Pensare a una fabbrica in cui ogni singola attività (da quella più strategica e decisionale a quella più pratica e operativa) ha un impatto sulla produttività complessiva può sembrare un’utopia. Eppure, un elemento per avvicinare questa utopia alla realtà c’è e risiede nella chiarezza dell’obiettivo: tutto il corpo aziendale deve avere una direzione, sentirsi coinvolto nella sua realizzazione e, soprattutto, deve sapere quali step sono necessari per avvicinare il traguardo finale (che, auspicabilmente, diventerà un nuovo punto di partenza).
La domanda per chi si occupa di operations è allora una: come fare a garantire che tutte le parti dell’organizzazione siano allineate, che ognuno abbia ben chiaro gli obiettivi da raggiungere e che le risorse siano ottimizzate? Una delle risposte sta nell’adozione degli Okr (Objectives and Key Results, ‘obiettivi e risultati chiave’, ndr.), un framework che punta ad aumentare l’efficienza e a migliorare la performance delle aziende.
Sarà proprio questo il tema del nuovo numero del settimanale OperationsManager, che sarà disponibile sul sito operationsmanager.it a partire dal primo pomeriggio di domani, venerdì 10 ottobre. L’inserto dedicato al mondo dei processi e dei loro architetti nelle fabbriche, edito da ItalyPost in collaborazione con auxiell e AzzurroDigitale, vedrà intervistate tre realtà (e tre dei loro protagonisti): Aton, Silgan Dispensing Systems e Tramec.
Il contesto operativo odierno è – lo si dice spesso – sempre più complesso. Le operations devono affrontare sfide di grande portata a cui devono reagire con rapidità ed efficienza. In questo senso gli Okr si propongono anzitutto come uno strumento di monitoraggio, ma soprattutto come una risposta concreta a queste necessità: diventano cioè un vero e proprio motore di innovazione e cambiamento, perché si basano su un principio tanto semplice quanto potente.
Quale? Quello di allineare gli sforzi di tutti i membri dell’organizzazione verso obiettivi chiari e misurabili. Gli ‘Obiettivi’ sono le finalità che si vogliono raggiungere, mentre i ‘Key Results’ sono i risultati misurabili che permettono di verificare il grado di successo nell’ottenimento di quegli obiettivi. Nel concreto questo significa che ogni reparto aziendale e ogni team al suo interno deve avere una visione chiara di ciò che si vuole ottenere e delle metriche precise per misurare i propri progressi.
Ma perché gli Okr sono così efficaci in contesti complessi come quelli operativi e produttivi? La risposta sta nel fatto che gli Okr non sono solo un modo per fissare obiettivi, ma un meccanismo che promuove la trasparenza, la comunicazione e – lo si accennava – il monitoraggio continuo. In un reparto produttivo sapere esattamente cosa si vuole ottenere e come misurarlo è essenziale: in questo modo, l’obiettivo non resta un concetto astratto: diventa un elemento concreto che guida l’intero processo produttivo.
Ciò ha anche un’altra implicazione: adottare gli Okr (ovviamente in modo corretto e diffuso) favorisce l’allineamento tra diverse funzioni aziendali. Come è noto, infatti, lavorare ‘a silos’ può portare alla mancanza di coesione nelle decisioni strategiche, che a sua volta rischia di tradursi in inefficienze di processo. Gli Okr offrono invece una visione comune che aiuta a superare queste barriere, favorendo una collaborazione più stretta tra i diversi dipartimenti.
Ciò detto, l’introduzione degli Okr in un’azienda non è un processo che avviene da un giorno all’altro. È necessario un impegno continuo, sia nella definizione degli obiettivi che nel monitoraggio costante dei risultati e questo, tra le altre cose, richiede una solida disciplina e soprattutto una cultura aziendale orientata al miglioramento continuo. Miglioramento che si rende tangibile nella correzione tempestiva di eventuali deviazioni e nell’ottimizzazione progressiva dei processi operativi.
E così, consentendo di connettere senza soluzione di continuità l’attenzione verso i compiti quotidiani e la visione strategica di lungo periodo, reparti e team possono concentrarsi su risultati concreti che vanno oltre il semplice adempimento delle attività giornaliere. Questo tipo di approccio motiva i dipendenti, che hanno un riscontro tangibile di come il loro lavoro quotidiano contribuisca al raggiungimento di obiettivi aziendali più ampi.
Il concetto di Okr è quindi qualcosa che va ben oltre un semplice sistema di monitoraggio delle performance. Si tratta di un cambio di paradigma che spinge le aziende a diventare più agili, più allineate e, soprattutto, più focalizzate sugli obiettivi concreti. Le aziende che riescono a integrare questo sistema nella loro cultura (operativa e non solo) non solo vedono un miglioramento nella produttività, ma diventano anche più resilienti, pronte ad affrontare le sfide che il mercato oggi impone.

