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In evidenza

Ipocrisie italiane. La politica ferma gli ingressi, Confindustria costretta a importare immigrati

Moda, dopo i grandi marchi anche le filiere entrano nell’orbita dei big del lusso

Il rebus 2023. Dopo il boom, la crescita rallenta (ma si resta sopra i livelli 2019)

Economia

Superbonus, Riva (Confartigianato Lecco): “Lo stop è una mazzata per piccole imprese e famiglie”

La copertina

  • Discoteche italiane più che dimezzate in 15 anni. Ma la provincia continua a ballare

    di Nicolò Guelfi
    Sono oltre 2100 le attività che hanno chiuso dal 2010, tra costi di mantenimento sempre più alti, il calo demografico dei giovani italiani e una pressione fiscale altissima. Ma le difficoltà non sono solo economiche: a cambiare è stato innanzitutto il modo in cui si socializza (e si ascolta la musica). Resistono, tuttavia, le realtà provinciali: «Costi più contenuti»
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Le voci del settore

    Gli imprenditori: «Noi come i cinema. Il pubblico cambia e la concorrenza digitale pesa»

    di N.G.
    Se tante discoteche chiudono i battenti, ci sono anche quelle che resistono. E cercano modi per reinventarsi, nonostante le difficoltà. Coragli (Tenax): “Il segreto è diversificare: noi abbiamo iniziato portando le sfilate in discoteca”. Ma i costi non sono indifferenti. Muscinelli: “Negli anni ‘80 rifiutai Ray Charles perché costava troppo. E oggi un trapper qualunque chiede 30mila euro per una serata”
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Approfondimenti

    Botteghi: «Non basta più mettere dischi. Oggi un deejay deve avere altre competenze»

    di N.G.
    Dal 1999 Matteo Botteghi fa ballare i club italiani: nel suo curriculum tre remix per Jovanotti e un quarto in arrivo. Ma con la crisi del settore, anche il mestiere del disc jockey è cambiato: «Oggi devi essere speaker, producer, vocalist, influencer. E ormai si suona quasi solo nel weekend»
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    Rudeejay: «Spesso siamo dopolavoristi. E vediamo che lo smartphone ha vinto sulla pista»

    di N.G.
    In 20 anni di carriera, il dj bolognese ha calcato i palchi dei più importanti festival internazionali, come Nameless e Tomorrowland. Sulla crisi del settore è netto: «I ragazzi vengono a vedere gli artisti, ma finita l’esibizione se ne vanno, non rimangono a ballare. E la trap ha vinto sulla dance»
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La recensione dell'Indice dei Libri del mese

    Ombre nucleari sull’ottantesimo

    di Nicola Labanca
    Nella recensione dell’Indice che pubblichiamo questa settimana, il focus è su Richard Overy e Pioggia di distruzione. All’ottantesimo della fine della guerra, un saggio che lega Tōkyō e Hiroshima alla guerra aerea, ridimensiona il mito della bomba “decisiva” e interroga il presente nucleare
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Cultura in breve

  • 13 Ottobre 2025

    «Capitale e lavoro», Milan e Vesentini raccontano la via italiana alla partecipazione

  • 13 Ottobre 2025

    Al Vigneto i monti bergamaschi lasciano spazio al mare di Sicilia

  • 10 Ottobre 2025

    Sabato su Cult, le nuove frontiere dell’editoria scolastica. Ma attenzione al calo demografico

  • 10 Ottobre 2025

    Pordenonelegge chiude con 160mila presenze in linea col ‘24

  • 10 Ottobre 2025

    Tentazioni, il filo rosso che unisce Nord e Sud

  • 9 Ottobre 2025

    Larice, ristorante agricolo nel cuore delle montagne bergamasche

Milano e Lombardia a Tavola

Il Ristorante

Osteria del Treno

Il Prodotto

Caviale

Il Vino

Vigna Fracia Valtellina Superiore Valgella 2019 Docg

Pizzeria

La Piedigrotta

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I focus di Cult

Discoteche italiane più che dimezzate in 15 anni. Ma la provincia continua a ballare

di Nicolò Guelfi
Sono oltre 2100 le attività che hanno chiuso dal 2010, tra costi di mantenimento sempre più alti, il calo demografico dei giovani italiani e una pressione fiscale altissima. Ma le difficoltà non sono solo economiche: a cambiare è stato innanzitutto il modo in cui si socializza (e si ascolta la musica). Resistono, tuttavia, le realtà provinciali: «Costi più contenuti»
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Videogiochi, Italia affollata di startup. Ma per sopravvivere serve una struttura industriale

di Camilla Consonni & Nicolò Guelfi
Nel ‘24 la filiera videoludica italiana vale 2,4 miliardi, con 200 aziende (+25% in un solo anno) e l'80% dei professionisti sotto i 36 anni. Tecnologia e Ia abbassano le barriere all’ingresso, ma rischiano di creare un ecosistema affollato e titoli di minore qualità. Per crescere e diventare veramente competitivi, servono «una struttura aziendale solida» (Mazzaglia) e «continuità negli investimenti» (Guerzoni)
Approfondimenti

Guerzoni (Atopos): «La nuova frontiera del marketing? Le aziende sbarcano su Roblox e Fortnite»

Approfondimenti

Lucca Comics & Games. «Oggi uno stand su 5 è dedicato ai videogiochi»

Approfondimenti

E l’università di Ancona forma professionisti che vanno oltre l’intrattenimento

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Il mercato del vintage vale 27 mld. E (ri)genera settori dati per spacciati

di Nicolò Guelfi
Il second hand non è “solo” una moda passeggera: è un’economia in espansione da 27 mld l’anno solo in Italia. E crescerà tra il 20 e il 30% annuo a livello globale. Così moda, vinili, fotografia analogica si trasformano in asset culturali ed economici, spinti soprattutto dai giovani. Perché "millennial e Gen Z sono più attenti alla circolarità e nei pezzi del passato trovano tranquillità e conforto"
Approfondimenti

Il vinile torna, ma costa di più. “È scomparsa la filiera”

Approfondimenti

Perché in Italia il second-hand è arrivato dopo? “Classismo e ignoranza”

Approfondimenti

Vintage e usato non sono sinonimi. “Un capo ‘d’annata’ deve essere di qualità”

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Il balletto verso una riforma. Il Mic ipotizza una compagnia privata d’èlite

di Nicolò Guelfi
Secondo una bozza trapelata a luglio il Ministero punterebbe a finanziare per tre anni una compagnia nazionale privata e itinerante invece di rafforzare i pochi corpi di ballo stabili rimasti nelle Fondazioni lirico-sinfoniche. Pensata per ridurre la precarietà, secondo alcuni rischia invece peggiorarla
Approfondimenti

Morelli (Danza Error System): “Così si smantella un sistema rodato senza nuove garanzie”

Approfondimenti

In Italia la danza resta sullo sfondo. Ma dai ballerini finora nessuna protesta

Approfondimenti

Minacori: “All’estero danza più valorizzata. Anche la contemporanea”

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