Le nuove frontiere dello spazio, la robotica e l’industria 4.0, il cibo del futuro e le nanotecnologie, le energie alternative. Sembrano suggestioni su un futuro lontano, ma in realtà sono settori nei quali le nostre imprese si muovono già. Eppure si potrebbe crescere di più se si cancellasse la distanza col mondo della ricerca. La ritrosia in Italia è anche culturale. Al Galileo l’incontro fra l’accademia e l’impresa avverrà a partire dall’evento di inizio, venerdì alle 11
Possiamo immaginare un capitalismo in cui processi produttivi e consumi siano ripensati in chiave sostenibile? Questo il tema dell’appuntamento “Capitalismo verde alla prova della nuova rivoluzione industriale”, affrontato nel corso della seconda giornata della kermesse. Terzi (Commissione Europea): “Con un mix di incentivi il sistema produttivo investirà sulle tecnologie verdi”. Rafaiani (Strategic Partners): “La conversione ecologica deve essere percepita come socialmente desiderabile. Il driver è la qualità”. Piana (Crédit Agricole CIB Italia): “Le filiere sono strategiche. Gli incentivi devono fortificarle”
A ospitare la cerimonia di premiazione del Premio è stato Le Village di Credit Agricole, con gli interventi di Davide Bollati, presidente Davines Group, ed Ermete Realacci, presidente Fondazione Symbola e del Comitato scientifico del Festival. Ciconte trionfa grazie ai 54 voti ricevuti dalla giuria popolare. Seguono Grandi con 45 voti, Stampa, Calace e Ferro a quota 43, Grazioli con 33 e Molinari a 18
“Il porto di La Spezia è il primo vero porto dell’Emilia-Romagna, ma il traffico merci verso l’Interporto di Parma avviene ancora prevalentemente su gomma”. A dirlo sono i rispettivi presidenti Mario Sommariva e Gianpaolo Serpagli nel corso dell’evento “Intermodalità: la sfida green degli interporti”. A frenare la sinergia tra i due scali è la carente tratta ferroviaria. "Vogliamo far capire che investire nella Pontremolese serve a rendere più competitivo l’intero sistema Paese, non solo il trasporto delle merci”
E’ possibile consolidare e migliorare le competenze trasversali o soft skill attraverso la formazione aziendale? E’ da questa domanda di ricerca che è nato il mio progetto di tesi condotto attraverso un’analisi sperimentale svolto grazie alla collaborazione con Niuko Innovation & Knowledg...
Praticità e versatilità d’uso ne fanno una soluzione d’acquisto sempre più apprezzata dai consumatori. Dopo il boom registrato durante la pandemia, il preaffettato in vaschetta continua a imporsi e a interpretare i nuovi stili di consumo. Ma questo successo pone ora una nuova sfida: ridurre l’impatto ambientale del packaging. Dopo anni di ricerca, il Consorzio Prosciutto di Parma ha realizzato un’approfondita ricerca, per testare materiali alternativi e più sostenibili rispetto a quelli tradizionalmente impiegati
Nella cornice del Complesso della Pilotta l’ad di Mutti ha parlato di “Sostenibilità a tutto campo”. Spaziando dal ruolo del consumatore, alla filiera agroalimentare, fino all’acqua e all’inflazione. Per l’imprenditore “non si può pensare alla sostenibilità come legata a logiche volontaristiche, ma occorre ripensare il sistema economico”. E sulla tracciabilità dei prodotti: “Attenzione a non esagerare con la blockchain”
Per la docente del Gruppo di Elettrochimica del Politecnico di Torino, la competizione cinese sull’auto elettrica “sarà difficile da superare perché è partita per prima”. In Europa, per catturare un mercato da 250 mld l’anno, “lo sforzo è grandissimo per unire comunità scientifica ed industriale e investire in produzione, sviluppo e efficienza delle batterie”. Senza dimenticare che “andare verso l’elettrico significa anche ridurre i consumi e potenziare il riciclo dei materiali. Questo è il punto fondamentale del libro di Sanderson”
L’impatto dell’intelligenza artificiale, le competenze ed esigenze delle nuove generazioni, le prospettive di carriera che si allargano oltre i confini nazionali: temi all’ordine del giorno non solo per l’industria e il terziario. Anche il mondo delle professioni è investito da questi cambi...
Anche una transizione apparentemente ecologica come quella verso l’auto elettrica nasconde delle ombre. A fare luce è il giornalista, già corrispondente del Financial Times e di Bloomberg, Henry Sanderson, nel libro in uscita in italiano per Post Editori “Il prezzo della sostenibilità. Vincitori e vinti nella corsa globale all’auto elettrica”. Al centro l’impatto ambientale delle batterie, il monopolio della Cina sulle materie prime rare necessarie per produrle e il rischio di replicare gli errori fatti con le aziende petrolifere del XX secolo
È il viaggio che il giornalista ha fatto in prima persona per capire quali sono i costi di una transizione che non può essre perseguita in maniera ideologica. Non bisogna essergli ostili, certo, ma conoscerne le ombre aiuta a prevenire i possibili errori. Senza gli opportuni controlli, gli abusi verranno nascosti dietro il velo del greenwashing da parte delle aziende della stessa catena di approvvigionamento. Pubblichiamo l'introduzione del libro
L’attenzione mediatica si è spostata sugli eventi diffusi fra le strade di Milano e i suoi distretti. Sono ormai 1.000 “happening”, ma manca un filo conduttore ad unirli o una selezione qualitativa. Il vero rischio è che così si indebolisca la manifestazione all’interno della fiera, vero motore economico per il settore. I produttori manifestano già preoccupazione: “Ogni passo indietro o titubanza lascia spazio ai nostri competitor. Gli stranieri da anni minacciano di farci concorrenza sulla fiera del mobile, non possiamo cedere il nostro ruolo”
Una novità assoluta di questo Fuorisalone è stata la possibilità di visitare l’Istituto ‘Marchiondi Spagliardi’, a Baggio, un capolavoro brutalista abbandonato da anni. La struttura ospitò il riformatorio per giovani difficili. Oggi però l’edificio dovrebbe trovare nuova vita come residenza per studenti universitari e giovani artisti tutta sostenbile, grazie ai fondi del Pnrr
Secondo gli imprenditori del settore il 2023 segnerà uno stop dopo l’impetuosa crescita degli anni caratterizzati dalle tre grandi crisi. Cresce nelle holding la voglia di quotarsi. In un settore dominato dalle pmi, le imprese venete sembrano dimostrarsi più dinamiche (e redditizie) dei grandi marchi brianzoli. Ad eccezione di Minotti
Dropcity è un nuovo centro cittadino per l’Architettura e il Design. La sua casa milanese sono i tunnel dei Magazzini Raccordati della Stazione Centrale lungo via Sammartini. Il suo obiettivo è di istituire un luogo di aggregazione e di dibattito sull’Architettura, il Design e la città contemporanea. Nel periodo della Design Week 2023 offre un’anticipazione della portata dell’apparato culturale che è in grado di portare in città nel suo assetto definitivo nel 2024
L’87% delle persone nel mondo è demotivata dal proprio lavoro, il 75% sostiene di lavorare in un ambiente difficile e il 26% soffre di disturbi di ansia legati al rientro in ufficio. Felicità e lavoro sono un binomio (im)possibile? A rispondere a una delle domande più delicate degli ultimi temp...
C'è un motivo per cui pochi venditori ottengono risultati straordinari e molti venditori ottengono risultati mediocri. Il fatto che la vendita, soprattutto quella ad alto valore ed elevata complessità, è in larga parte controintuitiva.
Tutti i più rinomati framework e modelli di vendita nel c...
Al Salone del Mobile 2023, la padovana Lago ha portato la sua prima collezione di lampade, con un design che guarda ai mercati internazionali. Spazio poi alla sostenibilità, tradotta nello stand ‘Good House’, struttura pluriennale e totalmente riciclabile che riduce dell’87% delle emissioni di Gas Serra. Mentre la monzese Zanotta ha celebrato i cinquant’anni dell’appendiabiti ‘Sciangai’ e ha presentato la riedizione della poltrona ‘Galeotta’
L’aumento di lavoratori giovani e donne era uno degli obiettivi principali per la modernizzazione del mercato del lavoro italiano. Il Pnrr, Piano nazionale di ripartenza e resilienza prevedeva come clausola di condizionalità che le imprese aggiudicatarie dei bandi per la realizzazione di opere e ...
Ripensare i modelli di sviluppo in una logica sostenibile è diventato un dovere collettivo che riguarda gli individui, le aziende e la finanza. In questo contesto, in rapida evoluzione e trasformazione, il sistema economico-finanziario è chiamato a fornire il proprio contributo nella costruzione di un percorso indirizzato verso la sostenibilità, a partire dalla condivisione di obiettivi, valori e criteri comuni. Melone (Intesa Sanpaolo): “Possedere i fattori Esg vuol dire competere nei grandi mercati”
Negli ultimi vent’anni l’Italia ha investito nel suo sistema autostradale il 50% in meno rispetto a Francia e Germania. Certo, il nostro Paese ha dei limiti fisici strutturali nella costruzione di strade, ma è pur vero che gli investimenti sono necessari per lo sviluppo delle imprese che operano con la logistica. A discutere del tema sul palco del Festival Città Impresa: Zeno D'Agostino, presidente Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, Monica Scarpa, ad di Gruppo Save e Roberto Tomasi, ad di Autostrade per l’Italia
Si temeva il peggio, ma le imprese sono cresciute nonostante tutto. Su questo concordano Feltrin di Federlegno Arredo, Tamborini di Sistema Moda Italia, Ricuperati di Confindustria Bergamo, Visentin di Federmeccanica. Le sfide per il futuro secondo Ricuperati. Il ruolo delle banche per Balbo (Intesa Sanpaolo). E la posizione di Visentin: “Abbiamo bisogno di big players per contare qualcosa in Europa. Portiamo da noi un colosso cinese”
Dopo la crisi energetica dello scorso anno, secondo l’ad di Snam Stefano Venier c’è maggiore serenità nel 2023 “per aver risparmiato in inverno, arrivando ad oggi con circa 9 mld di metri cubi di gas stoccato”. Sulla transizione, Venier sottolinea che “non sarà lineare, ma si alterneranno piccole crisi e successive riprese. Il passaggio alle rinnovabili va sostenuto da politiche perché ad oggi non comporta vantaggi economici o produttivi sul gas”. Mentre sul possibile ruolo dell’Italia come hub energetico, “ritengo piuttosto che potrà essere un gate d’accesso verso l’Europa di gas e, in futuro, di idrogeno prodotti nel Mediterraneo”
Nella serata di venerdì del Vicenza Città Impresa il presidente Cei è intervenuto all’evento “Produrre valore guardando agli ultimi”. Fra i grandi temi della discussione spazio ai giovani e alle difficoltà nel mondo del lavoro. Per Zuppi “lavoratori più felici producono più utili” e le Grandi dimissioni sono dovute “alla ricerca di sicurezze e di una vita più piena”. E a chi dice che dell’azienda bolognese l’Arcidiocesi dovrebbe avere solo una minoranza, risponde: “Nella vita bisogna prendersi dei rischi, con il guadagno facciamo assistenza”
Gli italiani, come tutti sappiamo, sono apprezzati in tutto il mondo per la loro creatività, per il loro design unico. Siamo invidiati per questa nostra flessibilità ad affrontare e risolvere con brillantezza le situazioni più diverse. Molto spesso riusciamo a fare delle vere innovazioni, non sol...
La situazione di partenza non è delle più rosee: l’Italia è al 14esimo a livello UE nella classifica dell’EIGE – Istituto per l’uguaglianza di genere, anche se con l’accesso ai fondi PNRR il nostro Paese ha assunto l’impegno di scalare questa classifica di almeno 5 posizioni entro il ...
“La globalizzazione non è finita, ma nemmeno aumenterà, perché i mercati si vanno riorganizzando in blocchi più affini”. Lo scrive il consigliere strategico di Tata Motors, Pankaj Ghemawat, nel libro in uscita in italiano per Post Editori “La globalizzazione flessibile”. Lo dicono anche Nalini di Carel, Stevanato e Zuppichin di Piovan. I punti fermi di Ghemawat per affrontare una fase di "antiglobalizzazione". E la sconvenienza del ritirarsi nella dimensione locale
Sono anni che i discorsi sulla globalizzazione hanno assunto toni pessimistici, per una serie di giustificati motivi. Ma infondo è sempre stato normale oscillare fra la tendenza all’internazionalizzazione e il rivolgersi al mercato interno. La multinazionale famosa in tutto il mondo per la sua bevanda è un caso da non prendere a modello: negli anni gli è costato molto cambiare idea fra essere “global” o “local”. Pubblichiamo un estratto dall’Introduzione del libro “La globalizzazione flessibile”, in uscita per Post Editori, di Pankaj Ghemawat
“La globalizzazione non è finita, ma nemmeno aumenterà, perché i mercati si vanno riorganizzando in blocchi più affini”. Lo scrive il consigliere strategico di Tata Motors, Pankaj Ghemawat, nel libro in uscita in italiano per Post Editori “La globalizzazione flessibile”. Lo dicono anche Nalini di Carel, Stevanato e Zuppichin di Piovan. I punti fermi di Ghemawat per affrontare una fase di "antiglobalizzazione". I cici e gli anticicli del fenomeno. La sconvenienza del ritirarsi nella dimensione locale
La globalizzazione è una realtà imprescindibile per le nostre aziende. Non ha dubbi Giovanni Costa, professore emerito di Strategia d'impresa e Organizzazione aziendale all’Università di Padova e editorialista del Corriere del Veneto. “Attraverso la multilocalizzazione le aziende hanno maggiore adattabilità ai cambiamenti, ma i limiti di questo approccio sono legati alle dimensioni delle imprese. In Italia possiamo migliorare nel concetto, ripreso anche da Ghemawat, della diversità nella composizione del top management team”
Le batterie, le pile o anche le celle sappiamo che sono fonti di energia a corrente continua che poi si esauriscono una volta utilizzate. La loro conformazione è tale che queste non possono essere ricaricate e riutilizzate ancora per lo stesso servizio. In altre parole, una volta utilizzate le batt...
Le donne impiegate in agricoltura sono 823 mila, secondo il più recente censimento Istat, cioè pari al 30% circa del totale delle persone occupate nel settore.
Se è vero che le donne in agricoltura sono sempre state parte attiva, è altrettanto vero che è nei ruoli apicali che la loro presenz...
Il marchio delle bollicine trentine è prodotto da 64 case spumantistiche in più di 1.150 ettari (l’11% della superficie vitata della regione) con vitigni anche a 800 metri d’altezza che richiedono quasi integralmente lavorazioni manuali. Anche se l’export è in crescita, circa il 15% sul fatturato totale, attualmente il mercato principale rimane quello domestico. Malfer (cantine Revì): “Esportare è una grande opportunità, ma la conoscenza del metodo classico Made in Italy ha bisogno di un processo culturale che porterà risultati solo con il tempo”
C’era un tempo in cui si diceva che saremmo stati migliori. Che quando la tempesta perfetta sarebbe passata, ci saremmo riscoperti più uniti, più umili, più umani. Nulla di tutto questo è accaduto. Siamo più stanchi, più frustrati, più irascibili. Al Covid-19 è seguita la guerra in Ucraina...
Con 7,9 mld di fatturato, lo scorso anno le esportazioni di vino italiano sono cresciute del 9,8% sul 2021, nonostante una leggera flessione nei volumi (22 mln di ettolitri, -0,6%). Pantini (direttore Wine Monitor Nomisma): “Tra i vini sono cresciuti gli spumanti, in calo i rossi per effetto della ripresa dei consumi fuori casa e del calo di vendite nelle gdo”. Tra i mercati, “bene la Francia trainata dal Prosecco, mentre il rallentamento in Germania non preoccupa”. Nel lungo periodo “i consumatori richiedono vini con gradazione più bassa”
Il Lambrusco non era mai stato preso troppo sul serio e, seppur noto e venduto in Italia e all’estero, non godeva di quell'identità enologica che oggi i produttori e i giovani del settore gli hanno costruito intorno. Alessandro Medici: “È necessario studiare una seria strategia di internazionalizzazione. Il tipo di vino che offriamo è contemporaneo, potremmo vendere molto di più. Cambiamo la narrazione”
Oltre quattromila le cantine che saranno presenti nei padiglioni di Veronafiere. Più di mille i top buyer, che vedono la presenza di Usa e Cina. Anche se i numeri registrati risultano importanti, alcuni produttori contestano il format e lo considerano superato. “Le fiere avevano una funzione essenziale anni fa. Oggi chiudiamo contratti con clienti via e-mail, Skype o Zoom. Non ha senso spendere così tanti soldi per uno stand di pochi metri quadrati”, dicono. Mentre altri: “Il Vinitaly è ancora una fiera strategica per il vino italiano. Ma attenzione al Vinexpo di Parigi”
Le rinomate bollicine lombarde hanno affrontato un 2022 con alcune nubi, in cui dopo i primi mesi di crescita delle vendite (picco a febbraio con +57,8%), c’è stata un’inversione di rotta (arrivando ai -20,4% di agosto). Mentre il prezzo medio passa da 21,5 euro a 23, con effetto positivo sui fatturati. L’export è stato in crescita (+11,3%), anche se il mercato di riferimento rimane nazionale. La cantina Ricci Curbastro: “Per la prima volta abbiamo deciso di non partecipare al ProWein per concentrarci sul Vinitaly, più vicino al nostro target commerciale”
L’indagine ItalyPost sui bilanci delle migliori aziende italiane sarà presentata a Palazzo Mezzanotte, nell’evento “L’Italia genera futuro”, organizzato da L’Economia del Corriere. Con loro Guido Barilla e il ministro Giorgetti. Nonostante le crisi, le anticipazioni sui bilanci ‘22 rivelano per le Champions un +21,9% medio per il fatturato, un +2,5% per l’utile e un +5% per l’ebitda (in valore assoluto). E nel ‘23 tornerà a correre anche la redditività
L’essere piccole e medie ha paradossalmente favorito le imprese Champions negli anni delle crisi multiple, tanto che possiamo parlare di “biennio d’oro”. Ma l’obiettivo per loro rimane una crescita perseguita in maniera tanto ossessiva quanto pragmatica. Le nuove sfide? Consolidarsi e managerializzarsi
I dati dell'edizione 2023 della ricerca evidenziano come l'Emilia sia ormai da anni in testa alla classifica anche nel confronto con Lombardia e Veneto, non solo in termini di numero di imprese presenti, ma soprattutto per quanto riguarda il fatturato medio e il tasso di crescita. I fattori vincenti? Una cultura d'impresa orientata alla crescita, concertata a livello territoriale con le istituzioni e le università politiche per sviluppare progetti di territorio. Ma i dati 2022 dell’export segnalano un recupero delle altre due regioni del nuovo triangolo industriale
Le Champions spesso sono aziende che presidiano nicchie di mercato, dove portano efficienza di processo e innovazione di prodotto. Così, se la meccanica rappresenta quasi il 24% del totale, fra le imprese con migliore marginalità media, all’interno delle 1.000, ci sono anche Phoenix (ebitda medio fra il ‘19 e il ‘21 che supera il 57%), che fa integratori alimentari, Rainbow, che produce cartoni e commedie cinematografiche (con ebitda medio nei tre anni del 44,3%), o la Cereria Terenzi Evelino che fa candele (42%), per arrivare al Bottonificio Bap (38%)
Ormai le telecamere di sorveglianza sono un po’ dappertutto: nei negozi, nelle banche, nelle strade della città. Sono generalmente poste in alto in modo da non essere facilmente accessibili e quindi manomesse. Una delle cose più importanti è che queste telecamere siano sempre funzionanti, altri...
L’azienda veneta, nata nel 1986 dalla famiglia Vidal, ha chiuso il ‘22 con ricavi a 37 mln (+18%). Due le direzioni in cui si sta impegnando oggi: formazione e sostenibilità. La prima con un corso in partnership con Unipd. La seconda attraverso lo sviluppo di prodotti più eco-compatibili e il reperimento di materie prime a livello locale. Sarà presto disponibile anche una nuova sede, l’Isola dei Profumi, a basso impatto ambientale. Forte è il legame con il territorio veneziano, come dimostra l’acquisizione della libreria storica di San Marco
È il salone al centro del progetto di Cosmoprof per la convergenza tra l’industria cosmetica e tutto quello che le gravita attorno: dal packaging alle materie prime fino ai macchinari nel processo di produzione. Dopo il buon risultato del 2022, Cosmopack torna con un’area espositiva ampliata del 7,5% con aziende da 30 Paesi al mondo. Zannini, dg di BolognaFiere: “Per l’edizione 2024 prevediamo un’ulteriore crescita”
Per la cosmetica italiana il 2022 è stato un anno di crescita sostenuta dalle esportazioni e dal mercato interno. Positano: “L’aumento medio dei prezzi nel settore è stato limitato al 4% rispetto al +8% calcolato dall’Istat per tutti i settori. Lo scorso anno sono stati trainanti la profumeria, il make-up e i prodotti per la cura della pelle”. E l’ipotesi di riduzione dell’Iva “è una battaglia che conduciamo da tempo. Il cosmetico è diventato da tempo un bene irrinunciabile, è un segnale che riceviamo dal mercato”
Trattare la superficie di oggetti piccoli come viti, dadi, coperchietti per effettuare ad esempio un trattamento di zincatura o di verniciatura, è tutt’altro che un problema semplice: si deve evitare da una parte che alcuni oggetti, necessariamente messi in cesti per il trattamento, non vengano i...
La kermesse di riferimento per l’industria della cosmetica è un asset strategico per BolognaFiere, tanto da rappresentarne il 15% del fatturato totale. Significativo il numero della partecipazione delle aziende in fiera che si attesta a livelli pre-pandemici e supera quelli della scorsa edizione (+11%). E gli espositori provengono da 64 paesi, compresi Cina e Taiwan, da cui fino a pochi mesi fa non si poteva arrivare causa restrizioni Covid
“Non per essere i migliori al mondo, ma i migliori per il mondo” ama ripetere il presidente Davide Bollati. E l’impegno è trasversale: dal packaging alla logistica carbon neutral, passando per la produzione alimentata a energia rinnovabile, fino alla tutela della biodiversità. Su questi (e altri) fronti è attivo il Gruppo parmense: “È questa la strada per la sostenibilità. A differenza di chi ancora ne discute, noi ci interroghiamo solo per scegliere come proseguire al meglio il viaggio”
Il Salone resta una potente macchina comunicativa, ma gli affari ormai si chiudono anche altrove (l’hanno insegnato gli anni di pandemia). Così alcune aziende puntano sugli showroom e si risparmiano i costi della partecipazione. Non si tratta di una vera e propria ondata di defezioni, ma a sfilarsi sono aziende storiche come Giorgetti o Calligaris. Intanto la superficie espositiva cala da 205 mila mq a 170 mila. La presidente Porro: “Così l’esperienza diventa più fruibile. Si arricchiscono anche i contenuti”
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