Produzione a costi ridotti, regimi fiscali vantaggiosi, ampia disponibilità di materie prime e normative ambientali meno rigide: è questo il mix di fattori che, dalla fine del secolo scorso, ha spinto buona parte dell’industria chimica europea a spostare la propria produzione in Asia, in particolare in Cina. Oggi, però, quel processo di delocalizzazione presenta un conto salato a un continente che si ritrova più vulnerabile, con filiere svuotate di competenze strategiche e una crescente dipendenza da fornitori esterni.
“Ormai quasi tutto viene realizzato in Cina o in India: era inevitabile che una dipendenza di questo tipo finisse per penalizzarci”, osserva Silvano Corlazzoli, presidente di Grc Parfum Società Benefit. L’azienda di Settimo Milanese (MI), nata nel 1998 (anche se la sua storia può essere retrodatata fino al 1927), è specializzata nella creazione e nella produzione di fragranze e conosce bene le criticità che sta vivendo l’industria chimica italiana ed europea.
Secondo Corlazzoli, il 2025 si è aperto con una nuova impennata nei prezzi di alcune materie prime: “Un fenomeno che alimenta l’inflazione e rischia di erodere pesantemente i margini delle nostre imprese, senza che ci siano molte leve a disposizione per intervenire”. Cosa può fare allora un’azienda come Grc Parfum Sb? La risposta più semplice – scaricare i costi sui clienti – è stata scartata.
“Abbiamo circa 800 clienti, in larga parte italiani. Il nostro lavoro richiede tempo, ascolto e costruzione di rapporti duraturi: decidere quindi di non ribaltare i rincari sui clienti è un gesto di fiducia e collaborazione, una forma di partnership”. Rimanere immobili di fronte alle difficoltà, però, è fuori discussione: e infatti, nel pieno di questa congiuntura sfavorevole, Grc Parfum Sb ha scelto comunque di guardare avanti. Come?
Investendo in un nuovo stabilimento da 10 mila metri quadrati, altamente automatizzato ed entrato in funzione a marzo. L’obiettivo è ambizioso: raddoppiare la capacità produttiva giornaliera, portandola a 50-60 tonnellate. L’investimento è stato coperto integralmente con risorse interne. “Abbiamo scelto di non ricorrere ad aiuti finanziari esterni: una soddisfazione in più che testimonia la nostra solidità”, sottolinea Corlazzoli.
Ampliamento degli spazi produttivi significa anche aumento dell’organico. E infatti con l’avvio del nuovo impianto Grc Parfum ha assunto nuovo personale: “Oggi contiamo circa 80 addetti tra interni ed esterni e prevediamo ulteriori inserimenti nei prossimi mesi”. Non mancano però le difficoltà: “Trovare giovani operai specializzati o profumieri è sempre più complicato. Serve non solo competenza, ma anche affinità con il nostro approccio al mercato”.
Dietro gli investimenti dell’azienda milanese c’è una solidità finanziaria testimoniata dalle performance registrate nel corso degli anni. Infatti, se nel 2017 Grc Parfum registrava 24,1 milioni di ricavi, lo scorso anno questi ultimi hanno sfiorato i 52 milioni, battendo le previsioni di arrivare a 50 milioni. Anche redditività e utile netto sono in aumento, garantendo la possibilità di reinvestire in sviluppo, innovazione e servizi.
A fare la differenza è stata l’internazionalizzazione: una mossa quasi obbligata dal fatto che “il mercato interno non offre grandi prospettive di crescita. Per questo abbiamo intensificato la nostra presenza all’estero”. I dazi Usa (e la conseguente insicurezza economica) potrebbero allora rappresentare un problema? “Non direttamente – risponde Corlazzoli –, ma diversi nostri clienti esportano negli Stati Uniti, quindi gli effetti si rifletteranno comunque anche su di noi”.
Se lo scorso anno, per ammissione dello stesso presidente dell’azienda milanese, “è stato eccezionale”, quello in corso potrebbe essere meno brillante a causa delle tensioni geopolitiche e dell’andamento incerto delle materie prime. Nonostante ciò, l’obiettivo è chiaro: raggiungere i 60 milioni di fatturato, a fronte di una marginalità più contenuta. Per centrare il traguardo, l’azienda milanese punta a diversificare ulteriormente la propria presenza sui mercati internazionali, con un piano che si estende fino al 2026-2027.
E così, mentre in Europa la situazione rimane statica, Grc Parfum Sb guarda altrove: al Medio Oriente, che è anche “ponte per il Far East”, e al Nord Africa, “altro mercato sempre più strategico”. “Nel nostro continente i Paesi viaggiano su previsioni di crescita dello ‘zero virgola’ mentre altrove, nonostante le barriere commerciali, nazioni come la Cina continuano a puntare su tassi di sviluppo del 5% – conclude Corlazzoli –. Negli ultimi anni l’export ha rappresentato circa il 20-25% del nostro fatturato: quest’anno vogliamo arrivare al 35%”.
Grc Parfum rientra tra le 1.000 Imprese Champions selezionate dal Centro Studi ItalyPost e da L’Economia del Corriere della Sera, presentate all’evento dello scorso 10 marzo alla Borsa di Milano. Le imprese annoverate fra i ‘campioni’ di performance saranno protagoniste anche di un tour, durante l’anno, dove si incontreranno e confronteranno sulle strategie più efficaci per crescere.