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Economia

Superbonus, Riva (Confartigianato Lecco): “Lo stop è una mazzata per piccole imprese e famiglie”

La copertina

  • Campiello e Strega fanno discutere. “Premiati degli invisibili”, “Scelti libri prevedibili”

    di Giulia Betti
    Saviano, Terranova e Ciabatti fuori dalla cinquina, uno scandalo secondo Dagospia. Ma il premio nordestino rivendica la sua vocazione: “Non siamo nati per confermare, ma per scoprire”, ricorda Gribaudi, presidente del comitato di gestione. Intanto anche lo Strega finisce nel mirino. Al premio veneto si rimproverano finalisti “invisibili”, a quello romano scelte troppo prevedibili. Il punto – suggerisce Sinibaldi, giornalista e critico letterario – è non irrigidirsi nei meccanismi, ma restare flessibili”
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L'Analisi

    Le scelte impopolari ma coraggiose del Campiello

    di Camilla Valletti*
    I premi letterari esistono per essere criticati e la narrativa italiana contemporanea è senz’altro l’agone dove le dispute si fanno accese e cicliche. E la giuria ha operato scelte che forse possono apparire impopolari anche perché non accarezzano il facile intrattenimento privilegiando invece l’equilibrio tra veste formale e contenuto. Con buona pace delle lettrici e dei lettori invitati, per una volta, a fare uno sforzo nell’esercizio della lettura
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Approfondimenti

    Una cinquina che combatte “il ricatto della leggibilità immediata”

    di G.B.
    Trenta minuti sono bastati alla Giuria dei Letterati per definire la rosa finale. Non una corsa contro il tempo, ma idee evidentemente chiare: cinque libri che si tengono lontani dagli “stereotipi” e dalla “tessitura conforme” della narrativa italiana. A guidare l’indirizzo, il giurato Federico Bertoni, che ha parlato di autori “non allineati”, capaci di raccontare il mondo senza avere come obiettivo l’alta digeribilità
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    Il critico Simonetti: “Il Premio Strega? Il più ambito, moltiplica per 5 volte il successo commerciale”

    di Katia Favaretto
    Gianluigi Simonetti è critico letterario e docente universitario, da anni impegnato nell’analisi della narrativa contemporanea e dei premi letterari come lo Strega, “il riconoscimento più capace di unire visibilità simbolica e impatto commerciale”. Ancora oggi quello a cui tutti cercano di partecipare: “Sta vivendo una stagione sempre più pop. Chi lo organizza sottolinea la volontà di avvicinare un pubblico vasto ai libri italiani contemporanei, ma lo scopo originario era difendere la qualità dalle pressioni del mercato”
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La recensione dell’Indice dei libri del mese

    La nostalgia di una presenza

    di Marco Maggi*
    La recensione di questa settimana, tratta dall’Indice dei libri del mese di giugno, si occupa del saggio Il valore degli oggetti Segni, spoglie, scarti nel romanzo dell’Ottocento di Donata Meneghelli. Un contributo che indaga il ruolo degli oggetti nei romanzi ottocenteschi di Balzac, James e Dickens, esplorando come segni, spoglie e scarti riflettano le trasformazioni della modernità industriale e di come la loro materialità sia al centro di una tensione tra presenza e assenza, memoria e perdita
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Cultura in breve

  • 13 Giugno 2025

    Il Tartufo, regno della cipolla d’oro e della trifola

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    A Cornedo Vicentino torna la Book Week. Ospiti Cottarelli, Giordano e Faggin

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  • 12 Giugno 2025

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Milano e Lombardia a Tavola

Il Ristorante

Incontro

Il Vino

Franciacorta Brut Rosé Docg

Il Prodotto

Stracchino all’antica delle Valli Orobiche

Pizzeria

Modus

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I focus di Cult

Campiello e Strega fanno discutere. “Premiati degli invisibili”, “Scelti libri prevedibili”

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Approfondimenti

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Il critico Simonetti: “Il Premio Strega? Il più ambito, moltiplica per 5 volte il successo commerciale”

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Gli esordi letterari? “Non più di 10 all’anno”. Il Premio Calvino fa luce sui successi di domani

di Katia Favaretto
Come riescono gli editori a individuare gli esordienti più promettenti? Bisogna avere "il coraggio di rischiare”, spiega De Cristofaro (Italo Svevo). "Cerco la scrittura che sorprende", dice Turi (TerraRossa). Ma dove trovarli? Riviste letterarie, certo, ma il Premio Calvino è “sicuramente il più capace di scovare i nuovi nomi che vale la pena leggere”, dice l’autore ed editor Vanni Santoni. “Noi editori leggiamo quasi tutti i finalisti”, sottolinea Dalia Oggero (Einaudi)”. Il vincitore di quest’anno verrà svelato il 5 giugno al Circolo dei lettori di Torino
Analisi & Commenti

Marchetti: “Un plus è che mandiamo un feedback a tutti gli autori. Così li facciamo crescere”

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Il Premio annuncia gli 11 finalisti. “Non abbiamo un nostro ‘tipo’. Premiamo la qualità”

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Galletta: “L’attesa per l’esordio in libreria mi ha fatto capire che volevo continuare a scrivere”

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Scuola, fondi a pioggia e strumenti avanzati non bastano a renderla più tech

di Alberto Cantoni
Dietro l’ondata di entusiasmo post-pandemico e gli ingenti finanziamenti del Piano Scuola 4.0 per la digitalizzazione (2,1 mld) si cela una corsa all’acquisto, più che al cambiamento. Il giornalista Luca Tremolada: “Mentre noi europei restiamo bloccati nella discussione sulle regole e sui metodi, il resto del mondo va avanti. L’urgenza è quella di avere dal ministero delle linee guida su come introdurre l’IA in classe. Ma senza formazione dei docenti non si va da nessuna parte”
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Fanizzi (Wacebo): “Nella scuola troppi acquisti senza progettualità. E la tecnologia non è ancora una priorità”

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E la star del web manda in crisi i prof: “Gli studenti preferiscono i suoi video alle nostre lezioni”

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La didattica resta indietro sulle competenze digitali? LucrezIA di Unipd vuole colmare il gap

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Attrattività dei territori, le imprese investono in cultura. Ma il rischio è il “territorialismo”

di Damiano Manfrin
Cresce il fenomeno degli imprenditori “mecenati” che scelgono di finanziare progetti culturali nelle città. Da ultimo, Enrico Carraro che trasforma l'ex cinema Altino di Padova in museo d'arte contemporanea. A Bologna l’industria dà forma a spazi come il MAST o l’Opificio Golinelli. Ma c’è anche chi, legato al proprio territorio, investe in provincia: un gesto di valore, che tuttavia rischia di restare troppo ancorato al locale, con impatto limitato sulla fruizione e sull’attrattività culturale complessiva
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Nicolis: “Svantaggio essere in periferia? No, oggi il 70% del turismo incoming passa da qui”

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Mast, la cultura del lavoro che a Bologna unisce periferia e impresa

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Maria Luisa Cosso e il desiderio di restituzione. Così nasce la Fondazione nel Castello di Miradolo

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