“Scrivo per vedere un po’ come va a finire.” Con questa frase, Yasmina Reza, drammaturga e scrittrice francese tra le più tradotte al mondo, aprirà il Salone del Libro 2025. La sua lezione inaugurale, intitolata proprio Vediamo un po’, suona come una dichiarazione d’intenti per tutta la manifestazione, anche nelle sue diramazioni più laterali.
Perché il Salone Off, in scena dal 9 al 20 maggio e nato vent’anni fa quasi in sordina, è proprio questo, un modo per “vedere un po’”, per scoprire cosa succede se si sposta la letteratura dai padiglioni alla strada, dagli stand ai cortili, dai lanci editoriali alle chiacchiere di quartiere. Non più il fuorisalone di complemento, ma un festival urbano a sé, che colonizza spazi e ricorda, ogni tanto, che parlare di libri può servire anche a qualcosa che non sia semplicemente venderli.
In questa Torino che legge ovunque, dal 15 al 17 maggio sarà “L’Indice dei Libri del Mese” a segnare uno dei momenti più densi, scendendo – letteralmente – in piazza San Carlo. Ai Piani Culturali di Domori la rivista allestisce il “suo salotto” per una tre giorni di incontri, dialoghi e reading con più di quindici ospiti – tra scrittori, studiosi, editori e critici – organizzati attorno a quattro assi tematici: esordi letterari, poesia contemporanea, scrittura femminile e storia dell’editoria.
Il programma si apre giovedì 15 maggio con un omaggio a Marina Jarre, nel centenario della nascita. A ricordarla saranno Marta Barone e Davide Dalmas: una delle voci più originali della narrativa italiana del secondo Novecento, riscoperta negli ultimi anni grazie alle riedizioni curate per Bompiani. Nella stessa giornata, Gabriella Dal Lago, con Le più brave (Einaudi), intreccerà memorie personali, cultura pop e riflessioni femministe in dialogo con Virginia Giustetto e Beatrice Manetti, dimostrando che certe idee su cosa debbano essere le donne sono dure a morire.
Venerdì 16 maggio il Salotto si addentra, dopo l’assaggio del giorno precedente con l’omaggio a Jarre, nella storia dell’editoria novecentesca. Santina Mobiglia e Irene Piazzoni presenteranno il volume Le donne nell’editoria del Novecento (Ronzani), dedicato al lavoro – spesso invisibile – di traduttrici, redattrici, editrici e agenti che hanno attraversato il secolo senza quasi mai salire in copertina. Più tardi, in collegamento video, Edith Bruck parteciperà a un incontro con Meschini, Romani, de Seta e Valletti sul tema della testimonianza e dell’elaborazione letteraria della memoria, in occasione dell’uscita del volume Vivere la memoria (Peter Lang). A seguire, si parlerà poi di Lidia Poët, la prima avvocata d’Italia, protagonista del libro Lidia e le altre di Chiara Viale (Guerini Next), che dialogherà con Camilla Valletti e Cesarina Manassero. Una figura storica che diventa pretesto per riflettere sulle sfide dell’uguaglianza di genere, tra passato e presente.
Giovedì sera sarà anche il momento in cui il Salotto darà voce agli scrittori esordienti, grazie alla collaborazione con il Premio Italo Calvino. Simone Torino, vincitore della 37esima edizione, presenterà Macaco (Einaudi), un romanzo definito da Viola Ardone “una storia semplice che commuove e fa ridere, con parole affilate come colpi di zappa”.
Sabato 17 sarà la giornata più densa. Si aprirà con un tuffo negli anni Settanta per raccontare l’esperienza della Cooperativa Scrittori, fondata da Malerba, Pagliarani, Balestrini e altri come alternativa alla grande editoria. Ne parleranno Maria Teresa Carbone, Andrea Cortellessa e Bruno Gambarotta, accompagnati dalle letture di Mariella Fabbris.
Nel corso del pomeriggio si alterneranno altri autori legati al Calvino. Enrico Fink presenterà Patrilineare (Lindau), una storia familiare legata alla riscoperta dell’identità ebraica. Alessio Caliandro proporrà Gli incarnati (Rubbettino), mentre Antonio Galetta, con Pietà (Einaudi), racconterà il microcosmo politico di un piccolo centro del Sud Italia alla vigilia delle elezioni. A chiudere, Licia Martella, che darà voce al suo Giallo buio in forma di reading musicale interpretato da Eleni Molos. Completano il programma due appuntamenti dedicati alla poesia, curati da Zeitnot: incontri contemporanei: Isacco Boldini con Because it’s there (PeQuod), in dialogo con Francesco Perardi, e Sara Sermini ed Elena Gargaglia con La nuda (Nino Aragno), in dialogo con Jacopo Mecca.
Fuori dal Salotto, il Salone Off proseguirà il suo percorso nelle pieghe della città. Tra i progetti principali c’è sicuramente quello di Voltapagina, che da diciotto edizioni mette in dialogo autori e detenuti all’interno degli istituti penitenziari piemontesi. Non poteva poi mancare il Museo Egizio che, in occasione del suo bicentenario, riaprirà le sue sale agli incontri con gli autori. Torna anche Il Ballatoio, con sue “letture condominiali”. Gran finale, lunedì 19 maggio, con Francesco Piccolo al Teatro Colosseo per Il Gattopardo, monologo dedicato al capolavoro di Tomasi di Lampedusa e ai settant’anni di Feltrinelli.