A un anno dal titolo, nel 2024 per i laureati di secondo livello crescono tasso di occupazione (+2,9%), tempo indeterminato (+3,3% ) e stipendio (+3,1%) rispetto al 2023. A incidere sull’occupabilità il percorso di studi, il gender, la ripartizione geografica e il contesto familiare. Resta il mismatch: il 39,2% dei laureati non ritiene ci sia coerenza tra le competenze maturate e l’attività svolta. E il 4,1% degli occupati laureati lavora all’estero
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