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Ferrari descrive il backstage dell’editoria italiana. “Un memoriale cinico di uno dei più influenti addetti ai lavori”

Gian Arturo Ferrari ha lavorato a Boringhieri, Rizzoli e soprattutto in Mondadori. Una lunghissima esperienza e una conoscenza integrale della fabbrica dei libri tradotta in “Storia confidenziale dell'editoria italiana”, edita da Marsilio, un racconto dell’editoria del Bel Paese, a partire dal Novecento fino ai primi anni del Terzo millennio. Ma anche un personalissimo ricordo, cinico e spietato, con l’idea di definire la comunità di chi lavora nel settore: “Il legame sotterraneo che unisce gli editoriali si fonda su un riconoscimento tra pari, di chi si è ribellato al destino che li avrebbe voluti in qualche remota scuola a insegnare lettere e di essersi invece tuffati nel calderone dove ribolle la cultura nel suo farsi”