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14 giu 2025
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Ipocrisie italiane. La politica ferma gli ingressi, Confindustria costretta a importare immigrati

Moda, dopo i grandi marchi anche le filiere entrano nell’orbita dei big del lusso

Il rebus 2023. Dopo il boom, la crescita rallenta (ma si resta sopra i livelli 2019)

Economia

Superbonus, Riva (Confartigianato Lecco): “Lo stop è una mazzata per piccole imprese e famiglie”

La copertina

  • Farsi conoscere per essere più attrattivi. Ecco perché il turismo industriale serve

    di K.F.
    Per un paese manifatturiero come l’Italia l'identità nazionale è soprattutto nel "saper fare" che ci contraddistingue nel mondo. Questo importante patrimonio industriale è sempre più valorizzato da un segmento specifico del turismo che non è solo marketing, ma crea opportunità di business e attrae talenti. Esempi di questa tendenza la pionieristica Museimpresa, associazione che collega circa 130 musei e archivi di grandi, medie e piccole imprese, o Open Factory, che apre al pubblico le porte delle fabbriche, ogni anno, l’ultimo weekend di novembre. I turisti, in generale, sono per ora soprattutto stranieri, ma il fenomeno è destinato a crescere
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L'intervista

    Piero Luxardo: “Ogni impresa è portatrice di una sua cultura. Con un museo può diventare patrimonio della comunità”

    di K.F.
    L’azienda padovana che porta il nome della famiglia fondatrice è una delle distilleria più antiche d’Europa, fondata nel 1821 a Zara. I duecento anni di storia "talvolta accidentata", così la descrive il presidente Piero Luxardo, è oggi raccontata e celebrata da un museo aziendale, inaugurato recentemente, di oltre 600 mq. Luxardo: “È stato concepito principalmente come un tributo nei confronti di chi ci ha preceduto. In questi primi mesi il target è quello del cliente consumatore anche perché siamo in una zona turistica con moltissimi stranieri”
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Approfondimenti

    Il Museo di Pennelli Cinghiale, un mix fra strumenti d’impresa e d’arte. La ceo Calavalle: “Così attorno all’azienda costruiamo un sentire comune”

    di Sara Orsi
    Il Museo d'Impresa di Pennelli Cinghiale va oltre la mera esposizione, fungendo da custode del passato imprenditoriale e guida per il futuro. L’azienda, fondata nel 1945 e specializzata nella produzione di pennelli e rulli professionali, si distingue per la costante ricerca di innovazione e sostenibilità. Il museo, aperto nel 2022, è una Galleria del Tempo che fonde passato e presente, con opere d'arte contemporanea e installazioni multimediali. L'approccio include un soffitto tappezzato di pennelli colorati e una teca digitale che condivide le voci dei protagonisti storici aziendali, sottolineando il benessere diffuso e i valori umani che hanno guidato l’impresa
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    Non solo l’attrazione dei talenti. Soliveri (Nicro): “Apriamo i nostri impianti anche a potenziali clienti e investitori”

    di Selene Seliziato
    È stato un processo quasi graduale quello che ha portato Nicro ad aprire le porte dei propri stabilimenti: dalle prime attività sul territorio realizzate qualche anno fa al Family Day del 2022, fino alla prima partecipazione a Open Factory di questo novembre. L’impresa, che a Vailate (CR) sviluppa e costruisce manufatti in leghe d'acciaio ad alto contenuto di nichel, fa parte di una rete che comprende altre realtà industriali del cremonese. Il Consigliere Soliveri: “Open Factory sarà anche un modo per capire se e come partecipare insieme per rafforzare questo network di imprese”
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Cultura in breve

  • 13 Giugno 2025

    Il Tartufo, regno della cipolla d’oro e della trifola

  • book week
    13 Giugno 2025

    A Cornedo Vicentino torna la Book Week. Ospiti Cottarelli, Giordano e Faggin

  • 13 Giugno 2025

    Premio Cardano 2025: Premiato il direttore del Museo Egizio di Torino

  • 13 Giugno 2025

    Santini Cycling celebra 60 anni con un festival a Bergamo e una collezione esclusiva

  • 12 Giugno 2025

    Colabianchi svela la sua prima Fenice. Undici opere e il ritorno di Muti

  • 12 Giugno 2025

    Fondazione Piero Cattaneo inaugura l’ottava edizione di “Officina della Scultura” in Lombardia

  • 12 Giugno 2025

    Due nuove mostre per il Brescia Photo Festival 2025

  • 12 Giugno 2025

    Gran Caffè Liberty, pesce e jazz nella piazza di Asola (MN)

  • 11 Giugno 2025

    A Mantova il weekend del Seminario Estivo di Symbola

  • 11 Giugno 2025

    Il Sole di Maleo, la lezione gastronomica che resiste al tempo

  • 10 Giugno 2025

    Antica Osteria del Cerreto, dove il risotto racconta la Bassa lodigiana

  • 9 Giugno 2025

    All’Elfo Puccini di Milano la nuova stagione è “La forza delle idee”

  • 9 Giugno 2025

    Pierino Penati, comfort food d’autore nel cuore della Brianza

Milano e Lombardia a Tavola

Il Ristorante

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Il Vino

Franciacorta Brut Rosé Docg

Il Prodotto

Stracchino all’antica delle Valli Orobiche

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I focus di Cult

Campiello e Strega fanno discutere. “Premiati degli invisibili”, “Scelti libri prevedibili”

di Giulia Betti
Saviano, Terranova e Ciabatti fuori dalla cinquina, uno scandalo secondo Dagospia. Ma il premio nordestino rivendica la sua vocazione: “Non siamo nati per confermare, ma per scoprire”, ricorda Gribaudi, presidente del comitato di gestione. Intanto anche lo Strega finisce nel mirino. Al premio veneto si rimproverano finalisti “invisibili”, a quello romano scelte troppo prevedibili. Il punto – suggerisce Sinibaldi, giornalista e critico letterario – è non irrigidirsi nei meccanismi, ma restare flessibili”
Analisi & Commenti

Le scelte impopolari ma coraggiose del Campiello

Approfondimenti

Una cinquina che combatte “il ricatto della leggibilità immediata”

Approfondimenti

Il critico Simonetti: “Il Premio Strega? Il più ambito, moltiplica per 5 volte il successo commerciale”

Leggi tutta l'edizione

Gli esordi letterari? “Non più di 10 all’anno”. Il Premio Calvino fa luce sui successi di domani

di Katia Favaretto
Come riescono gli editori a individuare gli esordienti più promettenti? Bisogna avere "il coraggio di rischiare”, spiega De Cristofaro (Italo Svevo). "Cerco la scrittura che sorprende", dice Turi (TerraRossa). Ma dove trovarli? Riviste letterarie, certo, ma il Premio Calvino è “sicuramente il più capace di scovare i nuovi nomi che vale la pena leggere”, dice l’autore ed editor Vanni Santoni. “Noi editori leggiamo quasi tutti i finalisti”, sottolinea Dalia Oggero (Einaudi)”. Il vincitore di quest’anno verrà svelato il 5 giugno al Circolo dei lettori di Torino
Analisi & Commenti

Marchetti: “Un plus è che mandiamo un feedback a tutti gli autori. Così li facciamo crescere”

Approfondimenti

Il Premio annuncia gli 11 finalisti. “Non abbiamo un nostro ‘tipo’. Premiamo la qualità”

Approfondimenti

Galletta: “L’attesa per l’esordio in libreria mi ha fatto capire che volevo continuare a scrivere”

Leggi tutta l'edizione

Scuola, fondi a pioggia e strumenti avanzati non bastano a renderla più tech

di Alberto Cantoni
Dietro l’ondata di entusiasmo post-pandemico e gli ingenti finanziamenti del Piano Scuola 4.0 per la digitalizzazione (2,1 mld) si cela una corsa all’acquisto, più che al cambiamento. Il giornalista Luca Tremolada: “Mentre noi europei restiamo bloccati nella discussione sulle regole e sui metodi, il resto del mondo va avanti. L’urgenza è quella di avere dal ministero delle linee guida su come introdurre l’IA in classe. Ma senza formazione dei docenti non si va da nessuna parte”
Approfondimenti

Fanizzi (Wacebo): “Nella scuola troppi acquisti senza progettualità. E la tecnologia non è ancora una priorità”

Approfondimenti

E la star del web manda in crisi i prof: “Gli studenti preferiscono i suoi video alle nostre lezioni”

Approfondimenti

La didattica resta indietro sulle competenze digitali? LucrezIA di Unipd vuole colmare il gap

Leggi tutta l'edizione

Attrattività dei territori, le imprese investono in cultura. Ma il rischio è il “territorialismo”

di Damiano Manfrin
Cresce il fenomeno degli imprenditori “mecenati” che scelgono di finanziare progetti culturali nelle città. Da ultimo, Enrico Carraro che trasforma l'ex cinema Altino di Padova in museo d'arte contemporanea. A Bologna l’industria dà forma a spazi come il MAST o l’Opificio Golinelli. Ma c’è anche chi, legato al proprio territorio, investe in provincia: un gesto di valore, che tuttavia rischia di restare troppo ancorato al locale, con impatto limitato sulla fruizione e sull’attrattività culturale complessiva
Approfondimenti

Nicolis: “Svantaggio essere in periferia? No, oggi il 70% del turismo incoming passa da qui”

Approfondimenti

Mast, la cultura del lavoro che a Bologna unisce periferia e impresa

Approfondimenti

Maria Luisa Cosso e il desiderio di restituzione. Così nasce la Fondazione nel Castello di Miradolo

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