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15 giu 2025
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In evidenza

Ipocrisie italiane. La politica ferma gli ingressi, Confindustria costretta a importare immigrati

Moda, dopo i grandi marchi anche le filiere entrano nell’orbita dei big del lusso

Il rebus 2023. Dopo il boom, la crescita rallenta (ma si resta sopra i livelli 2019)

Economia

Superbonus, Riva (Confartigianato Lecco): “Lo stop è una mazzata per piccole imprese e famiglie”

La copertina

  • Gli esordi letterari? “Non più di 10 all’anno”. Il Premio Calvino fa luce sui successi di domani

    di Katia Favaretto
    Come riescono gli editori a individuare gli esordienti più promettenti? Bisogna avere "il coraggio di rischiare”, spiega De Cristofaro (Italo Svevo). "Cerco la scrittura che sorprende", dice Turi (TerraRossa). Ma dove trovarli? Riviste letterarie, certo, ma il Premio Calvino è “sicuramente il più capace di scovare i nuovi nomi che vale la pena leggere”, dice l’autore ed editor Vanni Santoni. “Noi editori leggiamo quasi tutti i finalisti”, sottolinea Dalia Oggero (Einaudi)”. Il vincitore di quest’anno verrà svelato il 5 giugno al Circolo dei lettori di Torino
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L'intervista

    Marchetti: “Un plus è che mandiamo un feedback a tutti gli autori. Così li facciamo crescere”

    di Alessandro Macciò
    Il presidente del Premio Calvino svela le principali tendenze emerse dalla 38esima edizione del concorso letterario: “Molte opere arrivano da cervelli in fuga impegnati in campo finanziario. Assistiamo a una scrittura del sé che esprime scontentezza, mentre i temi socio-politici sono poco presenti e il Covid è sparito. L’AI comincia a sollevare riflessioni sul ruolo dell’autore. Oltre al vincitore, cerchiamo di valorizzare i finalisti e gli scrittori segnalati”
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Approfondimenti

    Il Premio annuncia gli 11 finalisti. “Non abbiamo un nostro ‘tipo’. Premiamo la qualità”

    di Giulia Betti
    Undici finalisti, oltre novecento manoscritti letti da settanta persone, una giuria nuova ogni anno. “Il nostro metodo si fonda sul confronto e sulla pluralità di sguardi”, racconta Chiara D’Ippolito, lettrice e responsabile Ufficio stampa del Premio. “I testi candidati sono sempre più introspettivi, il romanzo politico è quasi scomparso”. In sala, intanto, major e indipendenti puntano gli stessi autori. Ma chi ha più mezzi non sempre ha la meglio: “Spesso l’esordiente sceglie chi può seguirlo più da vicino”
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    Galletta: “L’attesa per l’esordio in libreria mi ha fatto capire che volevo continuare a scrivere”

    di A. M.
    Il romanzo “Le Isole di Norman”, finalista del Premio Calvino 2015, ha dovuto attendere cinque anni prima di trovare un editore. Veronica Galletta, scrittrice livornese di origini siciliane con un passato da ingegnere, spiega che “le vie della pubblicazione sono lunghe e perigliose, bisogna avere pazienza. La letteratura è un mondo come gli altri, bisogna essere chiusi per pensare alle proprie opere ma anche aperti e curiosi verso gli incontri e i libri degli altri”
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La recensione dell'indice dei libri del mese

    Come umiliare l’umano narcisismo

    di Luca Munaron*
    La recensione di questa settimana, tratta dall’Indice dei libri del mese di maggio, si concentra su Vita, il saggio in cui il biologo Federico Cramer e il filosofo Claudio Villiot intrecciano le loro competenze per esplorare il fenomeno della vita da una doppia prospettiva, scientifica e filosofica. Attraverso sette capitoli tematici, gli autori propongono un dialogo – più parallelo che diretto – che affronta le grandi domande sull’origine, l’evoluzione e la complessità dei viventi, alternando riflessioni su miti, scoperte scientifiche e processi ecologici
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Cultura in breve

  • 13 Giugno 2025

    Il Tartufo, regno della cipolla d’oro e della trifola

  • book week
    13 Giugno 2025

    A Cornedo Vicentino torna la Book Week. Ospiti Cottarelli, Giordano e Faggin

  • 13 Giugno 2025

    Premio Cardano 2025: Premiato il direttore del Museo Egizio di Torino

  • 13 Giugno 2025

    Santini Cycling celebra 60 anni con un festival a Bergamo e una collezione esclusiva

  • 12 Giugno 2025

    Colabianchi svela la sua prima Fenice. Undici opere e il ritorno di Muti

  • 12 Giugno 2025

    Fondazione Piero Cattaneo inaugura l’ottava edizione di “Officina della Scultura” in Lombardia

  • 12 Giugno 2025

    Due nuove mostre per il Brescia Photo Festival 2025

  • 12 Giugno 2025

    Gran Caffè Liberty, pesce e jazz nella piazza di Asola (MN)

  • 11 Giugno 2025

    A Mantova il weekend del Seminario Estivo di Symbola

  • 11 Giugno 2025

    Il Sole di Maleo, la lezione gastronomica che resiste al tempo

Milano e Lombardia a Tavola

Il Ristorante

Incontro

Il Vino

Franciacorta Brut Rosé Docg

Il Prodotto

Stracchino all’antica delle Valli Orobiche

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I focus di Cult

Campiello e Strega fanno discutere. “Premiati degli invisibili”, “Scelti libri prevedibili”

di Giulia Betti
Saviano, Terranova e Ciabatti fuori dalla cinquina, uno scandalo secondo Dagospia. Ma il premio nordestino rivendica la sua vocazione: “Non siamo nati per confermare, ma per scoprire”, ricorda Gribaudi, presidente del comitato di gestione. Intanto anche lo Strega finisce nel mirino. Al premio veneto si rimproverano finalisti “invisibili”, a quello romano scelte troppo prevedibili. Il punto – suggerisce Sinibaldi, giornalista e critico letterario – è non irrigidirsi nei meccanismi, ma restare flessibili”
Analisi & Commenti

Le scelte impopolari ma coraggiose del Campiello

Approfondimenti

Una cinquina che combatte “il ricatto della leggibilità immediata”

Approfondimenti

Il critico Simonetti: “Il Premio Strega? Il più ambito, moltiplica per 5 volte il successo commerciale”

Leggi tutta l'edizione

Gli esordi letterari? “Non più di 10 all’anno”. Il Premio Calvino fa luce sui successi di domani

di Katia Favaretto
Come riescono gli editori a individuare gli esordienti più promettenti? Bisogna avere "il coraggio di rischiare”, spiega De Cristofaro (Italo Svevo). "Cerco la scrittura che sorprende", dice Turi (TerraRossa). Ma dove trovarli? Riviste letterarie, certo, ma il Premio Calvino è “sicuramente il più capace di scovare i nuovi nomi che vale la pena leggere”, dice l’autore ed editor Vanni Santoni. “Noi editori leggiamo quasi tutti i finalisti”, sottolinea Dalia Oggero (Einaudi)”. Il vincitore di quest’anno verrà svelato il 5 giugno al Circolo dei lettori di Torino
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Galletta: “L’attesa per l’esordio in libreria mi ha fatto capire che volevo continuare a scrivere”

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Scuola, fondi a pioggia e strumenti avanzati non bastano a renderla più tech

di Alberto Cantoni
Dietro l’ondata di entusiasmo post-pandemico e gli ingenti finanziamenti del Piano Scuola 4.0 per la digitalizzazione (2,1 mld) si cela una corsa all’acquisto, più che al cambiamento. Il giornalista Luca Tremolada: “Mentre noi europei restiamo bloccati nella discussione sulle regole e sui metodi, il resto del mondo va avanti. L’urgenza è quella di avere dal ministero delle linee guida su come introdurre l’IA in classe. Ma senza formazione dei docenti non si va da nessuna parte”
Approfondimenti

Fanizzi (Wacebo): “Nella scuola troppi acquisti senza progettualità. E la tecnologia non è ancora una priorità”

Approfondimenti

E la star del web manda in crisi i prof: “Gli studenti preferiscono i suoi video alle nostre lezioni”

Approfondimenti

La didattica resta indietro sulle competenze digitali? LucrezIA di Unipd vuole colmare il gap

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Attrattività dei territori, le imprese investono in cultura. Ma il rischio è il “territorialismo”

di Damiano Manfrin
Cresce il fenomeno degli imprenditori “mecenati” che scelgono di finanziare progetti culturali nelle città. Da ultimo, Enrico Carraro che trasforma l'ex cinema Altino di Padova in museo d'arte contemporanea. A Bologna l’industria dà forma a spazi come il MAST o l’Opificio Golinelli. Ma c’è anche chi, legato al proprio territorio, investe in provincia: un gesto di valore, che tuttavia rischia di restare troppo ancorato al locale, con impatto limitato sulla fruizione e sull’attrattività culturale complessiva
Approfondimenti

Nicolis: “Svantaggio essere in periferia? No, oggi il 70% del turismo incoming passa da qui”

Approfondimenti

Mast, la cultura del lavoro che a Bologna unisce periferia e impresa

Approfondimenti

Maria Luisa Cosso e il desiderio di restituzione. Così nasce la Fondazione nel Castello di Miradolo

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