dal fatto che la produzione di rinnovabili viene pagata come fosse gas. Ma anche dall'idroelettrico e dagli investimenti sulle reti
Tra costi energetici elevati e la fine dei sussidi emergenziali, molti energivori italiani puntano sull’autoconsumo per restare competitivi. Ma la burocrazia blocca investimenti e innovazione. Per Mauro Fara, ad di Italia Alimentari, servirebbe “una semplificazione, piuttosto che più sostegni”. L'azienda ha installato sistemi di cogenerazione e trigenerazione in tutti gli stabilimenti, puntando anche sul fotovoltaico
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