Nel Parco della Valle del Lambro, in provicina di Monza e Brianza, a Veduggio, c’è un piccolo zafferaneto che racchiude un grande sogno nel cassetto, fatto di valori sociali e di una qualità che racconta il territorio. Nata pochi anni fa, nel 2014, Vallescuria pianta ogni anno oltre 20 mila bulbi di zafferano e si prefigge l’intento di accogliere all’interno dei propri campi i giovani disoccupati e le persone in difficoltà.
È quindi, proprio attraverso questa spezia, elegantemente custodita da un fiore di colore violetto e che richiama ad una forte tradizione territoriale, che parte questo progetto di agricoltura solidale e sostenibile.
Il raccolto inoltre avviene attraverso una filosofia di agricoltura biologica, per la quale non vengono utilizzati prodotti chimici, ma viene adottato un metodo di coltivazione particolarmente attento all’ambiente e a preservare la qualità della materia prima e la sua caratteristica del km 0. Dalla piantumazione alla l’essicazione, l’intera catena di produzione è stata studiata nel dettaglio in modo da garantire la conservazione di tutte le proprietà nutritive e organolettiche: la raccolta del fiore avviene in stimmi la mattina, prima che il fiore si schiuda e viene essiccato in giornata.
Ecco dunque pochi ma fondamentali elementi per la coltivazione dello zafferano, da sempre ritenuto la spezia del buonumore. E non a caso può infatti porsi da ponte a sostegno di una realtà della comunità in difficoltà