Giorgio Armani e G.A. Operations dovranno corrispondere 3,5 mln per pratica commerciale ingannevole. Secondo l’Antitrust, avrebbero promosso - come leva di marketing - una sostenibilità della filiera “non veritiera”, mentre la produzione si svolgeva in subappalto, tra nero e condizioni insalubri. Armani: “Amarezza e stupore, ricorreremo al Tar”
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