Per Francesca Rossi, direttrice dei Musei Civici di Verona, la buona stagione ha favorito la ripresa del settore, che nel solo Ponte di Ognissanti ha registrato 12 mila visitatori in un giorno. E per il futuro, i musei devono continuare ad "ascoltare l'utenza e cercare strategie comuni anche con le altre città per avere standard uniformi nei servizi". Partendo dagli abbonamenti o offerte integrate nel contesto cittadino, per far capire che "ciascun museo non è un luogo chiuso in sé stesso", ma legato al territorio
Nonostante la dura prova dei rincari in bolletta, l'ecosistema museale regionale vivrà un autunno di grandi rassegne. Ma perché la cultura regga servono misure di sostegno. E viale Aldo Moro ne metterà in campo diverse, dagli sgravi sulle utenze agli incentivi per l'uso di rinnovabili, passando per agevolazioni immobiliari
L'ottima performance registrata dai musei per il Ponte di Ognissanti conferma come la ripartenza del settore culturale sia ormai realtà. Sul futuro pesano le incertezze degli aumenti delle bollette, che per ora non impattano sulle attività. Karadjov (Brescia Musei): "Abbiamo superato a fine luglio il numero dei visitatori dell’intero 2019. Il futuro? La sensoristica". Agnetti (Musei Civici di Venezia): "La vera novità è l'aumento dei visitatori italiani. Nei prossimi anni investimenti e orari più ampi"
Nonostante la pandemia prima e il caro-energia poi, il Castello Miramare di Trieste è protagonista di una ripresa senza precedenti. Con il solo mese di ottobre che ha contato 83 mila visitatori (contro i 62 mila del 2019, anno record). E per contrastare le spese energetiche "spegniamo dopo la mezzanotte l'illuminazione che contorna esteriormente il castello e abbiamo sostituto tutte le luci con i led". Ma l'obiettivo è "tenere aperto il più possibile, mantenendo le domeniche gratuite"
Il presidente del Cda della Fondazione Corriere della Sera e del Comitato di Indirizzo di BookCity Piergaetano Marchetti commenta il tema dell’undicesima edizione e i filoni tematici proposti dalla rassegna. E sull’apertura alle scuole sottolinea come “a livello universitario si è arrivati a coinvolgere non solo le facoltà umanistiche ma anche quelle scientifiche”. Mentre fra le sfide per l’editoria “quella più pressante è senz’altro l’aumento dei costi”
Il mondo di oggi è ibrido: lo è il lavoro, la vita, l’identità e perfino la cultura. Da qui, la scelta di indagare su un tema di assoluta attualità grazie a più di 3.100 autori e 1.370 eventi che si svolgeranno nel cuore del capoluogo lombardo. Fra i temi: poesia, spettacolo, storia. Poi spazio al sociale grazie ai progetti che includono carceri, ospedali e biblioteche di condominio
Per l’undicesima edizione di BookCity queste piccole realtà si presentano al grande pubblico. Un’opportunità per far conoscere luoghi che si prendono cura del territorio, grazie a una rete di biblioteche che raggiunge zone poco presidiate dal punto di vista culturale, favorendo un processo di inclusione dal basso. Le testimonianze di Biblioteca Pastonchi, Biblioteca Punto e a Capo e la Biblioteca di condominio Aler Falcone e Borsellino
In occasione di BookCity verrà sottoscritto dalle principali associazioni del settore un manifesto per l’editoria sostenibile, frutto del lavoro degli studenti del master in editoria di Pavia. L’opera apre il volume “Via col verde. Dietro le quinte dell’editoria ambientale” in cui si esplorano collane e generi e nuovi materiali ecosostenibili. Il curatore del progetto Roberto Cicala: “Primo caso in cui si prova a declinare l’attenzione all’ambiente lungo tutta la filiera editoriale. Il settore è chiamato a dare il buon esempio”
Il mondo di oggi è ibrido: lo è il lavoro, la vita, l’identità e perfino la cultura. Da qui, la scelta di indagare su un tema di assoluta attualità grazie a più di 3.100 autori e 1.370 eventi che si svolgeranno nel cuore del capoluogo lombardo. Fra i temi: poesia, spettacolo, storia. Poi spazio al sociale grazie ai progetti che includono carceri, ospedali e biblioteche di condominio
Sono quattro le tendenze individuate da Lucio Gomiero, già direttore di Promoturismo Fvg e presidente della Fondazione San Daniele, per spiegare l’evoluzione del turismo enogastronomico. Partendo da un turista più esigente, maggiori servizi nelle cantine, il ruolo chiave del digitale e le sue esperienze “a distanza”, fino a una preferenza delle esperienze gastronomiche rispetto alle città. E per il futuro serve “lavorare sui mercati di prossimità” e “valorizzare i territori periferici”
Nata da un un vecchio laboratorio nelle Valli del Natisone (Ud), i prodotti di Valeria Domenis e della figlia Elisa cercano di tenere in vita le antiche tradizioni, frutto di attente ricerche e osservazioni delle famiglie locali. Oggi, il laboratorio lavora per la creazione del primo bilancio di sostenibilità. Mentre per il futuro "proveremo ad ingrandirci un po', ma sempre mantenendo la qualità del prodotto artigianale"
Un repertorio che conta stili classici e altri meno noti come la Wee Heavy. Ma anche diverse interpretazioni delle Berliner Weisse, Baltic Porter, fino a varie tipologie di birre alla frutta. L’intento è quello di “offrire non solo uno spaccato dell’arte birraria già consolidata, ma anche delle evoluzioni del settore”. Oltre alla birra, l’innovazione in chiave sostenibile passa per il contenitore, con la scelta nel 2018 di usare stabilmente la lattina. Mentre i contenitori, curati da artisti e grafici, si trasformano in piccole opere d’arte.
L’Acetaia situata in località Bosco di Medolla (Modena), aprirà i battenti ai visitatori di questa edizione autunnale del WeFood, per mostrare dove avviene la produzione dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P. L’edificio principale è un vecchio fienile ristrutturato dopo il terremoto del 2012, diventato sede dell’azienda della famiglia Gabrielli, dove metodi di lavorazione tramandati di padre in figlio consegnano un prodotto nobile che invecchia dai 12 ai 25 anni
Secondo Coldiretti, un terzo del budget in vacanza viene speso proprio a tavola, mentre per il 39% dei turisti l’enogastronomia è uno dei criteri presi in considerazione nella scelta della meta. Un settore in continua evoluzione che torna ora in vetrina con le Fabbriche del Gusto di Veneto, Emilia, Trentino-Alto Adige e Fvg. Che riapriranno le porte ai più curiosi il 29 e 30 ottobre. Fra birrifici, cantine, caseifici e laboratori
Con oltre 100 musei e archivi associati, la rete di Museimpresa si pone come obiettivo quello di conservare e valorizzare il patrimonio industriale e culturale. La regione più rappresentata è la Lombardia con 33 associati. Fra questi, la Fondazione Corriere della Sera, la Galleria Campari e l’archivio di Magneti Marelli. Il Veneto conta 7 associati, coi nomi di Benetton, Rubelli o Caffè Dersut. Sei, invece, gli associati emiliano-romagnoli: spicca l’archivio Barilla e i musei di Iris Group e Ducati
Nelle colonne de Il Sole 24Ore il presidente di Museimpresa, Antonio Calabrò, racconta la sinergia che lega Venezia alle imprese. Che passa da una tradizione culturale da preservare e diffondere, fino all’urgenza di salvaguardare il proprio futuro. Con un Seminario che, nei luoghi che più incarnano questi due concetti, vuole “costruire un miglior racconto dell’impresa italiana verso uno sviluppo legato a valori sociali e ambientali, in territori ricchi di memoria e di attitudini all’innovazione”
Giovedì 13 e venerdì 14 ottobre si è svolto a Venezia il Seminario organizzato da Museimpresa e Musei civici di Venezia. Un momento chiave per ragionare su come musei e imprese possano generare ricchezza in termini sia culturali che economici. Anche in vista delle risorse europee previste per il nuovo ciclo di programmazione. Calabrò (Fondazione Pirelli): “Il futuro del paese è legato alla capacità crescente di valorizzare quello che produciamo”
Il case history è stato presentato nel corso del seminario "Storie d'impresa, energie di futuro" da Elisabetta Giuriolo, Direttrice della Fondazione, nata nel 2018 per raccogliere l'archivio della storica azienda del tessile Rubelli. Il restauro della sede storica Ca' Pisani Rubelli, accoglie due collezioni e, come tutti gli archivi d'impresa che dialogano con un'attività viva, è in costante espansione
Nel corso del Galileo Festival verranno trasmesse tre video-interviste con tre dirigenti di Leonardo, gruppo italiano leader nel settore della space economy, tra cui quella di Franco Ongaro, Chief Technology and Innovation Officer, che riportiamo qui. L’intervistatore è l’editorialista scientifico del Corriere della Sera, nonché direttore della kermesse padovana, Giovanni Caprara
Nel futuro mangeremo, probabilmente, salmone coltivato (e non allevato). Questo grazie all’incontro fra la Solaris Biotech, di Porto Mantovano, e la Wild Type Foods, californiana, protagoniste anche di un evento venerdì 14 al Galileo Festival. L’italiana produce bioreattori, tipicamente usati in ambito farmaceutico o cosmetico, con cui l'americana sperimenta però la produzione di salmone “da laboratorio”. Ha le stesse caratteristiche del pesce pescato ma senza l’impatto ambientale e le tossine metalliche, antibiotici, microplastiche e parassiti che si trovano in mare
Lo spazio non solo come frontiera ma come settore economico in forte crescita. Così ne parla il Festival Galileo con il contributo di imprese, istituzioni e università. L’editorialista scientifico e direttore della kermesse Giovanni Caprara: “Molte aziende italiane sono coinvolte nel settore dello spazio. Emblematico il caso della start up T4i che produce motori elettrici per satelliti e da Padova raggiunge il mondo”
Aerospazio, robotica, biotech: queste le tre grandi aree tematiche su cui si soffermeranno i relatori che saliranno sul palco dal 14 al 16 ottobre. Fra imprenditori, scienziati e figure di spicco della space economy, un settore che a livello internazionale varrà quasi 1000 miliardi entro il 2040. E che va ben oltre il solo ambito spaziale ma “si interseca con l’industria italiana in modo stretto”. Tra gli altri temi: digitale, acqua ed energia. Ma anche risorse umane e cibi del futuro
La domanda nasce non solo dalla cultura del green che si è fortunatamente diffusa negli ultimi anni, ma anche da precisi obblighi di legge imposti dall’Ue. Entro il ’24 circa 1.000 aziende europee dovranno rendere pubbliche le loro performance di sostenibilità. A Venezia l’evento targato The European House – Ambrosetti e Confindustria Venezia Rovigo sul tema. Il primo giorno verranno forniti per la prima volta i risultati di una valutazione di sostenibilità sulle aziende delle filiere della moda italiana. Il secondo giorno confronto fra le imprese su buone pratiche e difficoltà persistenti
Tra i finalisti dei 100 migliori libri dell’anno per il Financial Times e dall’enorme successo mediatico nei social, “Unraveled” di Maxine Bedat denuncia il mondo del fashion e il suo impatto nelle persone e nell’ambiente. E passa ora la palla agli influencer del web, affinché si crei una società di cittadini informati e consapevoli per arrivare così ad un’inversione dirotta
Alberto Saccavini è un consulente che si occupa di sostenibilità, affiancando designer, aziende e associazioni che vogliano rendere le loro attività più ‘green’. Secondo Saccavini il greenwashing è più un rischio che una realtà, molte aziende infatti hanno investito proficuamente per rendere i loro processi meno impattanti, anche se la strada è ancora in salita, ma si deve puntare di più sulla formazione di designer e manager
Risulta difficile capire quanto un’azienda sia sostenibile lungo tutta la filiera, ci sono brand nati recentemente per produrre già in chiave sostenibile o che applicano nuove tecnologie per trovare soluzioni più green. Per le aziende che devono convertire i processi le aree di intervento sono molte, dalla scelta dei materiali alla decarbonizzazione, in un percorso lungo e in salita, in cui anche creare sinergie può essere la carta vincente
I dati della Fondazione Nord Est parlano chiaro: nel 2052 i “nonni” del Nord Est (70-79 anni) saranno quasi il doppio dei loro “nipoti” (0-9 anni). È ora forse di preoccuparci anche, allora, della gestione dei lavoratori più maturi, che saranno sempre più numerosi. Il professore di Risorse Umane della Luiss, Rosa: “Sono allenati al cambiamento, dobbiamo imparare a sfruttarne il potenziale”. Se ne parlerà nell’evento “One ste ahead, aziende a confronto con la questione demografica”, in programma il 7 ottobre
Il progetto Win:Win ha raccolto la partecipazione di 30 aziende dell’Alto Vicentino (e non solo), diventando occasione di incontro fra le imprese e i loro dipendenti. Oltre che un modo per destinare i proventi ad associaizoni del territorio. Il presidente del torneo, Milani: “L’idea di fare sport, di creare ponti fra aziende e dipendenti, è figlia di una precisa volontà: aiutare concretamente il nostro territorio e chi ne ha davvero bisogno”. L’esperienza sarà al centro dell’evento “Care & Care, le imprese e la sfida dell’economia delle relazioni” il 5 ottobre
Le sperimentazioni e le applicazioni nell’ambito del metaverso sono ancora appannaggio delle grandi aziende, ma in un futuro prossimo potrebbe farsi spazio anche nelle piccole e medie imprese. Il Ceo di Anotherleality, Cappannari: “Smaterializzare i luoghi per costruire esperienze memorabili contribuisce a creare engagement fra i collaboratori. L’Italia è ancora indietro, ma vedo un approccio curioso nelle aziende”. Il tema è al centro della prima tappa del Festival, in programma martedì 4 ottobre
E ancora: il nuovo valore delle relazioni per l’impresa, ma anche il nodo dei diritti umani nelle filiere. Questi i temi al centro del Festival promosso da Niuko Innovation & Knowledge, che si svolgerà in quattro giorni, dal 4 al 7 ottobre, con quattro eventi online e gratuiti. L’ad di Niuko Pezzoli: “Riflettere insieme sul futuro delle imprese del territorio significa interrogarsi su come cambierà il modo di lavorare fra 5, 10 e 20 anni a partire dai segnali che già abbiamo”
L’Ue potrebbe imporre alle aziende politiche e pratiche efficaci per garantire la tutela dei diritti umani, monitorando la propria catena di fornitura. Le normative d’altronde già esistono in altri Paesi europei. Così in futuro l’accesso ai finanziamenti europei e non solo potrebbe essere legato alla capacità dell’azienda di dimostrare il controllo interno e della supply chain su questi temi. Se ne parlerà durante l’evento “Human Rights, le nuove sfide per le imprese sostenibilIi” il 6 ottobre
Il Professor Mauro Giacca, direttore della Scuola di Medicina Cardiovascolare King’s College London, parteciperà a due eventi durante il Trieste Next: “Friends or foe: viruses”, venerdì 23 settembre e “Esiste la verità scientifica?”, sabato 24. Anticipa: "Ci sono già mutazioni genetiche che permettono ad alcune specie di vivere quattro o cinque volte in più rispetto al loro ciclo di vita. Certo la scienza ad un certo punto si scontra con l'etica: i confini vanno decisi in una discussione comune, non può dettarli lo scienziato da solo"
Dal 22 al 24 settembre la kermesse nel capoluogo del Friuli Venezia Giulia ospiterà 300 tra scienziati, esperti e divulgatori in oltre 80 eventi con lo scopo di avviare una riflessione sul tema “I confini della scienza. Innovazione e ricerca: limiti etici e nuove frontiere”. Dal Premio Nobel Aaron Ciechanover, al glaciologo Peter Wadhams, a Mariarosa Taddeo, ricercatore senior dell’Università di Oxford, per parlare di energia, cambiamento climatico, salute, space economy e intelligenza artificiale
Amedeo Balbi, astrofisico, divulgatore scientifico e saggista, interverrà venerdì 23 settembre a Trieste Next all’evento “Oltre la terra: alla ricerca della vita”. Il tema è chiaro, ma le risposte sono complesse: “La cosa più probabile è che ci siano semplicemente forme di vita unicellulari microscopiche". E sulle nostre stesse possibilità di vita su altri Pianeti: "Non pensiamo alle case su Marte. Servirebbe solo a distrarci dai problemi urgenti che ci sono sulla nostra Terra"
Gloria Origgi, filosofa, direttore di ricerca dell’Institut Jean Nicod École Normale Supérieure e docente dell’École des Hautes Etudes en Sciences Sociales, parteciperà all’evento “Esiste la verità scientifica?”, sabato 24 settembre nel corso del Trieste Next. Presenterà anche il suo nuovo libro, edito da Egea, sul tema della verità oggi, del suo rapporto con la politica e la scienza. Ne pubblichiamo qui un estratto
Veronica Manfrotto, titolare con le sorelle della storica libreria di Bassano del Grappa commenta il proliferare dei premi letterari nell'editoria. Che risultano poco utili per le vendite dei libri, fatta eccezione per nomi come Campiello o Strega. Con quest'ultimo che tende a valorizzare più l'autore che l'opera stessa. E il futuro del settore appare favorevole, con le librerie che rappresentano, ora più che mai, un "punto fermo in mezzo al caos" e un luogo "di conforto e di serenità"
Dal romanzo alla poesia: sono tanti i giovani autori che si presenteranno al grande pubblico nel corso dei due festival. Fra i “debuttanti” ci saranno Beatrice Restelli, per “Esordi” e Sonia Aggio con il suo primo romanzo “Magnificat”. Restelli: “Il Pordenonelegge permette di incontrare gli autori che ami e che leggi.”. Aggio:“Il Festivaletteratura è un ambiente stimolante, dove incontrare esperti del settore e lettori appassionati”
Secondo Paola Di Giampaolo, coordinatrice e docente del Master Professione Editoria dell’Università Cattolica, i festival svolgono ancora un ruolo importante perché “creano connessioni che innescano un desiderio di scoperta”, soprattutto quando sono specializzati e si rivolgono a target specifici. Gli strumenti offerti dal digitale sono fondamentali, ma l’editoria del domani riuscirà a rispondere alle sfide di oggi se sfrutteranno il potenziale di tutti i canali
Nelle librerie si vendono sempre più fumetti: i dati Aie segnano un +132% di vendite nel 2020 e un +256% nel 2019. Un trend che, secondo Marcello Toninelli, sceneggiatore, disegnatore e critico, è sorprendente “solo per chi non conosceva i numeri abituali sia del fumetto in genere che dei manga” venduti nelle edicole. Ma se la crisi di queste ultime portasse alla vendita dei fumetti solo in libreria, fare il disegnatore potrebbe essere ancora più difficile
Il mese dei festival letterari vede due degli appuntamenti più longevi del settore contendersi autori, titoli e pubblico: il Festivaletteratura di Mantova, tra il 7 e l’11 settembre e il Pordenonelegge tra il 14 e il 18 settembre. Nel corso del tempo sono proliferate manifestazioni simili che, guardando ai dati Istat, non sembrano incrementare il numero dei lettori. Ma organizzatori seri e palinsesti di qualità generano ricadute economiche sui territori ospitanti largamente superiori agli investimenti sostenuti
Enrico Ghezzi, nato a Bergamo nel 1952, regista, critico cinematografico, ma soprattutto ideatore di alcuni dei programmi più innovativi della Rai3 di fine anni ‘70, come “Fuori orario. Cose (mai) viste” e “Blob”. Dalla digitalizzazione del suo sterminato “anarchivio” filmico, grazie ad un’idea di Alessandro Gagliardo, ne è uscito un documentario di 196 minuti che verrà presentato fuori concorso alla 79esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia
Culturalmente in Italia il turismo legato al cinema è sempre stato avvertito come una svalutazione per i luoghi che ne erano oggetto. Già prima della pandemia, grazie soprattutto alle piattaforme streaming, si segnala però un inversione di rotta e gli osservatori del Mibact quantificano un beneficio economico pari ad almeno 262 mln di euro annui per i territori delle riprese e dei festival cinematografici
È il primo fine settimana della 79ª Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Il momento è particolarmente delicato per il comparto dell’audiovisivo: il ruolo delle piattaforme sta spingendo notevolmente il settore produttivo, ma ridimensiona i volumi delle presenze in sala. Le sinergie internazionali possono essere alla base della trasformazione del settore, anche per opporsi ad un sistema tradizionalmente romano-centrico
Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico, Alessandro Rossetto è uno dei pochi che sia riuscito a raccontare con grande lucidità le contraddizioni del Nordest, un territorio poco rappresentato sul grande schermo. Tra le difficoltà, il fatto che in alcune regioni si preferiscano film più “difficili”, più sperimentali e politici, nonché “una certa debolezza anagrafica, ad esempio sarebbe stato bello che Effetto Notte fosse stato girato da un bravo regista di 30 anni”
Sono anni che il Ferrara Buskers Festival sviluppa progetti per rendere più sostenibile e solidale la kermesse. Da un punto di vista ambientale attraverso la riduzione dell’uso di plastica e carta, stand e laboratori per la sensibilizzazione e quest’anno il progetto BGreen legato alla salvaguardia dei mari. Sul fronte dell’impegno sociale attraverso la collaborazione con CIDAS i buskers entreranno a contatto con anziani, disabili e rifugiati
Dal 2019 Rebecca Bottoni è Presidente dell’Associazione Ferrara Buskers Festival, sostituendosi al padre, storico ideatore della kermesse. Un Festival che fu una scommessa nell'87 e che oggi, alle soglie della 35esima edizione, riesce a raggiungere gli 800mila avventori, "facendo il sold out nelle strutture alberghiere". Coinvolgendo 200 mq del centro storico di Ferrara, richiede la collaborazione di contributori, sia pubblici che privati, ma anche di tutti i cittadini
Ad affiancare i contributi degli enti pubblici, moltissime le sponsorizzazioni al Ferrara Buskers Festival, tra cui il Gruppo Hera, il Consorzio del Prosciutto di Parma e The Buskers Irish Whiskey. Le partecipazioni consistono soprattutto in attività volte ad alzare l'asticella della sostenibilità, dell'offerta dei punti ristoro, della logistica e delle attività collaterali che si sviluppano nel corso della kermesse della città estense
Un Festival longevo che deve la sua nascita ad un’idea di Stefano Bottoni e al supporto dell’allora sindaco Roberto Soffritti. Ancora oggi in Italia gli artisti nutrono una certa ritrosia verso le esibizioni in strada, ma l’evento ferrarese gode di una grande partecipazione arrivando a collezionare circa 800 richieste di buskers da tutto il mondo, pagati solo con il cosiddetto ‘cappello’. Nonostante le difficoltà in termini di sostenibilità economica la kermesse rimane ancora oggi a ingresso libero
“Il Tuffatore”, è uno dei cinque libri finalisti che concorrono al Premio Campiello, di cui scopriremo il vincitore il 3 settembre a Venezia. Elena Stancanelli ha voluto raccontare uno dei personaggi dei ruggenti anni ‘80, poco ricordato dalle nuove generazioni: Raul Gardini, imprenditore passato alla storia per lo stile spregiudicato negli affari. Fino al suicidio il 23 luglio 1993 a causa del coinvolgimento nell’inchiesta di Mani Pulite
“Nova” di Fabio Bacà concorre per la finalissima di questa sessantesima edizione del Premio Campiello. Bacà, classe 1972, autore del libro e insegnante di ginnastica, racconta in questo romanzo delle pulsioni umane più profonde e degli istinti violenti che albergano anche in un medico apparentemente mite che dovrà decidere se scappare o lottare
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