Ogni estate, nel pieno dei mesi caldi, le aziende italiane si trovano a gestire una pausa produttiva che non è mai davvero tale. In un periodo segnato da capannoni (quasi) silenziosi e uffici semivuoti, organizzare le chiusure aziendali richiede una regia complessa che coinvolge molto più della sola gestione delle ferie: è una sfida operativa e logistica che tocca la programmazione produttiva, l’approvvigionamento, la gestione del magazzino e la sincronizzazione dell’intera supply chain. Non si tratta di decidere se fermarsi, ma di come e quando iniziare a prepararsi.
Sarà proprio questo il tema del nuovo numero del settimanale OperationsManager, che sarà disponibile sul sito operationsmanager.it a partire dal primo pomeriggio di domani, venerdì 1° agosto. L’inserto dedicato al mondo dei processi e dei loro architetti nelle fabbriche, edito da ItalyPost in collaborazione con auxiell e AzzurroDigitale, vedrà intervistate tre realtà (e tre dei loro protagonisti): Cimolai Technology, De Angeli Prodotti e Morocolor.
Nelle imprese più strutturate, la pianificazione in vista dell’estate inizia già nei mesi invernali. L’obiettivo è duplice: evadere tutti gli ordini prima della chiusura e, allo stesso tempo, evitare congestioni nei magazzini e nei flussi logistici. Il direttore delle operations è quindi chiamato a orchestrare con largo anticipo un crescendo produttivo sostenibile, allineato al calendario industriale.
Il nodo è la pianificazione della capacità produttiva. Anticipare i volumi significa aumentare i carichi prima del fermo, con il rischio di sovraccaricare impianti e personale (e magari compromettere) qualità e puntualità. Serve quindi un equilibrio accurato tra capacità, tempi interni e scadenze. Le aziende più preparate fanno leva su una cultura consolidata di S&OP, con cicli di revisione mensile e strumenti avanzati di previsione della domanda in grado di intercettare anche le più lievi variazioni.
La gestione del magazzino è un altro aspetto centrale. Se la produzione aumenta a luglio per compensare il fermo di agosto, i volumi stoccati inevitabilmente crescono. Ma il magazzino ha vincoli fisici, costi e una logistica interna da garantire. Per questo è importante ottimizzare layout, picking e sistemi Wms, oltre a introdurre automatismi capaci di funzionare anche con organici ridotti. I momenti di minore attività possono essere sfruttati per manutenzioni e controlli degli stock obsoleti.
Anche l’approvvigionamento richiede un’attenzione specifica. La disponibilità dei materiali va garantita con largo anticipo, tenendo conto di una supply chain che potrebbe muoversi in modo disomogeneo. In questi casi diventano fondamentali buffer stock precisi e contratti quadro flessibili. La logistica esterna non è meno rilevante: per consegnare ai clienti nei tempi stabiliti ci si affida a prenotazioni anticipate, a un coordinamento puntuale delle finestre di carico e scarico e al supporto delli sistemi tecnologici come i Tms che, integrati con Erp e Wms, permettono una visibilità completa della supply chain.
La chiusura estiva va però vista anche sotto un’altra luce. È infatti anche un’opportunità per le imprese e i loro direttori operations: come ben sanno questi ultimi, il fermo produttivo offre il momento ideale per interventi strutturali che sarebbero complessi durante la normale operatività. Alcune aziende approfittano delle chiusure programmate per eseguire manutenzioni straordinarie, aggiornare software o ridefinire i layout produttivi. In alcuni casi anzi è proprio in questo periodo che si avvia il roll-out di nuove tecnologie.
Gestire le operations in vista della chiusura estiva potrebbe essere visto come un esercizio di maturità organizzativa. Non basta coordinare ferie e turni: occorre orchestrare in modo integrato produzione, approvvigionamento, logistica e manutenzione, seguendo una timeline precisa. Il tempo è la variabile chiave: anticipare le attività critiche, pianificare capacità e forniture, costruire buffer selettivi e sfruttare il fermo per interventi strategici permette di minimizzare l’impatto della pausa e prevenire criticità al rientro. Le aziende che trattano la sospensione estiva come parte del ciclo operativo (e non come un’interferenza) possono ottenerne un vantaggio competitivo che dura ben oltre i mesi caldi.