Nel tempo in cui norme, tecnologia e sostenibilità si intrecciano, il rischio non è più il fantasma che paralizza le imprese, ma la leva che le rende più affidabili e competitive. È l’asse portante di Impresa consapevole. Dieci rischi tra sanzioni e opportunità (Post Editori), il nuovo saggio di Riccardo Borsari, avvocato cassazionista e professore di diritto penale all’Università di Padova. Il volume propone un cambio di sguardo: portare il rischio in cabina di regia, trasformandolo da costo percepito a investimento che genera valore e responsabilità.
La struttura è dichiaratamente pratica: dieci capitoli che attraversano i nodi vivi della gestione del rischio d’impresa, dalle sanzioni amministrative e penali alle responsabilità organizzative; dal principio del ne bis in idem alle condotte riparatorie; dal modello 231 alla business judgment rule e ai doveri degli amministratori su assetti adeguati. L’autore sposta poi l’attenzione sui rischi “nuovi”: digitalizzazione e intelligenza artificiale, protezione dei dati, tracciabilità, responsabilità nell’uso degli strumenti tecnologici. Altrettanto centrale è la transizione sostenibile, letta alla luce della Corporate Sustainability Reporting Directive e dell’Agenda 2030: la sostenibilità non come etichetta, ma come architettura di governance che impatta processi, controllo interno e rendicontazione.
Borsari scrive da pratico del diritto d’impresa: presiede Organismi di Vigilanza, siede in consigli di amministrazione, collabora con Il Sole 24 Ore e riviste di settore. Il libro parla così a giuristi e manager, a chi opera nelle funzioni legali e a chi guida operations e IT: una cassetta degli attrezzi per leggere i rischi prima che diventino crisi, per costruire una cultura interna che inviti a segnalare i problemi senza paura e a rimediare con tempestività. Il messaggio è nitido: le aziende che mettono il rischio “a monte” — nella strategia, nell’organizzazione, nei processi — innovano meglio perché decidono meglio, con regole chiare, responsabilità esplicite e dati affidabili.
Impresa consapevole non scambia il governo dei rischi per burocrazia. Lo interpreta come investimento: in fiducia di clienti e stakeholder, in reputazione, in continuità operativa. È una guida per tempi instabili che invita a evitare soluzioni puntuali figlie del “percepito” e a riportare le decisioni ai fatti, alle norme e agli esiti attesi. Una lettura utile a chi vuole allineare diritto e impresa senza perdere velocità: meno formalismi, più metodo; meno timori, più consapevolezza.

